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Lucio Fulci Aldilà e oltre i generi con violenza e ironia macabra

Viaggio nell’Aldilà e oltre i generi con Lucio Fulci, autore eclettico, grondante sangue e violenza, ironia macabra, sadismo e parecchi effetti speciali artigianali

di cuttv
pubblicato 17 Giugno 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 13:17

Sabato scorso la rassegna Spaghetti Horror del FantaFestival 2013 ha riportato sul grande schermo della Sala Trevi di Roma Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci, uno dei gioielli grezzi e aguzzi dell’artigiano del cinema più estremo e personale del cinema italiano, capace di attraversare i generi con la stessa abilità con la quale trafigge gli occhi e lo sguardo.

«L’occhio frustrato, traviato, distrutto, per me significa anche perdita della ragione. L’occhio è un preciso riferimento surrealista e dadaista».

Uno degli autori più eclettici e controversi, nato oggi, morto da 17 anni, sottovalutato dai suoi contemporanei, celebrato dagli esploratori dei margini come Quentin Tarantino, capace di scrivere 24.000 baci o Il tuo bacio è come un rock per Adriano Celentano, portare Totò all’inferno, stanare le viscere della comicità di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, inventare Nando Mericoni in Un giorno in pretura e in Un americano a Roma, seminando gore in commedie comiche, in western crepuscolari che non lesinano stupri e cannibalismo, gialli erotici e psichedelici, thriller rosso sangue, trafiggendo occhi a Beatrice Cenci e puntando alla giugulare con Zanna Bianca.

La violenza, filo conduttore di tutti i generi che attraversa, tocca l’apice con Zombi 2 e la “Trilogia della morte” (Paura nella città dei morti viventi, E tu vivrai nel terrore! L’aldilà, Quella villa accanto al cimitero) che lo consacra a livello internazionale come “terrorista dei generi e poeta del macabro“, rivoluzionando l’horror tricolore e la fama del Godfather of gore, che qualcuno non ha esitato a definire un pazzo sadico e blasfemo.

Di fatto, questo romano di Trastevere che ha presentato gli spettacoli di un fachiro ed è passato al cinema per una delusione d’amore, con budget striminziti, trucchi artigianali, temi provocatori, ironia macabra e la capacità di indugiare sulle scene raccapriccianti, facendo vedere tutto come un pornografico, merita un viaggio in almeno 10 titoli, che ovviamente non sfiorano nemmeno la complessità di un’operato tanto vasto ed eclettico, ma a chi non lo conosce, cronologicamente forniscono un’idea del perché sia oggetto di numerosi omaggi, dai Kill Bill di Tarantino al Nightmare nuovo incubo di Wes Craven, passando per anime a videogiochi.

1969 – Beatrice Cenci
Inizio questa classifica che scende negli abissi con una vittima della storia e della crudeltà della giustizia, per arrivare alle opere omaggiate da cinema, musica, fumetti e un regista ‘singolare’. Quentin Tarantino in Kill Bill vol. 1 accompagna il risveglio di Uma Thurman con la musica di Sette note in nero, la sposa cava un occhio a uno degli 88 folli, Elle Driver cita Zombi 2, mentre in Kill Bill vol. 2 e nell’episodio Sepolto vivo di CSI: Scena del crimine, con la sepoltura prematura rende omaggio alla scena di Paura nella città dei morti viventi.
 

1971 – Una Lucertola con la pelle di donna (A Lizard in a Woman’s Skin)
La sequenza in cui la Bolkan apre la porta del laboratorio di una clinica e si trova davanti quattro cani vivisezionati, costò al regista un processo intentato da una società anti-vivisezionista, che questo vinse portando in aula i cani finti creati da Carlo Rambaldi, ma nonostante gli effetti raccapriccianti (e brutti) e le critiche, l’autorevole Dizionario Mereghetti cita tra i pregi anche i «lampi di talento visivo», «le ottime musiche di Ennio Morricone (in vena sperimentale) e la fotografia di Luigi Kuveiller».

