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Stasera in tv: “La Corte” su Rai 3

Rai 3 stasera propone La corte (L’Hermine), film commedia del 2015 diretto da Christian Vincent e interpretato da Fabrice Luchini, Sidse Babett Knudsen, Eva Lallier, Corinne Masiero e Michaël Abiteboul.

pubblicato 23 Luglio 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 17:57

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Cast e personaggi

Fabrice Luchini: Xavier Racine
Sidse Babett Knudsen: Ditte Lorensen-Coteret
Eva Lallier: Ann Lorensen-Coteret
Corinne Masiero: Marie-Jeanne Metzer
Michaël Abiteboul: Avv. Jourd’hui
Serge Flamenbaum: Serge Debruyne
Simon Ferrante: Simon Orvieto
Victor Pontecorvo: Martial Beclin
Sophie-Marie Larrouy: Coralie Marciano
Abdellah Moundy: Yacine Balaoui
Emmanuel Rausenberger: Remi Kubiak
Gabriel Lebret: Franck Leuwen
Salma Lahmer: La cugina
Candy Ming: Jessica Marton
Marie Rivière: Marie-Laure

Doppiatori italiani

Marco Mete: Xavier Racine
Marzia Dal Fabbro: Ditte Lorensen-Coteret
Rossa Caputo: Ann Lorensen-Coteret
Paola Giannetti: Marie-Jeanne Metzer
Massimo De Ambrosis: Avv. Jourd’hui
Gianni Giuliano: Serge Debruyne
Enzo Avolio: Simon Orvieto
Raffaele Pezzulli: Martial Beclin
Valentina Perrella: Jessica Marton
Andrea Lavagnino: Giudice Fournier
Ilaria Egitto: Cancelliera

 

Trama e recensione

 

Michel Racine è il temuto Presidente di una corte di assise. É molto severo con se stesso e con gli altri. É soprannominato il « giudice a due cifre » , perchè le sue condanne non sono mai inferiori a dieci anni.Ma ogni cosa viene sconvolta dalla comparsa di una donna, Ditte Lorensen – Co-teret. Fa parte della giuria in un processo per omicidio. Sei anni prima, Racine si era innamorato di lei. Quasi in segreto. É lei l’unica donna che abbia mai amato.

 

 

Curiosità

  • Il film è stato premiato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per la Migliore interpretazione maschile (a Fabrice Luchini) e la Migliore sceneggiatura (a Christian Vincent).
  • L’attrice Sidse Babett Knudsen per il ruolo in questo film ha vinto un Premio César alla Migliore attrice non protagonista.
  • Il regista Christian Vincent ha diretto anche Hotel a cinque stelle (2007) e La cuoca del presidente (2012).
  • L’attore francese Fabrice Luchini è stato diretto da Claude Lelouch in L’amante del tuo amante è la mia amante e Uomini & donne – Istruzioni per l’uso, ha interpretato Giulio Cesare in Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà e ha recitato in Potiche – La bella statuina, Le donne del 6º piano, Molière in bicicletta e Parlami di te.
  • La Corte è la seconda collaborazione del regista Christian Vincent e l’attore Frabrice Luchini dopo La Timida (1990).
  • L’attrice olandese Sidse Babett Knudsen, alla sua prima pellicola francese, ha recitato anche in Dopo il matrimonio di Susanne Bier, in Aspettando il re con Tom Hanks, in Inferno di Ron Howard e nelle serie tv Borgen – Il potere e Westworld – Dove tutto è concesso.
  • Le musiche originali del film sono di Claire Denamur (Chabada).
  • La colonna sonora include il brano “Dreamers” di Claire Denamur.

Interviste a cast e regista

Il regista Christian Vincenti racconta quale è stata la genesi del film.

[quote layout=”big”]Al principio di tutto c’era un desiderio condiviso con il mio produttore Matthieu Tarot di la-vorare ancora una volta con Fabrice Luchini, 25 anni dopo il film La timida. Ma lo avremmo fatto solo se avessimo trovato un personaggio e una storia. Mentre parlavamo di questo con Matthieu, che è appassionato di legge – abbiamo immaginato Fabrice Luchini come il Presi-dente di una corte di assise. Ho pensato subito che Luchini sarebbe stato bene con la toga rossa e il colletto di ermellino. Ai tempi io non sapevo niente sul mondo della giustizia, ho iniziato ad assistere ad un processo da giurato. Ho scoperto che la corte è un po’ come un teatro, con il pubblico, gli attori, la sceneggiatura e le quinte. C’è un ordine prestabilito prima di essere ribaltato. Ma principalmente è il regno della parola, fondato essenzialmente sulla natura orale del dibattito: un luogo dove coesistono quelli che padroneggiano il linguaggio con altri che non riescono neanche a capire il significato delle domande che gli vengono rivolte. Puoi osservare tutto questo in un tribunale se fai parte della giuria. Angoscia umana, poetici voli della fantasia, lunghi momenti di noia, fugaci momenti di familiarità, rivali in campo ai ferri corti, bugie, verità che si contraddicono l’un l’altra e tante domande che rimangono senza risposta. Quando il processo finisce, la verità a volte trionfa.[/quote]

 

L’attore Fabrice Luchini spiega cosa gli piace di Michel Racine, il personaggio che interpreta nel film.

[quote layout=”big”]La sua sgradevolezza! Lo chiamano il giudice a due cifre, perché non condanna mai nessuno a meno di dieci anni. Mi piacciono i personaggi che non si rivelano imme-diatamente, che non suscitano immediata compassione. Viviamo in un’era di compassione globale. Si suppone che siamo tutti straordinari e piacevoli… il mio personaggio è un buon Presidente di corte di assise. Odioso, ma bravo a fare il suo mestiere. È il simbolo dell’autorità, ma non hai mai usato il suo potere per influenzare una giuria. E poi c’è la storia d’amore, un’atipica storia d’amore! Racine si era innamorato di una anestesista, ora la incontra di nuovo, per caso, perché lei è stata scelta per far parte di una giuria. Questa donna illuminerà la sua vita, lo farà elevare.[/quote]

 

L’attrice Sidse Babett Knudsen parla di Ditte, il suo personaggio nel film.

[quote layout=”big”]E’ una donna sicura di se stessa. Vive sola con la figlia adolescente. Stanno bene, lei ha una vita piena. Al processo incontra casualmente un sua vecchia conoscenza: il Presidente della corte di assise, interpretato da Fabrice Luchini. I testimoni e la giuria, della quale Ditte fa parte, ruotano attorno a lui. Lei è molto riservata, ma di mente aperta ed è curiosa di tutto quello che succede in un tribunale. Nel bel mezzo di questa storia, che avrebbe potuto essere piuttosto grigia, io impersono un raggio di luce in carne ed ossa! Per prepararmi ho visto La regola del gioco, il film di Renoir, a cui si è ispirato Christian per il mio ruolo. Io di solito lavoro molto sul mio personaggio. Ditte è una proiezione del desiderio del giudice. Ero terrorizzata di diventare niente di più di una specie di fantasma. Ho parlato con Christian di questo, e lui mi ha rassicurata, voleva che interpretassi il personaggio di una donna reale.[/quote]

 


 

[Per ascoltare il brano musicale “Dreamers” clicca sull’immagine in alto]