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Iron Man 3: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

C’è chi l’ha trovato troppo comico ma qualcuno lo ha amato anche per questo

di carla
pubblicato 30 Aprile 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 15:16

Il 24 aprile è uscito nei nostri cinema Iron Man 3. Come vi è sembrato questo terzo capitolo? Su Rotten ha (mentre scrivo) un 90% di recensioni positive, noi gli abbiamo dato un 7 mentre su Comicsblog sostengono che è troppo… comico…. Incuriosita da questi pareri discordanti… decido di dare un’occhiata alle recensioni Straniere e Italiane.

Luke Buckmaster – Crikey: La cosa più interessante di Iron Man 3 non è il film in sé, ma il ritorno del leggendario sceneggiatore Shane Black.

Philip French – Observer [UK]: prestazioni di spicco di Robert Downey Jr e Ben Kingsley.

Ed Gibbs – The Sun Herald: oltraggiosamente divertente, pieno di gag.

Rich Cline – Contactmusic.com: Shane Black è un regista molto più mirato e dà a questo franchise un calcio di cui ha tanto bisogno.

Graham Young – Birmingham posta: Iron Man 3 è come fare un giro attraverso un caleidoscopio di effetti visivi ed emozioni: accidentato, luminoso, abbagliante e confuso in egual misura…

Derek Malcolm – This is London: dovrebbe soddisfare i fan più irriducibili.

Christopher Tookey – Daily Mail [UK]: I film di supereroi a fumetti non sono esattamente noti per intelligenza, arguzia e umorismo. Iron Man 3 è l’eccezione.

Paul McNamee – We Got This Covered: Iron Man 3 è a dir poco il miglior film Marvel e un trionfo per Shane Black e Robert Downey Jr.

Henry Fitzherbert – Daily Express: Un sequel molto divertente che riprende il divertimento e il fascino del primo film dopo gli eccessi cacofonici di Iron Man 2.

Matt Neal – The Standard: È dotato di alcuni dei migliori momenti della trilogia, ma è un po’ come un’occasione mancata.

Alistair Harkness – Scotsman: pone l’accento molto più sul “comico” ed è l’ulteriore prova che è possibile raccontare una storia piena di azione senza essere appesantita da una discese nelle tenebre.

Chris Tilly – IGN Movies: Il film fonde sapientemente azione, commedia e dramma.

Ryan Gilbey – New Statesman: Vado a vedere i film di Iron Man, come tutti gli altri, per Robert Downey Jr.

Drew McWeeny – HitFix: Il film suggerisce che hanno appena iniziato a capire cosa fare con questo personaggio, e spero sinceramente che “Tony Stark Will Return” non sia solo una vuota promessa.

JimmyO – JoBlo’s Movie Emporium: L’ultima avventura di Tony Stark è un viaggio emozionante che non perde mai il suo umorismo.

Matthew Turner – ViewLondon: il film regala azione eccitante, dialoghi brillanti e genuina emozione, grazie ad una sceneggiatura abilmente predisposta, effetti speciali e personaggi simpatici.

David Edwards – Daily Mirror [UK]: Emozionante con un tono fresco e comico, questo è tutto ciò che un blockbuster estivo dovrebbe avere.

James Mottram – Total Film: Divertente, tortuoso ed emozionante.

Mark Adams – Screen International: il giusto mix di esplosioni, battute, proiettili e imbrogli per dimostrare che c’è ancora un sacco di vita in questo eroe metallico.

Rob Carnevale – The List: Grazie al regista Shane Black (che ha anche co-scritto la sceneggiatura con Drew Pearce) è un film che ringiovanisce il franchise.

Blake Howard – 2UE That Movie Show: è facilmente il migliore della trilogia.

Stella Papamichael – Digital Spy: Una delle grandi sorprese del film è Ben Kingsley come cattivo.

Erin Free – FILMINK (Australia): Il terzo capitolo della trilogia prende tutto il duro lavoro fatto dagli Studios Marvel e lo trasforma in un grande scherzo.

Chris Laverty – Clothes on Film: Il film di supereroi perfetto.

Thomas Caldwell – Cinema Autopsy: Una variante più leggera sulla mitologia del supereroe trovata in The Dark Knight Rises.

Tom Huddleston – Time Out: E’ innegabilmente divertente e vale la pena vederlo anche solo per Ben Kingsley.

Peter Bradshaw – Guardian [UK]: Per usare un termine recondito nella critica cinematografica professionale: Whoo-hoo!

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) Tra effetti speciali, spericolate scene d’azione, incredibili voli nel vuoto ed esplosioni devastanti, anche l’elemento spettacolare funziona alla grande.

Paolo Mereghetti – Il corriere della sera: Ironia, gag e sorprese: la lotta di Downey Jr diventa commedia (…) È indubbiamente un modo per raccontare in maniera diversa una storia sempre un po’ uguale a se stessa (il super-eroe vince sempre), cercando le risate e la leggerezza della commedia. Fin troppo, verrebbe da dire, perché questo ricorso continuo all’ironia, che non risparmia nemmeno il personaggio del terrorista para-islamico (con una gag infantilmente scatologica) finisce inevitabilmente per togliere tensione alla storia: non aspettiamo con ansia quello che sta per succedere al nostro eroe ma pregustiamo con piacere la battuta o la gag che siamo sicuri di trovare. Un meccanismo che finisce per trasformare in barzelletta anche la parte più seria del film, quella che alla fine di due ore di film svela l’origine del Male (e del Cattivo) e che chiama in causa la stessa America.In altri film tutto sarebbe stato costruito per arrivare a questo svelamento finale, lasciando nello spettatore il dubbio sulla veridicità dell’ipotesi. Qui sembra l’ennesima gag usata per l’ennesimo colpo di scena, funzionale ad alimentare quelle ipotesi complottistiche che minano all’origine l’ipotetica credibilità del film. E ne sottolineano la natura irrealisticamente «infantile»: un giocattolone colorato e rumoroso, che «esplode» alla fine in un tripudio di esplosioni, scontri ed effetti speciali, dove le bombe si confondono coi fuochi d’artificio e un esercito di Iron Men annuncia il quarto, inevitabile sequel. Preparatevi, gente.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Dopo l’esperienza traumatica contro gli alieni a fianco degli Avengers, che gli ha lasciato crisi di panico come effetti collaterali, Tony Stark si è praticamente dimesso da Iron Man. Però ha continuato a giocare con le sue armature; che gli serviranno quando dovrà riprendere servizio per salvare l’America da un sedicente terrorista globale, il Mandarino, ma soprattutto da un tale Killian, che riprogramma il Dna degli umani trasformandoli in killer di fuoco. Archiviato l’ottimo The Avengers, l’eroe corazzato dei fumetti Marvel torna in un blockbuster piuttosto deludente, dove solo un paio di sequenze spettacolari meritano la visita. Il difetto sta all’origine ed è lo stesso di molti blockbuster di supereroi: anziché sviluppare una linea narrativa, la sceneggiatura accumula le peripezie violente a favore del 3D (di rado così inutile), con un effetto di ripetizione che non favorisce la suspense. Stark dissemina il tutto di battute, non sempre divertenti, e i suoi battibecchi di coppia con la fidanzata Pepper mancano di convinzione.