Stasera in TV, Una vita tranquilla, con Toni Servillo, su Rai 3
Chi ha amato Le conseguenze dell’amore non potrà non apprezzare, ma Cupellini cita troppo Sorrentino e le somiglianze sono un po’ eccessive…
Una vita tranquilla, diretto da Claudio Cupellini nel 2010, si inserisce idealmente in un filone gangster\noir all’italiana, inaugurato a Le conseguenze dell’amore e continuato poi dal più documentaristico Gomorra. Se Hollywood da Scarface a Casino ha proposto un modello di mafioso identificabile come un “eroe nero”, un cavaliere con molte macchie ma avvicinabile al mito, l’Italia decenni dopo ha ribattuto riportando la questione alla realtà (o quasi). Il mafioso, in questo caso il camorrista, non è fascinoso né elegante: è ignorante, coatto, trucido, prepotente.
Toni Servillo, sempre maiuscolo, sempre imponente nei suoi silenzi, ripropone il personaggio già visto ne Le conseguenze dell’amore di Sorrentino: mimiche facciali che raccontano più delle parole, sguardi penetranti, parole come coltellate. La vita tranquilla agognata dal camorrista emigrante viene squarciata dal figlio, delinquente in erba: il vecchio “io” riemerge prepotentemente come in una A History of Violence, ambientata però tra gli emigranti sotto il cielo plumbeo della Germania, terra di camorra.
Cast
Toni Servillo: Rosario Russo
Marco D’Amore: Diego
Francesco Di Leva: Edoardo
Juliane Köhler: Renate
Maurizio Donadoni: Claudio
Leonardo Sprengler: Mathias
Alice Dwyer: Doris
Trama
Rosario Russo gestisce un hotel ristorante in Germania: ha una moglie tedesca ed è un membro rispettabile della comunità. Un giorno due giovani, Diego e Edoardo, bussano alla sua porta chiedendo ospitalità: uno è il figlio di un famoso boss della camorra, l’altro è il figlio dello stesso Rosario, arrivato in Germania per regolare parecchi conti…