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Una canzone per Marion: recensione in anteprima

Paul Andrew Williams cambia completamente stile e genere con Una canzone per Marion. Sulla scia di Quartet, una commedia sentimentale inglese sulla vecchiaia con tanta musica, un po’ già vista e risaputa. Ma il cast, capitanato da un grande Terence Stamp, è sopraffino. Preparate i fazzoletti.

pubblicato 10 Luglio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 12:15

Uno dei talenti nascenti del cinema di genere inglese che fa una commedia sentimentale sulla vecchiaia? Da London to Brighton a Una canzone per Marion, suo quarto film in sei anni, ne è passata di acqua sotto i ponti, e Paul Andrew Williams si è a suo modo “adeguato” a ciò che piace di più – o che tira di più – all’estero del cinema inglese.

Il mondo va così, e il regista si è adeguato alla scia di pellicole come Marigold Hotel e soprattutto Quartet. La puzza cresce ancora di più nel momento in cui si leggono i nomi dei produttori esecutivi di Una canzone per Marion: i fratelli Weinstein, paladini americani del marketing diabolico e del cinema inglese perfettino e scolastico.

Una canzone per Marion è così: perfettino e “giusto”, sicuramente molto risaputo. Però in qualche modo si sente che è una storia che sta molto a cuore al suo autore (Williams è anche unica firma della sceneggiatura). Ma, soprattutto, il regista azzecca un cast straordinario che fa passare volentieri sopra ai “difetti di fabbrica” del prodotto.

Arthur è uno scontroso pensionato che non si spiega come sua moglie Marion possa rendersi ridicola cantando stupide canzoni nel coro amatoriale del quartiere. Attraverso la passione di Marion, Arthur conosce Elizabeth, la direttrice del coro, che vede in lui qualcosa di speciale, nonostante il suo carattere burbero.

Elizabeth e la musica aiuteranno Arthur a rendersi conto che nella vita non è mai troppo tardi per cambiare. Nonostante i suoi settant’anni, Arthur inizia a dar sfogo liberamente ai suoi sentimenti, cercando di trovare un modo per riavvicinarsi a suo figlio James.


Sta proprio in questo rapporto padre-figlio gran parte del senso del film: perché tra un padre orgoglioso e un figlio che non capisce perché il genitore sia sempre deluso da lui, l’unico perno che li tiene assieme è proprio Marion. Che però, oggi, si trova a combattere contro il cancro per la seconda volta…

Il vero punto di forza di Una canzone per Marion sta, come dicevamo prima, nel cast. Vanessa Redgrave canta la versione forse più bella di True Colors mai sentita sul grande schermo, e chi non si commuove appena un po’ ha il cuore di pietra. Gemma Arterton, qui più bella che mai, regala poi la sua migliore interpretazione, quella più leggera, sentita e sincera.

Ma è inutile girarci attorno: è ovviamente Terence Stamp l’anima della festa. L’attore, classe 1938, simbolo di quel panorama inglese che ha affascinato e conquistato il mondo negli anni 60 e 70, è qui perfetto contraltare di quello che ha sempre rappresentato sul grande schermo. Basta pensare al fatto che il suo Arthur, sempre imbronciato e restìo a fare un sorriso, s’incontra ogni giovedì al pub a giocare con i suoi lads come un perfetto vecchietto di periferia…

Il reparto musicale è ricco, a suo modo sorprendente. Richard Scott, fondatore di un coro aperto a tutti a Newcastle-on-Tyne, ha letteralmente scarnificato canzoni come Crazy e Love Shack, rifondandone ritmo e groove. Peccato poi che tutte le scene con il coro di arzilli vecchietti servano solo da riempitivo per far ridere il pubblico con colpi della strega o frasi sessuali, messe in bocca a persone che si crede che a quell’età del sesso non importi più nulla.

Quando poi, ad una gara, il coro si ritrova a cantare Ace of Spades tutto vestito a mo’ di metal, ti scatta l’idea un po’ antipatica che Paul Andrew Williams non sappia più che pesci pigliare per stemperare la tensione di una storia drammatica che non è leggera per nulla. E stanno proprio nel suo lato drammatico i momenti più intensi e belli del film, dove si ritrova il giusto pudore nei confronti della morte e della tristezza di chi resta in vita, a fare i conti con la solitudine.

Voto di Gabriele: 6

Una canzone per Marion (Song for Marion, Gran Bretagna 2012, commedia 93′) di Paul Andrew Williams; con Terence Stamp, Vanessa Redgrave, Gemma Arterton, Christopher Eccleston, Anne Reid, Calita Rainford, Alan Ruscoe, Ram John Holder, Ratisha Belush, Abigail Davis-Fletcher. Qui il trailer italiano. Uscita in sala il 29 agosto 2013.