Pacific Rim: 20 cose da sapere sul monster-movie di Guillermo del Toro e 56 immagini tratte dal film
Il prossimo 11 luglio l’apocalisse con mostri e robot di Pacific Rim si scatenerà sugli schermi italiani e noi vogliamo prepararci all’evento al meglio, proponendovi alcune curiosità sulla lavorazione e una ricca galleria fotografica con ben 56 immagini tratte dal film.
103 giorni di riprese per un budget di 180 milioni di dollari, scopri 20 curiosità e una ricca galleria fotografica per uno dei film evento dell’estate.
– E’ consuetudine quando un film è in produzione usare un falso titolo in modo che si possano esporre cartelli e parlarne senza che spettatori casuali scoprano cosa sta realmente accadendo. Per Pacific Rim si è usato il nome in codice “Still Seals” un titolo davvero azzeccato visto che i mostri del film emergono dall’oceano.
– Pacific Rim è stato interamente girato pesso i Pinewood Toronto Studios. Ogni singolo teatro di posa era in uso, compreso il più grande teatro di posa del Nord America.
– I robot chiamati “Jaeger” sono stati realizzati interamente in CGI. Del Toro non ha voluto utilizzare il motion-capture per i movimenti perchè voleva che i Jaeger si muovessero come robot e non con fluide movenze umane.
– Su schermo si vedranno una serie di Jaeger, ma il film si concentrerà su quattro di loro che arriveranno da diverse parti del mondo (America, Cina, Russia e Australia) e avranno armamenti e peculiarità differenti. Inoltre, mentre ogni Jaeger è pilotato da due persone, il mech cinese ne ha tre.
– Il Jaeger è pilotato da una zona vicino alla cima del robot. In questa sezione i piloti vengono messi all’interno di un impianto che ricorda vagamente l’elevatore meccanico usato da Ripley in Aliens. Tra le somiglianze il fatto che quando un pilota muove gli arti il robot replica l’esatta sequenza di movimenti in perfetto sincrono. Inoltre, mentre alcuni film vedono gli attori simulare il moto, Del Toro ha voluto che i suoi attori si muovessero realmente così quando si vede un attore sudare nel film ciò è dovuto alla fatica.
– I Jaeger sono alti dai 76 agli 88 metri che equivalgono a circa 25 piani. Si era pensato di farli ancora più alti, ma si è optato per queste dimensioni per avere dietro di loro durante i combattimenti un punto di riferimento come ad esempio un edificio, che ne accentui la prospettiva e la portata in modo che tutto sembri un po’ più realistico.
– Del Toro ha assegnato ad ogni Jaeger uno schema di colori diverso in modo che quando si va dal Crimson Typhoon (quello cinese) allo Striker Eureka (quello australiano) si sappia esattamente in che luogo ci si trova.
– Pacific Rim si apre nel 2013, ma passiamo la maggior parte del film nel 2025, quando il mondo è stato invaso dai Kaiju (il nome dei mostri). E’ a causa dei loro continui attacchi che il mondo si è riunito e ha creato questi Jaeger giganti. Gli attacchi vengono sempre dal mare, le città costiere così non sono il luogo ideale in cui vivere. Inoltre alcune aree del mondo sono state drasticamente alterate dall’invasione, mentre in altri posti come Hong Kong la gente cerca di vivere una vita quasi “normale” con una minaccia costante che incombe su di loro, un po’ come accadeva alla popolazione di Londra durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Si sono creati anche bunker sotterranei speciali dove rifugiarsi in in caso di attacchi di Kaiju.
– Del Toro e la produzione hanno speso una quantità enorme di tempo per delineare al meglio ogni singolo aspetto del mondo di Pacific Rim. Tutto nel film è lì per un motivo. Nessun dettaglio è stato tralasciato. Un esempio è il modo in cui si pongono ogni Kaiju e Jaeger in termini di categoria e di classificazione, in modo che si possa capire chi è più potente quando si tratta di affrontare un battaglia. Inoltre, come si potrebbe immaginare, se enormi mostri vengono uccisi nel mondo reale, la carcassa deve essere “smaltita” in qualche modo. In futuro ci saranno alcune persone che faranno delle carcasse dei Kaiju un business. Mentre gli scienziati cercano di arrivare alla carcassa il più rapidamente possibile per conoscerne la provenienza, questa sorta di “spazzini” estraggono dai corpi organi e ossa per venderli sul mercato nero, ci sono alcune persone che desiderano possedere parti di Kaiju come oggi accade ad esempio con l’avorio. Il profitto di questi “spazzini” nel mondo di Pacific Rim è davvero notevole.
