Bradley Cooper: non solo “notti da leone”
La carriera del sex symbol di Una notte da leoni 3, dal 30 maggio al cinema.
Alcuni ruoli pesano tantissimo nella carriera di un attore e talvolta, raggiunta la notorietà con un personaggio si rischia di rimanerne intrappolati: Bradley Cooper per molti è il “bellone” della trilogia di Una notte da leoni, il cui terzo capitolo (leggi la recensione), uscirà nelle sale il 30 maggio. In realtà l’attore, classe 1975, ha una lunga carriera alle spalle e il suo esordio cinematografico risale al 2001, con una particina nella commedia Wet Hot American Summer, storia, ambientata nell’81, di alcuni studenti in campeggio che rischiano di essere travolti da un pezzo della stazione Skylab in caduta libera.
L’anno successivo fu la volta di My little eye, un horror basato sul programma tv Il grande fratello, mentre nel 2005 il primo ruolo in un film di successo, il blockbuster 2 single a nozze, con Owen Wilson e Vince Vaughn: Cooper qui recitava la parte di Sach, promesso sposo della donna amata da Owen Wilson. Da li in poi una serie di commedie sentimentali dallo spessore discutibile, come A casa con i suoi (2006), Il peggior allenatore del mondo (2007) e The Rocker, il batterista nudo (2008). La vera popolarità arriverà nel 2009, al fianco della star Sandra Bullock in A proposito di Steve, ma il botto in carriera sarebbe arrivato solo grazie all’ormai film cult Una notte da leoni, seguito dal deludente ma spettacolare The A-Team.
Nel 2012, con The Words il suo primo ruolo drammatico, quello dello scrittore in crisi Rory Jansen che raggiunge il successo internazionale grazie a un manoscritto altrui trovato per caso dentro a una antica cartelletta: ottima interpretazione, dove Cooper, al fianco di due attori come Dannis Quaid e Jeremy Irons non sfigurò per niente e anzi riusci a dimostrare grande intensità. Nello stesso anno interpreta il bipolare Pat Solitano ne Il lato positivo e riceve la sua prima nomination al premio Oscar.
Ora è una star internazionale, nonché uno dei più famosi sex symbol della sua generazione, ma la cosa non sembra turbarlo più di tanto. Con una laurea in Letteratura inglese all’università di Georgetown, dice di avere un approccio al lavoro “intellettuale” e in una recente intervista a Sky ha dichiarato:
“Io scelgo in base al regista e non al copione perché se non hai un buon regista fai poca strada”.
A breve sarà impegnato con Steven Spielberg e per gli addetti ai lavori di Hollywood la star del prossimo decennio sarà lui. Merito forse della modestia che esprime in pubblico, dello sguardo magnetico e di doti attoriali che si stanno dimostrando (fortunatamente) ben più profonde di quelle espresse in Una notte da leoni 3.