Home Recensioni Attacco al potere – Olympus Has Fallen: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Attacco al potere – Olympus Has Fallen: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

La Casa Bianca è sotto attacco, e i critici cosa pensano?

di carla
pubblicato 21 Aprile 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 15:31

Avete visto Attacco al potere? Vi è piaciuto? Dopo aver letto la nostra recensione oggi guardiamo le critiche Italiane e Straniere. Ma fateci sapere cosa ne pensate voi.

Drew Hunt – Chicago Reader: Questo film d’azione ridicolo si sforza di essere il più forte, violento, e patriottico possibile.

David Edelstein – New York Magazine: La carneficina è crudele e rozza.

Adam Graham – Detroit News: il film passa attraverso un sacco di movimenti familiari, ma lo fa abbastanza bene. C’è un motivo per cui film come questi sono duri a morire.

Kyle Smith – New York Post: Il film è tra Air Force One e Die Hard, con Gerard Butler che si sforza di essere potentemente carismatico come l’unico uomo che può salvare la situazione.

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: E’ un solido, semplice film di intrattenimento che non chiede di pensare.

Ian Buckwalter – NPR: Deve essere uno scherzo, vero?

Claudia Puig – USA Today: il film è per coloro che amano i thriller politici inverosimili, di vasta portata e pieno di belle persone.

Elizabeth Weitzman – New York Daily News: Fuqua sa esattamente come fare per pompare uno script semplice.

Soren Anderson – Seattle Times: Il film è sostanzialmente una versione con base a terra di “Air Force One.

Bill Zwecker – Chicago Sun-Times: Mentre la trama e il dialogo sono spesso prevedibili, il film riesce in gran parte a causa della credibilità di Butler come un agente dei servizi segreti.

Todd McCarthy – Hollywood Reporter: Genera una buona dose di tensione e produce il tipo di sdegno nazionalistico che gli americani sentono nelle loro viscere.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Il Presidente Benjamin Asher è scampato da pochi mesi a un attentato (ma la first lady ci ha lasciato la pelle), quando un gruppo di terroristi coreani sequestra lui e il suo staff direttamente nella Casa Bianca. Obiettivo: scoprire con qualsiasi mezzo il codice segreto dell’arsenale nucleare americano e scatenare l’inferno. Sfruttando senza pudore la cronaca più allarmante (le minacce atomiche della Corea del Nord), Hollywood s’è affrettata a sostituire i cattivi un po’ decotti di ieri, dai russi ai terroristi arabi, nella prima di una serie di storie dove la parte del diavolo tocca ai coreani. L’andamento e l’unità di spazio ricordano dappresso il primo Die Hard (Trappola di cristallo), di cui manca però l’ironia. C’è da preoccuparsi, invece. Intanto perché un commando di assassini può entrare nel bunker della Casa Bianca senza colpo ferire. Poi perché la salvezza generale è affidata a un solo uomo: l’ex-responsabile della sicurezza presidenziale, in crisi per non essere riuscito a salvare la moglie del capo.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Il pubblico poteva reagire male: invece, per fortuna dei produttori, nessuno ha creduto che impossessarsi della Casa Bianca possa essere tanto semplice. E di Olympus Has Fallen gli spettatori devono invece aver apprezzato l’esplicito ultrapatriottismo, l’accattivante protagonista e il succedersi fracassone di scene d’azione, realizzate con quei ritmi per cui non guardi l’ora.

Francesco Alò – Il Messaggero: (…) Lunghissimo, retorico, ridicolo.

Massimo Bertarelli – il Giornale: (..) più ridicolo che appassionante.(..) Rambo si farebbe due sghignazzate.