Home Curiosità 24 Exposures: trailer, poster e foto fetish del Thriller di Joe Swanberg

24 Exposures: trailer, poster e foto fetish del Thriller di Joe Swanberg

Trailer nudo, crudo e fetish per 24 Exposures, il nuovo Thriller rosso sangue e atmosfere livide, diretto da Joe Swanberg, con Adam Wingard e Simon Barrett nei panni di un fotografo fetish e un poliziotto malinconico.

di cuttv
pubblicato 5 Agosto 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 11:11

Ieri il FanTasia Intenational Film Festival 2013 di Montreal ha ospitato la Premiere mondiale di 24 Exposures, il film indipendente scritto e diretto dal regista, scrittore, produttore e attore Joe Swanberg, interpretato dagli altrettanto eclettici Adam Wingard e Simon Barrett.

Un trio che ha condiviso diversi progetti, dagli episodi dell’horror V/H/S e V/H/S/2 interpretati e diretti, a quelli che arrivano nelle sale americane il 23 agosto 2013 la commedia romantica Drinking Buddies diretta da Joe Swanberg, anche nelle nostre il 19 settembre 2013 con il thriller-horror You’re Next, interpretato da Simon Barrett, e diretto da Adam Wingard, che proprio al FanTasia ha 19 anni ha esordito alla regia di Home Sick.

Un viaggio nel mondo morboso del fotografo fetish Billy (Adam Wingard), tra modelli spogliati per rappresentare la morte davanti all’obiettivo e ‘al confine tra arte e pornografia’, e i ritmi di un’esistenza ad alto tasso di sesso e droghe, condivisa con la fidanzata Alex (Caroline Bianco).

24 Exposures

La tragica morte di una modella avvicina a questo mondo le indagini del disilluso detective Michael Bamfeaux (Simon Barrett), già alle prese con i suoi demoni personali, mentre la trama delle relazioni tra i protagonisti si infittisce con le gelosie di Callie (Sophia Takal), modella preferita e relazione complicata di Billy, e i tentativi che questo mette in atto per irretire con il suo obiettivo l’innocente e curiosa Rebecca (Helen Rogers).

Per ora possiamo approfittare del trailer, del poster e qualche fotografia di questo universo fetish, che uccide le modelle in modo un po’ più cruento di quanto faccia in genere la fotografia, rendendo il Memento Mori quasi una minaccia.