50 anni di Quentin Tarantino
Oggi 50 candeline ardono per il compleanno di Quentin Tarantino, e mezzo secolo di scorribande irriverenti, divertite, catartiche e corroboranti, del regista, sceneggiatore, attore e produttore più Pulp del firmamento cinematografico, ma scommetto che saremo in tanti a fargli gli auguri.
Auguri per l’estro e la vitalità di un appassionato, che ha inquadrato la violenza e il degrado della società con realismo e ironia, come una catarsi necessaria, che ha riscritto la storia, ucciso Hitler con tutti i filistei, spezzato catene, vendicato gli scorticati, girato scene in rosa e rosso sangue, giocato con i generi e rivitalizzato il cinema, senza lesinare omaggi ai B-movies anni ’70, Blaxploitation e Spaghetti Western.
Auguri per l’uomo dietro la macchina da presa, che ha condiviso curiosità e classifiche, miti e muse, passioni e ossessioni, persino la posta di fan tredicenni, oltre al cofanetto Blu-Ray per i 20 anni di carriera e dieci film, dei quali è facile individuare i preferiti. Per il Tarantino che abbiamo visto perdere le staffe in tv, ricevere il Premio alla Carriera da Ennio Morricone e tanti riconoscimenti, fino all’Oscar di Django Unchained, che ha fruttato anche i migliori incassi della carriera, senza lesinare critiche.
Soprattutto, gli auguri per il cineasta fuori dagli schemi, che ha paventato l’intenzione di lasciare dopo il decimo film e prima di diventare un vecchio filmmaker, anche se questo sembra impossibile per lo spirito che anima il suo stile cinematografico. Noi che speriamo di vedere sul grande schermo, il terzo capitolo della saga della vendetta che hai immaginato per la sposa in giallo con katana interpretata da Uma Thurman, e rivelato in anteprima proprio alla televisione italiana, magari anche la fuga della truppa di soldati americani di colore di Killer Crow, e qualcuno di quelli ‘nel cassetto‘, (ci) auguriamo ‘tutti in coro’ che rimandi ancora di parecchio il ritiro.