1972 – Non si sevizia un paperino (Don’t Torture a Duckling)(Don’t Torture Donald Duck)
Dopo le polemiche e le censure subite dalla commedia che ‘fa ridere di cose serie’ con Nonostante le apparenze… e purché la nazione non lo sappia… All’onorevole piacciono le donne, il thriller italiano scende a sud sporcandosi le mani con la polvere, le superstizioni, la religione e, con una sceneggiatura scritta da Fulci, Roberto Gianviti e Gianfranco Clerici, ispirandosi ad una serie di delitti di bambini avvenuto a Bitonto nel 1971, porta sullo schermo della sala buia uno dei suoi film più inquietanti e morbosi. Il film che per molti, compresa la sottoscritta, è uno dei suoi capolavori e il primo in assoluto realizzato dalla nuova casa di produzione Medusa Film.

1975 – I Quattro dell’apocalisse (Four of the Apocalypse)
La censura ne ha fatte circolare diverse versioni, non impedendogli di essere tra i 32 film scelti per la retrospettiva dedicata agli spaghetti-western durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2007. Tomas Milian, che qui come in altri film di respiro internazionale ha recitato in inglese e si è doppiato in italiano, ha dichiarato di essersi ispirato al serial killer Charles Manson per la caratterizzazione del suo personaggio crudele e violento. Dopo la strage, lo sceriffo passeggiando tra i morti

«Ladri, assassini, truffatori, maniaci sessuali, te lo ricordi Stubby? Risse all’ordine del giorno, la legge è una risata, la morte? Un modo di vivere …»

1977 – Sette note in nero (Murder to the Tune of the Seven Black Notes – The Psychic)
Note oniriche e parapsicologiche che Quentin Tarantino ha omaggiato nel suo Kill Bill Vol. 1, con la musica presente nella scena del carillon, mentre il regista indiano Partho Ghosh, ha girato un remake del film intitolato 100 Days.

1978 – Paura nella città dei morti viventi (City Of The Living Dead – The Gates of Hell)
La pellicola che avrebbe dovuto intitolarsi La Paura, ricca di riferimenti letterari a Howard Phillips Lovecraft (L’orrore di Dunwich), Edgar Allan Poe (nella sepoltura prematura) e Stephen King (Le notti di Salem) e scene talmente violente da essere messa al bando in Germania, ottenere il primo premio al Festival del fantastico di Avoriaz del 1980 ed è divenuto un cult movie, insieme alla scena delle “interiora rigurgitate”, utilizzata anche sulla copertina e come intro dell’album “Effortless Regurgitation Of Bright Red Blood” della band svedese goregrind Regurgitate… Un’iscrizione su una lapide a Dunwich…

«L’anima che anela all’eternità, deve sottrarsi al giogo della morte. Tu, o viandante alle soglie delle tenebre, vieni»

1979 – Zombi 2
Uscito dopo la saga di Romero, ma più ispirato a classici come I Walked with a Zombie (Ho camminato con uno zombie, 1943) di Jacques Tourneur e la stirpe dei non morti risvegliata dal voodoo al ritmo del tema musicale di Fabio Frizzi, vanta scene surreali come quella dello zombie che morde lo squalo sott’acqua e cult con l’occhio di Olga Karlatos trafitto da un frammento di legno. A quanto riportato ai posteri, finite le riprese l’attrice ha avuto una crisi di nervi con scoppiò di pianto per la paura e l’emozione, commentata da Lucio Fulci con un ‘Bene! Siamo riusciti nell’intento! Ho scioccato la Karlatos… figuriamoci il pubblico!

