Il cacciatore di donne: recensione in anteprima
L’esordiente Scott Walker porta su schermo la storia di uno dei più feroci serial-killer americani confezionando un solido thriller senza fronzoli, con due veterani in gran forma e la nuova leva Vanessa Hudgens che si rivela la vera sorpresa del film.
Nel 1983 ad Anchorage in Alaska la giovane prostituta minorenne Cindy Paulson (Vanessa Hudgens) riesce a sfuggire a Robert Hansen (John Cusack), un insospettabile padre di famiglia che si rivelerà un feroce e alquanto prolifico serial killer, che si scoprirà aver agito indisturbato per ben 13 anni. Sarà compito del detective Jack Halcombe (Nicolas Cage) allestire una task-force che colleghi Hansen ad una serie di corpi di donne rinvenuti nei dintorni della città, ma la facciata onesta e irreprensibile dell’uomo diventerà un ostacolo insormontabile per le indagini, almeno fino a quando la testimonianza della Paulson, passata sino a quel momento inosservata, non arriverà sotto gli occhi di Halcombe che capirà da subito che la ragazza è l’unica in grado di inchiodare l’assassino, un fatto purtroppo di cui anche Hansen è ben consapevole.
Quando si pensa alla trama de Il cacciatore di donne e all’Alaska come location cinematografica, il pensiero corre subito al thriller Insomnia di Christopher Nolan (remake a sua volta di un film norvegese). Le assonanze con il film di Nolan però si limitano solo alla location e ad un omicida insospettabile (in quel caso interpretato da Robin Williams), perché Il cacciatore di donne è un film decisamente meno straniante che si presenta come un vero e proprio thriller metropolitano, volutamente “sporcato” e reso iperrealistico dal regista grazie all’uso di riprese dal taglio quasi documentaristico, che regalano dinamicità visiva e allontanano il film da qualsiasi patinatura, creando di contro uno scenario urbano temporalmente sospeso, infatti il film pur ambientato negli anni ’80 potrebbe benissimo avere un’ambientazione odierna.
Tu sei una professionista. Non ti ecciti e sei consapevole che il tuo lavoro comporta dei rischi. Vedrai che ricorderai questo episodio solo come una brutta avventura e forse, la prossima volta, starai più attenta nello scegliere le compagnie. [R.C. Hansen)
Walker arriva dritto al cuore della storia, non si lascia affascinare dai morbosi dettagli che piacciono così tanto ai media o da sequenze all’insegna del voyeurismo, descrive la follia di Hansen nella sua glaciale imperturbabilità; la sua feroce misoginia e il suo bisogno di sottomettere il genere femminile, umiliarlo e infine predarlo, restano ai margini con momenti ben centellinati in cui possiamo dare uno sguardo dentro l’abissale anima nera che si cela dietro alla facciata di marito e padre amorevole. Una maschera quella indossata da John Cusack priva di enfasi, ma non per questo meno inquietante, approcciata con il piglio dell’attore consumato consapevole di ritrarre il male assoluto celato dietro un viso familiare come potrebbe essere quello di un vicino di casa, di un collega di lavoro o del compagno di una vita.
Senza dubbio l’appeal che una storia vera può avere sul pubblico non è da sottovalutare quando si affrontano titoli di questo tenore, ma il film di Walker punta tutto sull’equilibrio, cercato e fortemente voluto anche a rischio di sembrare banale nel raccontare i fatti e la loro evoluzione, scelta coraggiosa che si discosta da ogni velleità da thriller “modaiolo” e dallo sfruttare suggestioni a sfondo naturalistico, in questo senso anche l’Alaska come selvaggia terra di confine resta volutamente sullo sfondo, limitata ad alcune riprese aeree e ad uno sfuggevole sguardo alle terrificanti battute di caccia di Hansen.
Dare la caccia alle donne è più divertente che cacciare un grizzly [R.C. Hansen]
Al centro della storia ci sono Cage e la Hudgens, il primo si cimenta in una delle performance più efficaci della sua carriera, la seconda particolarmente ispirata si rivela la sorpresa del film, grazie ad un ruolo capace di mettere in risalto un registro drammatico da affinare, ma anche un talento innegabile messo in ombra spesso e volentieri da ruoli insipidi, citiamo su tutti l’imbarazzante Beastly, ma anche da performance trasgressive ricche di potenzialità, naturalmente ci riferiamo al recente Spring Breakers.
Il cacciatore di donne è un film onesto che non promette ciò che non può mantenere e soprattutto punta tutto sul realismo della messinscena. In questo caso la scelta di un regista esordiente ha reso il film più genuino, forse un regista più navigato avrebbe usato più “trovate” e cercato di spettacolarizzare ad oltranza, ma noi preferiamo di gran lunga questa versione asciutta di stampo “poliziesco”, rigorosa nel racconto dei tragici eventi cui si ispira e che si conclude con le foto delle vittime di Hansen che scorrono sui titoli di coda, a ricordarci che non si tratta solo di fiction e che ci sono innumerevoli vite spezzate dietro la lucida follia omicida di un solo uomo.
Nel 1984 Robert Hansen confessò di aver rapito e ucciso 17 donne e sta attualmente scontando 461 anni di prigione senza possibilità di rilascio sulla parola…
Voto di Pietro: 7
Il cacciatore di donne (Thriller – USA 2013) Un film di Scott Walker. Con Nicolas Cage, Vanessa Hudgens, John Cusack, Dean Norris, Kevin Dunn, Jodi Lyn O’Keefe, Katherine La Nasa, Ryan O’Nan, Radha Mitchell, 50 Cent, Gia Mantegna, Michael McGrady, Matt Gerald, Brad William Henke, Craig Blair, Bostin Christopher, Lydia Hull, Tim Lacatena, Katie Wallack, Cheyenne Buchanan, Brett Baker, Jason Collins. Nei cinema dal 3 ottobre 2013. Qui trovate il trailer italiano del film.