Doppio gioco (Shadow Dancer) con Clive Owen, il trailer italiano
Spy story ambientata nella Belfast degli anni ’90, con Clive Owen e Andrea Riseborough.
Nella sconfinata filmografia sull’IRA e il terrorismo nel Regno Unito si aggiunge Doppio Gioco (titolo preso in prestito da un film del ’49 con Burt Lancaster), già presentato al Torino Film Festival 2012 (leggi la nostra recensione) con il titolo Shadow Dancer.
La moglie del soldato, Nel nome del padre, Michael Collins, Il vento che accarezza l’erba, The Boxer, Bloody Sunday: ecco alcuni titoli rimasti nella storia della cinematografia e riguardanti l’argomento IRA. In Italia abbiamo avuto i terribili anni di piombo che hanno offerto molti spunti a sceneggiatori e registi: nel Regno Unito c’è stata la guerra con l’Irish Revolutionary Army. Talvolta dipinti come terroristi sanguinari senza scrupoli, talvolta come romantici patrioti che lottavano per la libertà: in Doppio Gioco il focus si sposta sul “dopo”. Finito il decennio bollente dei seventies ci troviamo in una grigia e piovosa Belfast di metà anni ’90: Colette viene adescata da un agente della polizia e se vuole rivedere suo figlio dovrà collaborare con i servizi segreti britannici e ripercorrere le dolorose tappe del suo coinvolgimento con l’IRA. Le tematiche, sebbene possano riprendere alcuni dei film succitati sono però spostate in un contesto storico diverso, che più si avvicina a quello narrato ne L’ombra del Diavolo con Harrison Ford e Brad Pitt, nonostante questo fosse un thriller d’azione tout court, mentre Doppio gioco sia ben più focalizzato sulla psicologia dei personaggi.
Una spy story che vede protagonisti Clive Owen e Andrea Riseborough. Il primo è una delle più famose star di Hollywood, nonché un riconosciuto sex symbol cui vengono cuciti addosso ruoli solo da eroe positivo e virile. La seconda (vista anche nel recente Oblivion), è un’attrice britannica che ha raggiunto il successo nel 2011 grazie al film di Madonna W.E. interpretando la Duchessa di Windsor, Wallis Simpson.
per la regia di James Marshall, regista inglese famoso per il documentario Man on Wire – Un uomo tra le Torri, del 2008, storia del funambolo francese Philippe Petit che nel’74 camminò in equilibrio su un cavo attraversando lo spazio tra le Torri Gemelle. Con questa pellicola vinse un Oscar per il Miglior Documentario, cui fece seguito, nel 2011 Project Nim, sugli esperimenti linguistici sugli scimpanzé. L’approccio documentaristico del regista è apprezzabile, anche in Doppio Gioco, nella fotografia, cruda, crepuscolare e impietosa con i suoi toni gelidi che accentuano il senso di solitudine della protagonista in un mondo avverso e la sensazione di essere una semplice pedina in un grande e inconoscibile gioco.