Sacher Film in crisi ferma la distribuzione
Dopo 16 anni la casa di Nanni Moretti sospende la distribuzione, al momento gestirà solo la library.
Crisi economica e crisi del cinema (italiano): la connessione è forte e l’ultima illustre vittima è la Sacher Film, casa di distribuzione di Nanni Moretti. Un fulmine a ciel sereno che arriva dopo i flop al botteghino di film quali Su Re, Ernest & Celestine e Muffa: la Sacher non chiuderà, ma, almeno per il momento, sospenderà la distribuzione di nuove pellicole, limitandosi a gestire la propria library.
Era il 1997 quando Nanni Moretti con Angelo Barbagallo, Roberto Cicutto e Luigi Musini fonda la Tandem Distribuzione, che esordisce nelle sale con Quando eravamo re di Leon Gast. L’anno successivo fu la volta di Aprile, dello stesso Moretti e il nome della società venne cambiato in Sacher e oltre ai film del regista romano, negli ultimi quindici anni, sono stati offerti al pubblico film di grandi registi come Matteo Garrone (Terra di Mezzo) agli esordi alla regia, tra gli altri, di Vincenzo Marra e di Valia Santella. Scelte coraggiose, controcorrente: offrire al pubblico cinema alternativo di qualità, che con più difficoltà riesce a trovare spazio nella logica della grande distribuzione.
Oggi la sofferta decisione di interrompere la diffusione di nuove pellicole. Colpa della crisi economica, delle presenze calanti nei cinema, della pirateria. Alessandra Thiele, responsabile di Sacher Distribuzioni ha spiegato:
“La società non è fallita, ci siamo fermati un attimo prima. Ci fermiamo come distribuzione, la società rimane in piedi per gestire la library, in teoria si potrebbe un domani riprendere l’attività. Siamo una piccola realtà, con 4 o 5 pellicole l’anno è più difficile, i nostri film art house andavano sempre peggio.”
Nanni Moretti al momento non ha rilasciato dichiarazioni, ma indubbiamente il fallimento di un progetto di così lunga data non dev’essere facile da digerire per il regista: gli incassi del Nuovo Sacher, cinema trasteverino di proprietà della società, erano ormai diventati risibili e Muffa non è andato oltre i 45 mila euro, mentre Su Re di Giovanni Columbu ha fatto poco meglio. Se la Sacher si ferma anche gli altri non stanno molto bene: la Fandango di Domenico Procacci è dovuta ricorrere alla cassa integrazione e anche Medusa non se la passa molto bene. Come già detto innanzi la crisi economica colpisce doppiamente il cinema, attaccato anche dalla pirateria: lo spettatore diserta le sale e i primi a farne le spese sono i film percepiti come “minori”. La Polizia Postale sta agendo con maggiore energia in questo senso ma il problema deriva anche dall’altissimo numero di siti stranieri che consentono il download illegale di film e video. Sarebbe forse necessaria una maggiore informazione nei confronti del pubblico che andrebbe educato al concetto che la pirateria colpisce tutti, non solo le case di produzione e distribuzione, tagliando posti di lavoro e la possibilità a molti registi di girare nuove pellicole al di fuori delle commedie o dei cinepanettoni.