– La maggior parte del film si svolge a Hong Kong nel 2025.
– Del Toro ha voluto evitare di usare ambientazioni in CG dove non fosse strettamente necessario. Voleva che il mondo fosse reale, tangibile e strutturato, ritenendo che quando un attore è in grado di vedere qualcosa che sia veramente di fronte a lui aggiunga realismo alla sua performance. Sia Charlie Day che Ron Perlman si sono detti d’accordo sul vantaggio di essere davvero in piedi su una strada distrutta o di essere in grado di vedere la base di un Jaeger. Questo vuol dire che la produzione ha utilizzato con intelligenza la tecnica del green-screen preferendogli spesso interazioni con il mondo reale.
– Tutti i 103 giorni di riprese sono stati realizzati nei teatri di posa ad eccezione di tre location (una spiaggia, una strada a Toronto, che sarà una strada di Tokyo e un vecchio impianto idrico chiamato Hearn che nel film si troverà da qualche parte in Alaska).
– L’energia di Del Toro fa sembrare tutti gli altri pigri. Per Pacific Rim il regista è riuscito in qualche caso a dirigere contemporaneamente due unità. Poi a pranzo si occupava di montare quello che aveva appena girato. Di notte c’era qualche ulteriore modifica e la pianificazione per il giorno successivo. Ogni giorno si assicurava che tutto il girato fosse montato in modo che ci si potesse occupare a tempo pieno delle sequenze assegnate alla ILM (Industrial, Llght & Magic). Inoltre, invece di lasciare che fosse la ILM a indovinare come una scena potesse essere realizzata, Del Toro diceva loro esattamente quello che voleva vedere su schermo così da risparmiare un sacco di tempo e denaro.
– La ILM si è occupata degli effetti visivi. Hanno fatto si che il loro coinvolgimento non costasse troppo perché volevano lavorare con Del Toro e perché la produzione ha promesso di dare loro tutto il tempo che volevano per fare il lavoro al meglio. Mentre alcune produzioni sprecano molti soldi con la ILM sfruttandone in toto un team di 200 persone che lavorano sette giorni su sette per terminare il lavoro entro la data di uscita designata. Le persone che hanno lavorato su Pacific Rim sono state invece 70 e hanno seguito un orario di lavoro normale, questo è stata parte del piano per ottenere grandi effetti visivi ad un prezzo ragionevole.
– Del Toro ha raccontato di aver girato parte delle riprese del terzo atto con telecamere IMAX, che ci sono volute 14 bozze della sceneggiatura prima di avere quella definitiva e di aver firmato per dirigere Pacific Rim il giorno dopo l’abbandono del progetto Alle montagne della follia.
– Il produttore esecutivo Callum Greene ha svelato che 20 delle 120 pagine della sceneggiatura sono molto “visive” e hanno comportato effetti molto complicati.
– Il film ha tra le 1600 e le 1700 inquadrature con effetti visivi e il grande problema è stato risolvere la scala e la realtà fisica del mondo che si è andati a creare.
– Del Toro ha puntato a raggiungere un tono simile a Hellboy, in cui il film è divertente, ma le battaglie e le sequenze d’azione sono molto intense e viscerali.
– Del Toro non ha voluto sfruttare elementi del filone “buddy cop” con i classici due personaggi molto diversi costretti a collaborare, ma ha invece voluto mostrare piccole storie di persone che si uniscono per sopravvivere.
– Quello di Pacific Rim è stato il budget più alto usato nel più breve lasso di tempo mai avuto a disposizione da Del Toro.
Fonte | Collider