Lou Von Salomé: trailer italiano del biopic sulla donna che ha ispirato Nietzsche e Freud
Lou Von Salomé: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film biografico di Cordula Kablitz-Post nei cinema italiani dal 26 settembre 2019.
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Il 26 settembre arriva nelle sale italiane, con Wanted Cinema e Valmyn, il film Lou Von Salomé, un dramma biografico diretto dalla regista tedesca Cordula Kablitz-Post che racconta la storia della filosofa, scrittrice, psicoanalista e pioniera dell’emancipazionismo femminile Lou Andreas Salomé.
La regista, nel suo film di debutto, ha voluto rendere omaggio ad una delle donne più colte e produttive della sua epoca, che con la sua personalità combattiva e all’avanguardia ha fatto innamorare di sé i più grandi pensatori di inizio Novecento, da Rainer Maria Rilke, a Sigmund Freud fino a Friedrich Nietzsche, influenzando in maniera decisiva il loro pensiero. Vista suo malgrado come femme fatale, lottò duramente per la sua libertà e l’indipendenza in un’epoca in cui il concubinato era ancora punito con il carcere.
La trama ufficiale:
Nata nel 1861 a San Pietroburgo, presto la giovane Lou capisce di non poter avere gli stessi diritti come donna in un mondo dominato dagli uomini. Da allora, per far riconoscere i suoi talenti e la sua indipendenza, si sottrae fermamente all’amore carnale. Determinata e cocciuta, contro la volontà della madre studia filosofia, scrive poesie e frequenta i circoli intellettuali, incontrando lungo il suo percorso i filosofi Paul Rée e Friedrich Nietzsche, i quali rimangono affascinati da questa donna intelligente e inarrivabile, tanto da chiederla entrambi in moglie, venendo incontro a un rifiuto. Ma quando entra in scena il giovane autore Rainer Maria Rilke, allora ancora sconosciuto, lei se ne innamora e diventa sua consigliera e promotrice. Per la prima volta si lascia coinvolgere in una relazione alla quale ne seguiranno molte altre. All’età di 50 anni conosce Sigmund Freud, i cui studi la influenzano tanto quanto lei influenza il padre della psicanalisi. Nel 1933, quando le scure nubi del nazionalsocialismo offuscano la Germania, Lou von Salomé vive a Gottinga. Insieme al giovane germanista Ernst Pfeiffer ripercorre la sua movimentata vita: la lotta per la libertà, i successi nel campo della filosofia, della letteratura e della psicoanalisi e la scoperta dell’amore in tarda età.
Per quanto riguarda il cast, il ruolo di Lou von Salomé è interpretato da quattro attrici per ritrarre le diverse età della protagonista con Katharina Lorenz che interpreta Salomè dai 21 ai 50 anni. Il cast include anche Alexander Scheer e Harald Schrott nei panni rispettivamente di Nietzsche e Freud e Julius Feldmeier Rainer Maria Rilke, poeta e drammaturgo con cui Salomé ebbe una lunga relazione sentimentale.
[quote layout=”big” cite=”Cordula Kablitz-Post – Regista]Nella mia ricerca di figure femminili mi sono imbattuta già da adolescente in una biografia di Lou von Salomé. Allora mi ha molto sorpreso e anche impressionato che già in quell’epoca una donna potesse amare così tanto la libertà e potesse condurre una vita così indipendente. Era vista quasi come una pazza, perché conduceva una vita troppo diversa, del tutto lontana dall’immaginario morale della società del suo tempo. Era considerata scandalosa perché non si preoccupava proprio di quello che gli altri pensavano di lei. Lei faceva e basta. Se ci dovesse dire qualcosa oggi sarebbe: “Vai per la tua strada, sii te stessa e diventa la persona che sei!“.[/quote]
NOTE DI REGIA
Per portare la vita di Lou von Salomè sul grande schermo in un ambizioso progetto cinematografico la strada è stata lunga. Nel 2010, quando l’autrice e regista Cordula Kablitz-Post parlò con una sceneggiatrice inglese di possibili progetti, questa prese in considerazione questo nome, segno che Lou von Salomé era riconosciuta anche a livello internazionale. Il progetto originario di rappresentare questa vita sotto forma di documentario fallì a causa della mancanza di filmati storici: “Nonostante sia morta nel 1937, non esistono interviste con lei, la sua voce non si trova da nessuna parte”, ricorda Cordula Kablitz-Post. È una figura importante della storia contemporanea che è misteriosamente caduta nel dimenticatoio, e ciò è dovuto principalmente al fatto che Lou von Salomé conduceva una vita molto ritirata in epoca fascista a causa delle sue origini ebraiche. Il suo periodo d’oro è durato fino alla prima guerra mondiale, quando viaggiava spesso, aveva molte relazioni e tra l’altro a Vienna era considerata una femme fatale dello scandalo, molto spesso nominata nel romanzo di Florian Illies “1913. L’anno prima della tempesta”. Quando nel primo decennio del Novecento scoprì e in seguito praticò la psicoanalisi, condusse una vita sempre più ritirata. Come alternativa nacque l’idea di elaborare la storia sotto forma di docufiction, quando Helge Sasse, allora amministratore delegato di Senator Film, diede l’impulso decisivo alla realizzazione di un costoso film per il grande schermo. La regista e produttrice chiamò a supporto la sceneggiatrice Susanne Hertel. Insieme svilupparono la sceneggiatura in più di quattro anni, mentre in parallelo iniziò il lento processo di finanziamento da parte di Germania, Austria e Italia.