Henry Fonda: un viaggio lungo cinque decadi
Avrebbe 108 anni Henry Fonda; e li compierebbe oggi, anno Domini 2013. Invece se ne andò il 12 Agosto di trentuno anni fa, quando, già affetto da cancro alla prostata, spirò tra le braccia dei suoi familiari più prossimi a causa di un attacco di cuore. Quel cuore altrui che, in vita, ha riempito con alcuni film ed interpretazioni rimaste nella storia. Perché Henry Fonda è cinema, non fosse altro per i quasi cinque decenni di attività, attraversando buona parte delle fasi di transizione nella storia della Settima Arte. Con quei due Oscar, tardivi ma inevitabili, giunti esattamente al fotofinish.
E che dire dei maestri ai quali il suo nome è stato associato? Victor Fleming, William Wyler, Fritz Lang, John Ford, Preston Sturges, Alfred Hitchcock e così via fino a Sidney Lumet e Sergio Leone. Il suo è uno dei volti più eminenti di quella Hollywood classica saldamente ancorata ai propri attori; visi formato gigante che coprivano un intero maxi-schermo, ingigantiti nelle dimensioni e quindi nei ricordi di coloro che oramai stavano sempre più prendendo confidenza con quella macchina di sogni che è il cinema. Un medium sempre più incalzante, sempre più parte di una vita vissuta il cui non edificante ordinario andava in qualche modo sublimato da uno straordinario che era oramai parte integrante delle esistenze di tanta, troppa gente sparsa per gli Stati Uniti e non solo.
Approcciando quel periodo risulta vano qualsivoglia tentativo anche solo di minimizzare la portata dei suoi interpreti, figuriamoci marginalizzarla. Erano loro che, letteralmente, trascinavano gli spettatori in quelle sale buie quasi sempre stipate in ogni ordine di posto. In un simile contesto, la cui esposizione abbiamo in questa sede ridotto all’osso, nasce, cresce e si consuma la parabola di Henry Fonda. Una carriera il cui riconoscimento, come sopra accennato, risulta non meno provvidenziale che tardivo: prima l’Oscar alla carriera (1981), poi, l’anno dopo (1982), quello per il Miglior Attore Protagonista per il film Sul lago dorato – primato, questo, detenuto insieme ad altri due nomi di spicco quali quelli di Paul Newman e Laurence Olivier.
Ma come misurarne l’impatto? Come la caratura della sua sfavillante attività? Beh, basta semplicemente scorrere la lista dei film a cui ha preso parte. In questo modo scopriremmo un attore che non si è fatto (e non ci ha fatto) mancare nulla, sia in termini di genere che in termini di intensità. Da quella gran commedia di Preston Sturges che è Lady Eva, a quel Furore di John Ford rimasto negli annali e che valse a Fonda la sua prima candidatura agli Oscar. Prima ancora ci fu Alba di Gloria, sempre di Ford; quasi dieci anni dopo L’amante immortale di quel rigoroso regista che risponde al nome di Otto Preminger, con cui girò in totale tre film – inarrivabile, in tal senso, John Ford, le cui collaborazioni con l’attore originario del Nebraska quasi non si contano.
Ma ancora alla fine degli anni ’60, a Fonda ed ai suoi penetranti occhi azzurri manca una tipologia di ruolo. Dopo aver, a vario titolo, interpretato figure pressoché sempre positive – lascito della tendenza di un certo cinema a promuovere figure moralmente irreprensibili, da poter elevare quale esempio da un’industria in costante e spasmodica ricerca di santi propri -, Sergio Leone se ne esce con uno dei suoi colpi di genio: nasce così il Frank di C’era una volta il West, lo spietato e spregevole cattivo di una delle pellicole più autorevoli di sempre, non solo nell’ambito del western. Così, fino al già citato Sul lago dorato, in cui un Fonda già colto dalla malattia raggiunge due oramai insperati traguardi. Il primo, lo abbiamo già detto, fu l’Oscar. Il secondo è rappresentato dal suo unico film girato con la figlia Jane, i cui rapporti col padre non furono mai idilliaci. E chissà quale dei due centrati obiettivi commosse maggiormente il non più giovane Fonda. Auguri Henry!
