Stasera in TV, Una sconfinata giovinezza, di Pupi Avati, su Rai 3
“Se c’è un modo perché la sua mente e la mia continuino a comunicare… io lo devo trovare”. Chicca – Francesca Neri
Pupi Avati, dopo Gli amici del bar Margherita del 2009, dirige Una sconfinata giovinezza, film sulla vita e sull’amore che sebbene sconfini talvolta nel melodramma (enfatizzato dalla colonna sonora), comunica una forza emotiva straordinaria, inducendo alla commozione e alla riflessione. Protagonisti Fabrizio Bentivoglio che nella sua maturità artistica regala ancora una volta un’interpretazione perfetta e un’inedita Francesca Neri al suo terzo film con il regista bolognese.
La storia è quantomai toccante e attuale: i due protagonisti, Lino e Francesca, sono una coppia adulta, innamorata da decenni, con una vita intellettuale stimolante e due carriere appaganti. L’unico neo è la mancanza di figli: una demenza senile precoce porta Lino a una regressione mentale disarmante, che costringe Francesca a diventare una madre e ad abbandonare il suo ruolo di moglie. Personaggi semplici, uomini di tutti i giorni, che mettono in scena la sublimazione perfetta dell’amore, quello assoluto, che vince ogni cosa. Un viaggio attraverso la vita di un uomo, dall’infanzia alla condizione di infante forzato, che in taluni punti ricorda Benjamin Button, ma che purtroppo non inventa e non gioca col surreale. Nel cast anche Serena Grandi e Lino Capolicchio.
Cast
Fabrizio Bentivoglio: Lino Settembre
Francesca Neri: Francesca
Serena Grandi: zia Amabile
Gianni Cavina: Preda
Lino Capolicchio: Emilio
Manuela Morabito: Teta
Erika Blanc: la vedova
Isabelle Adriani: Nicoletta
Vincenzo Crocitti: don Nico
Damiano Russo: Tullio
Trama
Lino è un giornalista del Messaggero, felicemente sposato con Francesca, docente universitaria: il loro amore dura da decenni e ha superato tutte le intemperie della vita. Col passare del tempo Lino avverte un malessere diffuso e dopo una visita gli viene diagnosticato il morbo di Alzheimer. Francesca trova la forza di stare accanto al marito, ormai non più compagno ma figlio indifeso e dipendente da lei.