Liam Neeson compie gli anni, i nostri auguri in 5 film
Nato il 7 giugno 1952, l’attore nord-irlandese ha lasciato il segno in numerosi film e vanta una carriera ormai ultra trentennale.
Sessantun’anni: anche i miti invecchiano, o per meglio dire maturano. Liam Neeson è senza dubbio uno degli attori più famosi del nostro tempo, anche se dopo l’apice raggiunto negli anni ’90 la sua carriera si è un po’ “seduta” e l’attore nord-irlandese si è un po’ fossilizzato nel ruolo del “tutore saggio” sempre pronto a brandire una spada se la situazione lo richiede.
Nato a Ballymena, nell’Irlanda del Nord, il 7 giugno del ’52, durante l’infanzia divenne ben presto testimone della guerriglia che agitava il suo paese: fisicamente prestante (è alto 193 cm), si fece ben presto notare per la sua presenza e dopo aver abbandonato il college e la carriera di pugile si dedicò alla recitazione. Esordi alla fine degli anni ’70 in alcune piccole produzioni, fino a quando, nell’81 fu scelto da John Boorman per interpretare il giovane Galvano (Gaiwan), nipote di Re Artù in Excalibur. Il film, girato proprio in Irlanda, ottenne un vasto successo di pubblico e fu presentato a Cannes: per l’attore fu il primo passo verso la celebrità. Nell’84 fu infatti scelto da Roger Donaldson per interpretare uno degli ufficiali de Il Bounty, affiancando un cast stellate comprendente Anthony Hopkins, Mel Gibson e Daniel Day-Lewis, mentre due anni dopo interpretò Fieldin in Mission, al fianco di Robert De Niro e Jeremy Irons.
Da lì in poi partecipò a numerosi film, come Suspect – Presunto colpevole o Darkman di Sam Raimi, ma il successo internazionale (e una nomination al Premio Oscar) giunse solo nel ’94 quando con la parte di Oskar Schindler in Schindler’s List. Il film non ha bisogno di presentazioni: la splendida interpretazione di Neeson, nei panni dell’eroico industriale tedesco, valse all’attore la consacrazione internazionale, facendolo diventare una star di prima grandezza.
Due anni dopo fu la volta di Rob Roy, dove Neeson interpretava l’omonimo protagonista, eroe della tradizione scozzese in rivolta contro i soprusi dei dominatori inglesi. Un bel film, con Tim Roth nella parte dell’antagonista e Jessica Lange nel ruolo della moglie del protagonista: in questo caso i due comprimari misero in ombra il protagonista, intrappolato in un ruolo da “buono” senza troppa profondità.
Nel ’96 uscì Micheal Collins, altro “romanzone” in costume ambientato nell’Irlanda degli anni’30 e con Neeson nella parte dell’eroico combattente: al pari di Rob Roy la storia, seppur affascinante, viene un po’ sacrificata per far spazio alle presunte vicende amorose del protagonista e da un potenziale gran bel film esce un passabile polpettone storico. Tre anni dopo si arrivò a Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma e l’attore, ormai raggiunta la soglia dei 50 anni, venne scelto da George Lucas per interpretare il maturo guerrieri Qui-Gon Jinn, mentore del più giovane Ewan McGregor, Obi-Wan Kenobi.
Simbolicamente quel film segnò proprio uno spartiacque nella carriera di Liam Neeson, che da lì in poi recitò numerosi ruoli, come già accennato, da “vecchio guerriero”: in Gangs of New York (Martin Scorsese, 2002) fu Padre Vallon, energico predicatore, ucciso da Bill il Macellaio (Daniel Day-Lewis) e padre di Amsterdam Vallon (Leonardo DiCaprio), mentre tre anni dopo fu Goffredo di Ibelin, padre del giovane eroe Baliano, ne Le Crociate di Ridley Scott.
L’unico ruolo da antagonista, o perlomeno non da eroe positivo (nonostante avesse sfaccettature etiche interessanti) di Liam Neeson fu probabilmente quello di Ra’s al Ghul/Henri Ducard in Batman Begins dove interpreta il malvagio tutore del giovane Bruce Wayne (Christian Bale). Da lì in poi molti altri ruoli, spesso però in film da cassetta, come l’A-Team (dove ovviamente impersonò John “Hannibal” Smith) o La furia dei Titani, nientemeno che nei panni di Zeus.