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Diana – La storia segreta di Lady D.: Le prime recensioni dagli Usa

Il biopic su Diana con Naomi Watts non ha convinto i critici

di carla
pubblicato 10 Settembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 09:53

Diana – La storia segreta di Lady D., il film di Oliver Hirschbiegel, uscirà in Italia il 3 ottobre. Mentre aspettiamo di vederlo e di recensirlo, vi propongo le prime critiche dei giornalisti Americani che hanno già avuto modo di visionarlo. Nel cast: Naomi Watts (nella difficile parte della Principessa), Naveen Andrews, Juliet Stevenson, Charles Edwards, Douglas Hodge. Ecco il trailer italiano.

Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il voto delle recensioni positive è 14% ma voglio andare a fondo e leggere le parole dei critici. Vediamo in dettaglio.

Graham Young – Birmingham Mail: Finalmente! La verità dietro la donna più famosa del pianeta. Beh, non proprio. Anche se noto per aver catturare brillantemente gli ultimi giorni di Hitler in La caduta (2004), il regista Oliver Hirschbiegel ha semplicemente trasformato gli ultimi due anni della vita di Diana in una storia d’amore. E come tale avrebbe potuto funzionare se fosse stata pura finzione. (…) Affascinante ma in qualche modo piuttosto inutile, allo stesso tempo, questa pellicola non cambierà l’opinione sulla “principessa della gente” e potrebbe annoiare le persone invece di intrattenerle. La star australiana Naomi Watts interpreta il suo complesso personaggio piuttosto bene.

Robert Jobson – This is London: Sono andato a vedere questo film aspettandomi di odiarlo. Il film di Oliver Hirschbiegel si concentra sulla relazione di Diana con il dottor Hasnat Khan e si tratta di una interpretazione drammatica di quella storia d’amore e deve essere presa come tale. Ho vissuto negli anni di Diana come giornalista, ho incontrato e conosciuto la principessa personalmente, ho chiacchierato con lei… Ma questo è un film, non un documentario. Due ore di spettacolo. Niente di più e niente di meno. Naomi Watts coglie la vulnerabilità e la complessità della principessa, nella sua quasi maniacale e disperata ricerca di amore. Naveen Andrews è eccellente come il dottor Khan, ci regala una performance simpatica e c’è grande chimica tra lui e Naomi. L’attore in questo caso non affronta gli stessi ostacoli della Watts, perché solo una manciata di persone in realtà lo conosceva. Ma da quello che so, tramite un amico di Diana che lo conosceva bene, Andrews riesce a far capire il motivo per cui Diana si innamorò di lui. Riesce a ritrarre sia la forza che la fragilità di un uomo diviso tra l’amore di una donna e l’amore della sua famiglia, la fede e la carriera. Ci sono state un paio di risate ma la sensazione generale è di tristezza, sia per Diana che per noi. Questo film può non essere del tutto accurato, ci possono alcuni buchi nella sceneggiatura e Naomi Watts non può essere la copia perfetta della defunta Diana ma alla fine è un’opera tragica e ve lo consiglio vivamente.

David Edwards – Daily Mirror [UK]: Molto simile a The Iron Lady su Margaret Thatcher, questo è un film che nessuno si prenderebbe la briga di andare a vedere se non fosse per i personaggi famosi. E’ un film dalla televisione di pomeriggio. Naveen Andrews, che interpreta Khan, sembra come se fosse inciampato su un set cinematografico, mentre Naomi Watts mostra poco della fragilità nervosa di Diana. Wesley Snipes in una parrucca bionda sarebbe più convincente.

Fionnuala Halligan – Screen International: Naomi Watts ci regala una performance molto coraggiosa che non dovrebbe essere sottovalutata data la povertà dei dialoghi e la pressione della parte.

David Gritten – Daily Telegraph: Naomi Watts replica il linguaggio del corpo di Diana con attenzione ma c’è qualcosa che manca: lo sguardo ferito dagli occhi di cerbiatta della principessa. Naveen Andrews interpreta un solido, caparbio Khan, e ha dato un tocco simpatico al personaggio. Il problema principale, come prevedibile, è nei dialoghi

Peter Bradshaw – Guardian [UK]: Povera principessa Diana. Il film ha le più alte credenziali: il grande talento Naomi Watts interpreta Diana (un’attrice che, fin dalla sua apparizione nel film di David Lynch Mulholland Drive, nel 2001, è alla ricerca di un progetto degno di lei. E quella ricerca va avanti…) Ed è diretto dal regista tedesco Oliver Hirschbiegel, che ha girato il brillante La Caduta, su Hitler. Tuttavia, il suo approccio con una storia d’amore è meno sicuro. Il dramma è nella relazione di Diana con il bel pakistano chirurgo cardiaco, il dottor Hasnat Khan, un ruolo tristemente scritto con cui l’attore Naveen Andrews può fare poco o nulla.

Emma Dibdin – Digital Spy: La Diana di Naomi Watts è un personaggio senza vita interiore, e ciò che dà la Watts è un’impressione, non una performance. Nel tentativo di raffigurare Diana con precisione e riverenza l’attrice ha trascurato di ritrarre una persona. Non che la colpa di questo sia della Watts: è la sceneggiatura di Stephen Jeffreys che non riesce a darle un’anima. Guidato da un paio di performance piatte e con alcuni dialoghi sdolcinati, Diana è troppo incompetente anche a qualificarsi come agiografia, privo di conoscenza e – imperdonabile – curiosità per il suo soggetto.

Foto: © 2013 – Entertainment One