Iron Man 3: Robert Downey Jr. una vita di eccessi e successi
La storia di Robert Downey Jr. dall’abisso delle dipendenze negli anni ’90 alla rinascita professionale e personale con Sherlock Holmes e Iron Man
Il 24 aprile esce nelle sale italiane Iron Man 3, ennesimo (e non ultimo) capitolo dell’eroe marvelliano, dietro la cui maschera si cela il volto di Robert Downey Jr, che probabilmente per i lettori più giovani verrà identificato solo come l’attore di Sherlock Holmes o magari come “quello che era in Ally Mc Beal.”
Non sono molti i resuscitati a Hollywood, quelli cui viene data una seconda chance dopo che l’hanno combinata veramente grossa: ok l’alcool e un po’ di droghe, ma quando si esagera e si finisce sui rotocalchi è la fine, soprattutto quando si interpretano rouli da eroe positivo per famiglie. Ve lo ricordate Hugh Grant, il fidanzatino che tutte le mamme avrebbero sognato per le figlie, timido educato e innocuo, beccato con una prostituta di colore i auto a Los Angeles? La sua carriera ci mise un bel po’ a riprendersi e non raggiunse più il successo di prima.
Mickey Rourke ce l’ha fatta: star negli anni ’80, pugile reietto e alcolizzato negli anni ’90, icona degli ultimi dieci anni. Una rarità, proprio come Robert Downey Jr, altra “fenice” di Hollywood, newyorkese figlio d’arte (Robert Downey Sr. è un regista) che iniziò a frequentare i set fin da bambino, diventando giovanissimo una star di film per teenager, grazie a produzioni come Ehi… ci stai e La grande promessa, fino al 1990 quando recitò al fianco di Mel Gibson in Air America. Nel ’92 il salto con Chaplin (regia di Richard Attenborough) dove l’attore fu scelto per interpretare il grande maestro: fu una prova magistrale dove Downey riuscì a dimostrare le sue doti drammatiche e la sua versatilità.
Giunse la fama internazionale e anche i primi eccessi: cocaina, eroina, alcool a fiumi. Sarah Jessica Parker, sua fidanzata dell’epoca lo lasciò ma Robert trovò immediata consolazione in Deborah Falconer che sposò dopo poco più di un mese di fidanzamento. Sarebbe durata per quasi dieci anni e dall’unione nacque anche un figlio, Indio, fino al 2001, quando anche la Falconer, dopo l’ennesimo arresto ne ebbe abbastanza e se ne andò portando via il bambino.
La fedina penale di Robert Downey Jr. è impressionante: nel ’96 un primo arresto per essere stato trovato in possesso di coca, eroina e una pistola (scarica) mentre vagava scalzo per il Sunset Boulevard a Los Angeles. Il mese successivo, mentre era fuori dal carcere sulla parola, il vicino di casa se lo ritrovò strafatto e addormentato in camera da letto. Nel ’97 saltò uno dei test tossicologici ordinatigli dal giudice e finì in galera per quattro mesi. E nel frattempo la sua carriera prendeva una china discendente da cui si sarebbe risollevato solo anni dopo.
Nel ’99 un altro arresto che gli costò un anno tra carcere e clinica di riabilitazione: nel 2000, finalmente ripulito venne scelto per far parte del cast della serieTv Ally McBeal e grazie alla quale venne nominato a un Emmy. Sembrava che tutto si fosse sistemato ma l’attore cadde nuovamente nell’abisso delle dipendenze e prima che la stagione fosse terminata fu nuovamente trovato in possesso di droga dalla polizia: solito copione con Robert fuori sulla parola che solo un mese dopo vagava strafatto e senza meta per L.A. La produzione ne ebbe abbastanza e il suo personaggio venne cancellato dalla serie.
Lentamente iniziò a rimettersi in sesto, ma ci vollero anni: nel 2003 recitò in Gothika, di Mathieu Kassovitz, poi in una serie di commedie assolutamente dimenticabili, fino al 2008, quando impersonò Iron Man, film che lo riconsegnò alla ribalta internazionale, consentendogli di essere scelto per due altri blockbuster, Tropic Thunder e Sherlock Holmes. Da lì in poi è storia recente e pare che Robert stia veramente facendo il bravo, complice anche una nuova paternità: risposatosi nel 2003 con una produttrice, Susan, l’attore è diventato nuovamente papà nel 2012 e giunto ormai alla soglia dei 50 anni ha abbandonato la sua vita spericolata.