Home Curiosità Tribeca Film Festival 2013: trionfa The Rocket, Edoardo Ponti vince per il miglior corto

Tribeca Film Festival 2013: trionfa The Rocket, Edoardo Ponti vince per il miglior corto

Il Tribeca Film Festival 2013 assegna i suoi premi: l’Italia vince grazie ad Edoardo Ponti e al suo cortometraggio, Il turno di notte lo fanno le stelle. Tra i trionfatori di questa edizione The Rocket, il belga Broken Circle Breakdown e il durissimo documentario The Kill Team. Tutti i premi del festival ideato da Robert De Niro.

pubblicato 26 Aprile 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 15:22

E anche il Tribeca Film Festival 2013 giunge al termine ed ha assegnato i suoi (tantissimi) premi. Tra questi c’è anche una fetta d’Italia grazie a Edoardo Ponti, figlio di Sophia Loren e Carlo Ponti, che ha vinto con il suo Il turno di notte lo fanno le stelle il premio per il miglior cortometraggio. Tratto da un racconto di Erri de Luca (anche sceneggiatore ed interprete), il corto racconta la storia di un uomo e una donna che si sono conosciuti prima di un intervento a cuore aperto per entrambi. Insieme faranno una scalata sulle Dolomiti per inaugurare la nuova fase delle loro vite. Questa la motivazione della giuria:

Il film esprime l’amore nelle sue varie forme, ed arriva letteralmente al cuore.

Dopo un dibattito fra i membri della giuria durato 4 ore, trionfatore del festival è risultato The Rocket dell’australiana Kim Mordaunt. Protagonista del film è Ahlo, un bambino di 10 anni che vive in un’area rurale del Laos. Dopo che il suo villaggio è stato distrutto per far spazio alle costruzioni di una diga, Ahlo fugge assieme al padre e alla nonna in cerca di una nuova casa. Si trovano in mezzo ad un concorso per costruire un razzo, e Ahlo vuole partecipare… Il piccolo interprete protagonista, Sitthiphon Disamoe, ha vinto il premio come miglior attore.

La giuria ha anche voluto assegnare una menzione speciale a Stand Clear of the Closing Doors di Sam Fleischner, storia di un bambino autistico che viene rimproverato per aver saltato scuola e fugge per le vie del Queens, mentre la madre lo cerca. Secondo trionfatore della serata è il belga The Broken Circle Breakdown, vincitore del premio per la sceneggiatura e per la miglior attrice. Diretto da Felix van Groeningen, racconta la travagliata storia d’amore tra una tatuatrice ed un suonatore di banjo.

Miglior fotografia è stata eletta quella di Marius Matzow Gulbrandsen per Before Snowfall, storia incentrata su un delitto d’onore e ambientata in Kurdistan. The Kill Team di Dan Krauss ha vinto il premio come miglior documentario. Il film, che sta già facendo molto discutere, racconta la storia di un gruppo di soldati americani che la stampa chiamò “the kill team” per le atrocità gratuite inflitte a diverse persone nel 2010 in Afghanistan. Krauss ripercorre le vicende dal punto di vista dei soldati-assassini.

Il premio al miglior montaggio per un documentario è andato a Nels Bangerter per Let the Fire Burn, opera con la quale Jason Osder (che ha ricevuto una menzione speciale) ripercorre gli scontri del 1985 tra l’organizzazione afro-americana MOVE e le autorità di Philadelphia. Miglior regista esordiente con un lungometraggio di finzione è il canadese Emanuel Hoss-Desmarais, autore di una commedia dark intitolata Whitewash, storia di un uomo che ha perso moglie e lavoro, e si trova ad affrontare un gelido inverno e un misterioso forestiero.

Menzione speciale per Emir Baigazin, autore di Harmony Lessons, film-caso sulla violenza tra ragazzini. Miglior regista esordiente nel campo del documentario è Sean Dunne con Oxyana, racconto della vita in un piccolo paesino del West Virginia dove c’è una vera e propria “epidemia” di uso di OxyContin. Il film stesso ha anche avuto anche una menzione speciale.

Per la prima volta viene assegnato un premio per il miglior progetto transmediale, che coinvolge quindi anche altre forme di espressione e comunicazione al di là del solo mezzo cinematografico. Il primo Bombay Sapphire Award è andato a Sandy Storyline, un progetto che permette alle persone che soffrono per i danni causati dall’uragano Sandy di raccontarsi attraverso storie scritte da loro stesse, fotografie, materiali audio e video.

Miglior cortometraggio documentario è risultato essere Coach di Bess Kargman, prodotto tra gli altri da Whoopi Goldberg: narra la storia di C. Vivian Stringer, nota allenatrice di pallacanestro, tra successi e tragedia. Il premio al miglior corto diretto da uno studente (Student Visionary Award) è andato a Life Doesn’t Frighten Me di Stephen Dunn, coming-of-age di una ragazzina che sta per compiere 13 anni.

Molto interessanti, infine, i premi del Tribeca Online Festival, grazie al quale 3 lungometraggi e 4 cortometraggi del programma erano disponibili on line per il pubblico e votabili. Votato come miglior lungometraggio è stato Lil Bub & Friendz di Juliette Eisner e Andy Capper, incentrato sull’ormai celebre Lil Bub, gattina “perma-kitten” che, anche grazie ai suoi difetti fisici, si è guadagnata un seguito incredibile in rete. Il premio per il miglior cortometraggio è andato A Short Film About Guns di Minos Papas, corto sul traffico illegale di armi dal punto di vista di quattro ex commercianti di questo mercato nero.

Di seguito tutti i premi del Tribeca Film Festival 2013.


World Narrative Competition

Miglior film: The Rocket – Kim Mordaunt

Menzione speciale della giuria: Stand Clear of the Closing Doors – Sam Fleischner

Miglior attore: Sitthiphon Disamoe – The Rocket

Miglior attrice: Veerle Baetens in Broken Circle Breakdown

Miglior fotografia: Marius Matzow Gulbrandsen per Before Snowfall

Miglior sceneggiatura: The Broken Circle Breakdown – Felix van Groeningen

Miglior regista esordiente: Emanuel Hoss-Desmarais per Whitewash

Menzione speciale della giuria: Emir Baigazin per Harmony Lessons

World Documentary Competition

Miglior documentario: The Kill Team – Dan Krauss

Menzione speciale della giuria: Oxyana – Sean Dunne

Miglior montaggio: Nels Bangerter per Let the Fire Burn

Miglior regista esordiente: Sean Dunne per Oxyana

Menzione speciale della giuria: Jason Osder per Let the Fire Burn

Short Film Competition

Miglior cortometraggio: Nightshift Belongs to the Stars (Il turno di notte lo fanno le stelle) – Edoardo Ponti

Menzione speciale della giuria: Yardbird – Michael Spiccia

Miglior cortometraggio documentario: Coach – Bess Kargman

Menzione speciale della giuria: Royal American – Michael Scalisi

Student Visionary Award: Life Doesn’t Frighten Me – Stephen Dunn

Menzione speciale della giuria: Reporting on the Times: The New York Times and the Holocaust – Emily Harrold

Tribeca Online Festival

Miglior lungometraggio: Lil Bub & Friendz – Juliette Eisner e Andy Capper

Miglior cortometraggio: A Short Film About Guns – Minos Papas

Bombay Sapphire Award

Sandy Storyline – Laura Gottesdiener e Rachel Falcone