Crawl, la recensione: un uragano di alligatori da paura per Alexandre Aja e Sam Raimi
Alexandre Aja alla regia di un sorprendente horror estivo, prodotto da Sam Raimi.
Fermo dal 2013, anno del disneyano Il grande e potente Oz, Sam Raimi torna al cinema in qualità di produttore grazie a Crawl – Intrappolati, nuova fatica di Alexandre Aja. A quasi 10 anni da Piranha 3D, il regista francese ha nuovamente attinto dal mare e dalle paure che ciclicamente emergono dalle profondità più oscure, tramutando in protagonisti assoluti gli alligatori, rettili in circolazione da oltre 37 milioni di anni.
Se il trash-movie Sharknado univa squali e uragani, con Crawl gli sceneggiatori Michael Rasmussen e Shawn Rasmussen hanno ben pensato di far incontrare tornado e coccodrilli, in una casa della Florida. Haley (Kaya Scodelario), promettente nuotatrice, ignora infatti i ripetuti ordini di evacuazione per cercare il padre scomparso (Barry Pepper), trovato gravemente ferito e bloccato in un’intercapedine della loro vecchia e disabitata casa di famiglia. Intrappolati e sommersi, papà e figlia sono feriti e circondati da famelici alligatori…
87 minuti di durata, Crawl è essenziale, claustrofobico e asfissiante, nel seminare ansia e adrenalina, senza mai sprecare il proprio tempo, da spremere fino all’ossesso pur di non perdersi in chiacchiere inutili. In pochi minuti conosciamo la sportiva Haley e sua sorella, grazie ad una semplice videochiamata, e l’affetto nei confronti del padre che è precipitato nella depressione dopo il doloroso divorzio. Testarda, la ragazza fa di tutto per ritrovarlo, persino nel bel mezzo di un uragano, e in men che non si dica i due sono a carponi, a strisciare in un melmoso e puzzolente seminterrato, circondati da giganteschi coccodrilli. Ed è qui che Aja stupisce, perché in grado di muoversi tra gli stretti spazi con indubbia capacità, regalando scene di puro orrore, splatter al punto giusto e spaventose, in cui i giganteschi rettili banchettano sulle malcapitate vittime.
Dietro la paura nei confronti dell’acqua che sale sempre più e degli alligatori che aspettano di divorarti, Crawl nasconde un dramma umano, famigliare, che vede padre e figlia ritrovarsi, raccontarsi, spronarsi e aiutarsi l’un l’altra pur si salvare la sempre più lacerata pelle, mentre attorno a loro la morte rapidamente si avvicina.
Una storia semplice, un soggetto di poche pagine ha qui preso forma e sostanza, attraverso colpi di scena, l’immancabile ironia, non pochi morti e una crescente tensione, che nel drammatico finale fa riemergere i protagonisti in superficie, tra inondazioni e impensabili gare di nuoto. Aja spreme fino all’ultimo centesimo i 13.5 milioni di dollari a disposizione, dando apparente credibilità alla devastazione della natura che apre e chiude la pellicola e cosa ancor più necessaria agli enormi rettili che assediano la casa, mai apparsi poco credibili in tutta la loro spaventosa e possente presenza.
Se certi tirati e immancabili eccessi fanno perdere di credibilità all’intero progetto, vedi la mostruosa tenuta fisica della bella e atletica Kaya Scodelario e del ritrovato Barry Pepper dinanzi ai coccodrilli, Crawl fa il suo dovere da “b-movie” horror estivo con onesto e inatteso vigore, intrattenendo per un’ora e mezzo con sorprendente efficacia.
[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]
Crawl – Intrappolati (Usa, horror, 2019) di Alexandre Aja; con Kaya Scodelario, Barry Pepper, Ross Anderson, George Somner, Ami Metcalf, Colin McFarlane – uscita giovedì 15 agosto 2019.