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Marzo al cinema: TOP e FLOP secondo Cineblog

Marzo alle spalle, la redazione di Cineblog si congeda ufficialmente dal mese in questione con la consueta ed immancabile TOP/FLOP degli scorsi trentun giorni.

pubblicato 3 Aprile 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 16:15

A cavallo tra trasgressione e tradizione, concetti ben evocati mediante le nostre preferenze; tra un destabilizzante Spring Breakers ed un canonico Sinister. Ma è anche il mese in cui, dalle nostre parti, si sono visti gli ultimi, pesanti rimasugli di quel che è stata la notte degli Oscar di fine Febbraio. Come e perché di tutto quanto appena espresso lo capirete di seguito.

Antonio

  • TOP: Spring Breakers di Harmony Korine – educativamente diseducativo, ed in maniera radicale. Korine tappezza la sua opera di corpi; vivi, semi-vivi, semi-morti, morti. Carne al macello coperta da polveri bianche, liquidi, luci al neon e fumi di varia natura, che si tratti di sostanze stupefacenti o armi da fuoco. Il suo è un abisso controllato, verrebbe da dire, finché non esplode sprigionando la propria furia devastatrice proprio sul più “bello” – ergo sul più brutto -, lasciandoci appesi all’orlo di un baratro che non si vede, né si può vedere. Perché il vero incubo, in realtà, ha inizio dopo la primavera. Lavoro denso a tutto tondo. Da 10, insomma.
  • FLOP: Gli amanti passeggeri di Pedro Almodovar – c’è poco da dire, purtroppo. Trattasi di un Almodovar eccessivamente spensierato, preda delle proprie visioni, alle quali non riesce ad infondere alcun significato ed alcuna coerenza (anche solo logica e nell’ambito della pura commedia). In alcuni casi si accenna una risata, certo, ma non siamo abbastanza persuasi che lo si faccia per i giusti motivi.

Gabriele

  • TOP: Spring Breakers di Harmony Korine – al di là di tutto quello che è già stato detto ed è già stato scritto, è la conferma che il meglio del cinema si trova in opere che spaccano e fanno discutere. Anche a mesi di distanza.
  • FLOP: Un giorno devi andare di Giorgio Diritti – il regista non si merita alcun accanimento, visto che è tra i migliori in Italia. E in giro c’è evidentemente ben di peggio. Ma, visti i due film precedenti, questo è un po’ deludente.

Federico

  • TOP: Sinister di Scott Derrickson e La Madre di Andy Muschietti – doppio horror a sorpresa per i cinema italiani. Entrambi trasformisti, ma innegabilmente affascinanti. Tanto dal punto di vista registico quanto da quello dello script, per una volta in grado di spaziare tra i generi. In attesa degli immancabili e pericolosi sequel…
  • FLOP: Gli Amanti Passeggeri di Pedro Almodovar – l’atteso ritorno al proprio cinema degli anni 80, che vira inspiegabilmente al cliché stupido e tutt’altro che concreto. Flebile, leggero, il ‘nuovo’ Almodovar prova a rilanciare il Pedro di un tempo, senza riuscire neanche lontanamente nell’impresa. Peccato.

Rosario

  • TOP: Il lato positivo – Silver Linings Playbook di David O. Russell – una scelta forse scontata, ma quando si tratta di un film come questo non bisogna avere paura di non sorprendere nessuno. Delle 4 nomination ottenute agli Oscar dai suoi protagonisti, forse ha vinto la meno meritata (non ce ne voglia la cara Jennifer).
  • FLOP: Il cacciatore di giganti di Bryan Singer – da Singer era probabilmente lecito aspettarsi di più. Ed è un peccato, visto che sotto diversi punti di vista (rigorosamente cinematografici) questa pellicola si dimostra più ispirata anche rispetto a Lo Hobbit.

Andrea

  • TOP: Sinister di Scott Derrickson – ok, ha incassato due lire in Italia (gli è andata meglio nel resto del mondo) ma questo non toglie che sia un horror decisamente riuscito rispetto ai tanti altri licenziati sul mercato quasi contemporaneamente. Ovviamente derivativo (The Ring su tutti) e con i soliti ammiccamenti stupidi al pubblico giovane (ma sono poca cosa) eppure abbastanza disturbante, oscuro e vagamente “malato” (quei filmini che non si riesce a smettere di vedere). E’ l’Insidious di questa stagione anche se con molta certezza il primato di miglior horror degli ultimi mesi gli verrà sottratto ben presto da Le streghe di Salem. Nel frattempo ci si diverte (e ci si spaventa) con piacere.
  • FLOP: Benvenuto Presidente! di Riccardo Milani – ok, sta incassando – e presumibilmente incasserà – bene ma, francamente, questo fasullo atteggiarsi dell’attuale neo-commedia italiana a specchio della realtà sociale e politica ha stufato. Qui si prende con calcolato tempismo un momento importante (l’elezione del presidente), lo si arricchisce con un pretesto assurdo e infine si cavalca il tema dell’incertezza politica con la leggerezza di uno Zelig(e infatti c’è Bisio a reggere la baracca). Il presidente è “uno der popolo”, come piace dire ai soliti romanacci da copione. La commedia italiana è SOLO “der popolo”. Seconda favola, dopo quella della povertà di Siani, declinata in qualunquismo. E l’Italia vera continua a dormire e a non riflettere.