Filmografia
The Farmer Takes a Wife, regia di Victor Fleming (1935)
Cuori incatenati (Way Down East), regia di Henry King (1935)
Notte di carnevale (I Dream Too Much), regia di John Cromwell (1935)
Il dissipatore (Spendthrift), regia di Raoul Walsh (1936)
Il sentiero del pino solitario (The Trail of the Lonesome Pine), regia di Henry Hathaway (1936)
Nel mondo della luna (The Moon’s Our Home), regia di William A. Seiter (1936)
Sono innocente (You Only Live Once), regia di Fritz Lang (1937)
Sangue gitano (Wings of the Morning), regia di Harold D. Schuster (1937)
Alta tensione (Slim), regia di Ray Enright (1937)
Vivo per il mio amore (That Certain Woman), regia di Edmund Goulding (1937)
Ho ritrovato il mio amore (I Met My Love Again), regia di Joshua Logan, Arthur Ripley e George Cukor (non accreditato) (1938)
La figlia del vento (Jezebel), regia di William Wyler (1938)
Marco il ribelle (Blockade), regia di William Dieterle (1938)
Il falco del nord (Spawn of the North), regia di Henry Hathaway (1938)
Il terzo delitto (The Mad Miss Manton), regia di Leigh Jason (1938)
Jess il bandito (Jesse James), regia di Henry King (1939)
Lasciateci vivere! (Let Us Live!), regia di John Brahm (1939)
La sposa di Boston (The Stoy of Alexander Graham Bell), regia di Irving Cummings (1939)
Alba di gloria (Young Mr. Lincoln), regia di John Ford (1939)
La più grande avventura (Drums Along the Mohawk), regia di John Ford (1939)
Furore (The Grapes of Wrath), regia di John Ford (1940)
Il romanzo di Lillian Russell (Lillian Russel), regia di Irving Cummings (1940)
Il vendicatore di Jess il bandito (The Return of Frank James), regia di Fritz Lang (1940)
Passione di amazzoni (Chad Hanna), regia di Henry King (1940)
Lady Eva (The Lady Eve), regia di Preston Sturges (1941)
Il richiamo del nord (Wild Geese Calling), regia di John Brahm (1941)
Tu m’appartieni (You Belong to Me), regia di Wesley Ruggles (1941)
Ragazze che sognano (Rings on Her Fingers), regia di Rouben Mamoulian (1942)
L’uomo questo dominatore (The Male Animal), regia di Elliott Nugent (1942)
Il magnifico fannullone (The Magnificent Dope), regia di Walter Lang (1942)
Destino (Tales of Manhattan), regia di Julien Duvivier (1942)
Dedizione (The Big Street), regia di Irving Reis (1942)
Il sergente immortale (Immortal sergeant), regia di John M. Stahl (1943)
Alba fatale (The Ox-Bow Incident), regia di William A. Wellman (1943)
Sfida infernale (My Darling Clementine), regia di John Ford (1946)
La disperata notte (The Long Night), regia di Anatole Litvak (1947)
La croce di fuoco (The Fugitive), regia di John Ford (1947)
L’amante immortale (Daisy Kenyon), regia di Otto Preminger (1947)
La strada della felicità (On Our Merry Way), regia di King Vidor e Leslie Fenton (1948)
Il massacro di Fort Apache (Fort Apache), regia di John Ford (1948)
Jigsaw (Jigsaw), regia di Fletcher Markle (non accreditato) (1949)
Mister Roberts (Mister Roberts), regia di John Ford e Mervyn LeRoy (1955)
Guerra e pace (War and Peace), regia di King Vidor (1956)
Il ladro (The Wrong Man), regia di Alfred Hitchcock (1956)
