The Brand: nuovo film per Kimberly Peirce, regista del remake di Carrie
La Fratellanza Ariana è una gang carceraria nata negli anni 60, ma ancora oggi è in attività. Kimberly Peirce, regista di “Boys Don’t Cry” e del remake di “Carrie”, ne racconta la storia nel film “The Brand”. Lo sceneggiatore è il padovano Alessandro Camon, nominato agli Oscar per lo script di “Oltre le regole – The Messenger”.
Dopo anni di pausa, pare che Kimberly Peirce sia rientrata nei giri che contano. Dopo l’esplosione avuta col suo film d’esordio, il fortunatissimo e discusso Boys Don’t Cry, la regista c’aveva messo ben 9 anni per tornare sul grande schermo, con Stop-Loss. Era il 2008. Poi, la “bomba”: avrebbe diretto lei il temuto remake di Carrie di Stephen King, con Chloë Grace Moretz nei panni che furono di Sissy Spacek nel capolavoro di Brian De Palma.
Ebbene, il momento fortunato della Peirce continua, visto che ha già firmato per dirigere The Brand, dramma basato su un articolo scritto da David Grann per il New Yorker nel 2004. Il film si concentra sulla gang carceraria americana della Fratellanza ariana, meglio conosciuta come AB (da Aryan Brotherhood). Nonostante nell’ultimo decennio molti membri siano stati messi in isolamento, la gang continua comunque a gestire traffichi di droga, prostituzione ed esecuzioni tramite metodi segreti.
Nata nel 1964 nel carcere di San Quentin, la Fratellanza ariana si sparse a macchia d’olio anche perché i suoi leader vennero divisi in diverse carceri. In queste, i leader presero il sopravvento imponendo la loro supremazia negli anni 70 e 80. L’articolo di Grann si focalizza sulla ricerca della gang da parte dell’Avvocato Gregory Jessner, che fece processare circa 40 leader dell’AB, tentando di dar loro la pena morte.
Tra i personaggi di The Brand (l’AB era conosciuta anche così, vista la sua metodologia “unica”) ci sarà un robusto membro della gang che resta disgustato dai metodi intimidatori della gang e dalla loro violenza. Fugge dall’AB e prova a rifarsi una vita, sapendo che può essere ucciso da un momento all’altro. Ma il punto di vista principale della storia sarà quello di una nuova recluta che si fa strada all’interno della gang, e poi anche lui decide di lasciare.
Una prima sceneggiatura è stata scritta da Ric Roman Waugh (regista di Snitch – L’infiltrato), ma poi è subentrato il “nostro” Alessandro Camon, che l’ha riscritta. Camon, padovano di nascita, lavora ormai da circa vent’anni come produttore e sceneggiatore negli Stati Uniti. Produttore tra gli altri di American Psycho, Thank You for Smoking e Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans, è stato nominato agli Oscar assieme al regista Oren Moverman per la sceneggiatura di Oltre le regole – The Messenger.
Da domani, tra l’altro, uscirà nelle nostre sale Jimmy Bobo – Bullet to the Head, ultima regia di Walter Hill con Sylvester Stallone. La sceneggiatura del film è firmata proprio da Camon.
Fonte: Deadline