Da Il Grande Gatsby a Il curioso caso di Benjamin Button: tutti i film ispirati ai testi di Francis Scott Fitzgerald
Dalle tre versioni del Grande Gatsby a il curioso caso di Benjamin Button passando per Gli ultimi fuochi con De Niro, tutti i film tratti dalle opere del grande scrittore americano.
Al pari di Ernest Hemingway e Henry Miller, suoi amici e colleghi della Generazione perduta di scrittori statunitensi che scrissero grandi capolavori a cavallo tra le due guerre, anche Francis Scott Fitzgerald aveva un grosso debole per la bottiglia, vizio che unito alla tubercolosi minò il suo fisico, portandolo a una morte prematura nel 1940. Ma nei suoi 44 anni di vita lo scrittore nato nel Minnesota scrisse alcune delle più toccanti opere della sua generazione, come il Grande Gatsby, Tenera è la notte e Gli ultimi fuochi: opere intense caratterizzate da una prosa potente e capace di affrescare con straordinaria precisione la vita e i personaggi che le popolavano.
Il primo è stato il Grande Gatsby: il libro, pubblicato nel 1925 e che ottenne fin da subito un grande successo, fu trasposto cinematograficamente per la prima volta nel 1949 (anche se ne esisteva una versione muta del 1929 ora persa): diretto da Elliott Nugent che scelse per il ruolo di Gatsby Alan Ladd (Il cavaliere della valle solitaria), star del dopoguerra statunitense famoso per il suo sguardo glaciale e innocente.
Nel ’54 fu la volta della divina Elizabeth Taylor portare sullo schermo L’ultima volta che vidi Parigi, tratto dal racconto del 1921 Babilonia rivisitata: ambientato nella Francia del dopoguerra, la storia, rispetto a quella del romanzo, viene spostata cronologicamente di circa vent’anni ma il plot rimane quasi identico al romanzo dello scrittore e forse è proprio per questo, che nonostante la bravura dei protagonisti, l’atmosfera non risulta convincente, dal momento che Fitzgerald l’aveva scritto negli anni ’20.
Nel 1962 uscì Tenera è la notte, terza trasposizione cinematografica di un romanzo di Fitzgerlad: ultimo film diretto in carriera dal regista Henry King (uno dei fondatori dell’Academy e che paradossalmente non vinse mai un Oscar) e interpretato da Tom Ewell (Quando la moglie è in vacanza) nella cornice della costa Azzurra dove i Fitzgerald si erano trasferiti alla fine degli anni ’20.
Poi venne il capolavoro diretto da Jack Clayton e sceneggiato da Francis Ford Coppola: Il grande Gatsby, nuova versione a 25 anni dalla precedente, con protagonista un Robert Redford all’apice della carriera e una splendida Mia Farrow nel ruolo dell’amata Daisy. La sceneggiatura fu molto rispettosa del romanzo e anche la fotografia, la colonna sonora e i dialoghi riescono perfettamente a calare lo spettatore negli stati uniti dell’età del jazz: il film infatti si aggiudicò due premi Oscar, uno per i costumi e uno per la Miglior Colonna Sonora.
Due anni dopo un ormai anziano Elia Kazan (Fronte del porto) diresse Gli ultimi fuochi, con un cast spettacolare comprendente un giovane Robert De Niro, Tony Curtis, Robert Mitchum e Jeanne Moreau ispirato al romanzo di Fiztgerlad e alla vita del patron della MGM Irving Thalberg. Un bel film, un The aviator ante litteram, se vogliamo, che forse indugia troppo sulla storia d’amore tra i protagonisti e non indaga a sufficienza la psicologia del personaggio.
Ultimo in ordine cronologico, prima dell’ultima versione de Il grande Gatsby presentata oggi al Festival di Cannes, è stato Il curioso caso di Benjamin Button con Brad Pitt e Kate Blanchett: candidato a ben 13 statuette nel 2008 se ne aggiudicò 3, per per la migliore scenografia, miglior trucco e migliori effetti speciali. Ambientato a partire dalla I Guerra Mondiale, il film termina con l’urgano Katrina che squasso gli Stati Uniti 90 anni dopo e racconta la commovente storia tratta dal racconto del ’22 dello scrittore di un bambino nato anziano e destinato a vivere una vita la contrario.