1981 – E tu vivrai nel terrore – L’aldilà (The Beyond)
Dopo Black Cat (Gatto nero, 1981), e prima di Quella villa accanto al cimiteroE tu vivrai nel terrore! L’aldilà, filma la discesa negli inferi senza ritorno, senza redenzione o salvezza, consacrata da un finale aperto tra i più sconcertanti. Nel 1998 Quentin Tarantino restaurò la pellicola in versione integrale e la distribuì per la prima volta negli Stati Uniti d’America, ma il film in una versione restaurata nel 2004, fu proiettato anche con la rassegna Storia segreta del cinema italiano – Italian Kings of the B’s, alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

1981 – Quella villa accanto al cimitero (The House By The Cemetery)
Uscito in sala vietato ai minori di 18 anni, incassò complessivamente 1.407.981.297 lire, superando gli incassi dei suo tre precedenti horror e, nonostante le critiche, anche per questo film non mancano omaggi e citazioni. Il tema musicale di Walter Rizzati è citato nella serie di videogiochi horror Splatterhouse dalla compositrice Milky Eiko. La scena dei cadaveri mutilati in cantina è citata nel manga Berserk, ma anche dal titolo statunitense usato dal gruppo goregrind Mortician per il primo mini CD House by the cemetery.

1982 – Lo Squartatore di New York (The New York Ripper)
Aggiungendo ad una storia ‘classica’, sequenze esplicite di sesso morboso e perverso, questo Jack the Ripper si candida come il giallo più violento del cinema italiano e la pellicola più violenta e crudele di Fulci che, cita Non si sevizia un Paperino con un paperino, proseguendo la pratica di estirpare occhi con un rasoio.

In realtà ogni film diretto da Lucio Fulci andrebbe visto per rendersi conto del modo nel quale ha influenzato tanti cineasti e cinematografia, compreso il Wes Craven di Nightmare nuovo incubo che ripropone l’idea predominante di Un gatto nel cervello e quel Fulci che interpreta se stesso come regista in preda agli incubi.

Filmografia cinematografica, regista, attore, sceneggiatore

Una scena da Murderock – Uccide a passo di danza
I ladri (1959)
I ragazzi del Juke-Box (1959)
Urlatori alla sbarra (1960)
Colpo gobbo all’italiana (1962)
I due della legione straniera (1962)
Le massaggiatrici (1962)
Uno strano tipo (1963)
Gli imbroglioni (1963)
I maniaci (1964)
I due evasi di Sing Sing (1964)
002 agenti segretissimi (1964)
I due pericoli pubblici (1964)
Come inguaiammo l’esercito (1965)
00-2 Operazione Luna (1965)
I due parà (1965)
Come svaligiammo la Banca d’Italia (1966)
Le colt cantarono la morte e fu… tempo di massacro (1966)
Come rubammo la bomba atomica (1967)
Il lungo, il corto, il gatto (1967)
Operazione San Pietro (1967)
Una sull’altra (1969)
Beatrice Cenci (1969)
Los Desperados (1969) coodiretto con Julio Buchs
Una lucertola con la pelle di donna (1971)
Nonostante le apparenze… e purché la nazione non lo sappia… All’onorevole piacciono le donne (1972)
Non si sevizia un paperino (1972)
Zanna Bianca (1973)
Il ritorno di Zanna Bianca (1974)
I quattro dell’apocalisse (1975)
Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza (1975)
La pretora (1976)
Sette note in nero (1977)
Sella d’argento (1978)
Zombi 2 (1979)
Luca il contrabbandiere (1980)
Paura nella città dei morti viventi (1980)
Black Cat (Gatto nero) (1981)
…E tu vivrai nel terrore! L’aldilà (1981)
Quella villa accanto al cimitero (1981)
Lo squartatore di New York (1982)
Manhattan Baby (1982)
Conquest (1983)
I guerrieri dell’anno 2072 (1984)
Murderock – Uccide a passo di danza (1984)
Il miele del diavolo (1986)
Aenigma (1987)
Quando Alice ruppe lo specchio (1988)
Il fantasma di Sodoma (1988)
Zombi 3 (1988) (terminato da Bruno Mattei e Claudio Fragasso)
La dolce casa degli orrori (film TV) (1989)
La casa nel tempo (film TV) (1989)
Un gatto nel cervello (1990)
Demonia (1990)
Hansel e Gretel (1990) coodiretto con Giovanni Simonelli ma non accreditato
Voci dal profondo (1991)
Le porte del silenzio (1991)

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