La parola ai giurati (12 Angry Men), regia di Sidney Lumet (1957)
Il segno della legge (The Tin Star), regia di Anthony Mann (1957)
Fascino del palcoscenico (Stage Struck), regia di Sidney Lumet (1958)
Ultima notte a Warlock (Warlock), regia di Edward Dmytryk (1959)
L’uomo che capiva le donne (The Man Who Understood Women), regia di Nunnally Johnson (1959)
Tempesta su Washington (Advise and Consent), regia di Otto Preminger (1962)
Il giorno più lungo (The Longest Day), regia di Ken Annakin, Bernhard Wicki e Andrew Marton (1962)
La conquista del West (How the West Was Won), regia di John Ford, Henry Hathaway, George Marshall e Richard Thorpe (1962)
Quella nostra estate (Spencer’s Mountain), regia di Delmer Daves (1963)
A prova di errore (Fail-Safe), regia di Sidney Lumet (1964)
L’amaro sapore del potere (The Best Man), regia di Franklin J. Schaffner (1964)
Donne, v’insegno come si seduce un uomo (Sex and the Single Girl), regia di Richard Quine (1964)
Gli indomabili dell’Arizona (The Rounders), regia di Burt Kennedy (1965)
Prima vittoria (In Harm’s Way), regia di Otto Preminger (1965)
La guerra segreta (The Dirty Game), regia di Christian-Jaque, Werner Klingler, Carlo Lizzani e Terence Young (1965)
La battaglia dei giganti (Battle of the Bulge), regia di Ken Annakin (1965)
Posta grossa a Dodge City (A Big Hand for the Little Lady), regia di Fielder Cook (1966)
Tempo di terrore (Welcome to Hard Times), regia di Burt Kennedy (1967)
L’ora della furia (Firecreek), regia di Vincent McEveety (1968)
Squadra omicidi sparate a vista (Madigan), regia di Don Siegel (1968)
Appuntamento sotto il letto (Yours, Mine and Ours), regia di Melville Shavelson (1968)
Lo strangolatore di Boston (The Boston Strangler), regia di Richard Fleischer (1968)
C’era una volta il West (Once Upon a Time in the West), regia di Sergio Leone (1968)
Non è più tempo d’eroi (Too Late the Hero), regia di Robert Aldrich (1970)
Non stuzzicate i cowboys che dormono (The Cheyenne Social Club), regia di Gene Kelly (1970)
Uomini e cobra (There Was a Crooked Man…), regia di Joseph L. Mankiewicz (1970)
Sfida senza paura (Sometimes a Great Notions), regia di Paul Newman (1971)
Il serpente (Le Serpent), regia di Henri Verneuil (1973)
L’ultimo colpo dell’ispettore Clark (The Alpha Caper), regia di Robert Michael Lewis (1973)
Mercoledì delle ceneri (Ash Wednesday), regia di Larry Peerce (1973)
Il mio nome è Nessuno, regia di Tonino Valerii (1973)
Mussolini: Ultimo atto, regia di Carlo Lizzani (1974)
La battaglia di Midway (Midway), regia di Jack Smight (1976)
Tentacoli, regia di Ovidio G. Assonitis (1977)
Rollercoaster – Il grande brivido (Rollercoaster), regia di James Goldstone (1977)
L’ultima frontiera (The Last of the Cowboys), regia di John Leone (1977)
Il grande attacco, regia di Umberto Lenzi (1978)
Fedora (Fedora), regia di Billy Wilder (1978)
Swarm (The Swarm), regia di Irwin Allen (1978)
Città in fiamme (City on Fire), regia di Alvin Rakoff (1979)
Wanda Nevada (Wanda Nevada), regia di Peter Fonda (1979)
Meteor (Meteor), regia di Ronald Neame (1979)
Sul lago dorato (On Golden Pond), regia di Mark Rydell (1981)
via | Wikipedia