Margherita Buy vince il sesto David di Donatello: Giuliana De Sio polemizza e ricorda Anna Magnani
Ieri Margherita Buy ha collezionato il suo sesto David di Donatello come miglior attrice protagonista per il film Viaggio sola e stamane l’attrice Giuliana De Sio (per lei i David sono due) ha polemizzato via Facebook con questo ennesimo riconoscimento, tirando in ballo nientemeno che Anna Magnani.
Iniziamo con il messaggio postato dall’attrice salernitana che mette in luce la differenza in riconoscimenti tra la Magnani (2) e la Buy (6):
fenomenologicamente parlando osservo:nella storia del cinema Anna magnani vince in tutta la sua carriera due David di Donatello, Margherita Buy sei….c’è qualcosa di disfunzionale o mi sbaglio?
La De Sio si limita a sottolineare questa marcata differenza, ma ci pensano i suoi contatti ad approfondire: c’è chi parla di cinema commerciale vs cinema storico, chi si limita a dare la colpa alla mancanza di concorrenza, di meritocrazia e alla scarsità qualitativa dell’odierno cinema italiano e c’è chi invece punta sull’autoincensarsi dei soliti noti.
Spesso e volentieri i premi sono forieri di polemiche e a prescindere dall’indiscussa professionalità di Margherita Buy, in Italia il talento è spesso confuso con la notorietà, l’avvenenza e la sovraesposizione mediatica. Non c’è bisogno di guardare troppo lontano per capire che il tarlo è nel piccolo schermo, divenuto nel tempo un vero e proprio tritacarne, nel quale qualche potenziale talento viene inevitabilmente fagocitato in un sistema che predilige facce da gossip.
Purtroppo in questo contesto è la fiction italiana nel suo complesso ad essere un esempio eclatante del malessere che affligge la recitazione, forma di espressione artistica sempre più sottovalutata, sbeffeggiata e in qualche caso confusa con qualcosa d’altro che di certo recitare non è.
Premesso ciò mettere a paragone due modi di recitare, due momenti storici e soprattutto due attrici come la Magnani e la Buy ci sembra un gioco al massacro e alla fine serve solo a polemizzare sulla singola persona, quando in realtà il problema è ben più radicato, complesso e in gran parte foraggiato da chi cinema e tv li subisce passivamente. tirando fuori uno spirito critico che non va oltre la filippica da fan sfegatato.
La realtà è che vedere una certa mediocrità primeggiare sullo schermo crea speranze e incoraggia un esercito di emuli che sfoggiano con arroganza la loro totale e cronica mancanza di qualsivoglia talento, di fronte a talenti veri (ormai merce davvero rara) non ci si potrebbe permettere di innalzarsi a celebrità, di spacciarsi per grandi interpreti è forse questo che manca oggi al cinema italiano, non ci sono più divi, qualcuno con cui paragonarsi e confrontarsi e che magari ci aiuti a crescere e soprattutto a migliorare artisticamente.
Se volete potete seguire l’intera conversazione su Facebook.