Educazione Siberiana: 10 curiosità sul film di Gabriele Salvatores
Le armi, i tatuaggi, le scenografie, il freddo glaciale. Scoprite il resto su Cineblog.
Esce oggi, 28 febbraio, il film Educazione Siberiana diretto da Gabriele Salvatores. Mentre aspettiamo vi regaliamo un post con delle curiosità. Ma vediamo prima il trailer (qui sopra) e la trama ufficiale:
Nel sud della Russia, in una città divenuta una specie di ghetto per criminali di varie etnie, due bambini di 10 anni, Kolima e Gagarin, crescono insieme, amici per la pelle. L’educazione che viene impartita è piuttosto particolare: il furto, la rapina, l’uso delle armi. Il loro clan ha delle regole precise, una specie di codice d’onore, a volte persino condivisibile, che non va tradito per nessun motivo. Ma il tempo passa, i due ragazzi crescono mentre il mondo intorno a loro cambia radicalmente… E quando hai vent’anni e il mondo ti si spalanca davanti, hai voglia di prendertelo. E quando hai vent’anni, rispettare le regole non è esattamente il tuo primo pensiero. Ma, come dice nonno Kuzja, il capo del clan criminale siberiano: “È folle volere troppo. Un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore può amare!”
1. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin.
2. Lilin è nato nel 1980 ed ha origini siberiane. Si è trasferito in Italia nel 2003 e dal 2010 vive e lavora a Milano dove scrive i suoi romanzi, in italiano. Oltre a dedicarsi alla scrittura Lilin si occupa di tatuaggi siberiani, scrive per L’Espresso e organizza gli eventi nella Kolima Contemporary Culture a Milano. Da qualche mese conduce il programma Le regole del gioco, trasmesso da DMAX.
3. Il romanzo di esordio di Lilin è proprio Educazione Siberiana (2009). Sono seguiti: Caduta libera (2010), Il respiro del buio (2011) e Storie sulla pelle (2012).
4. La sceneggiatura è di Gabriele Salvatores, Stefano Rulli, Sandro Petraglia.
5. Il film è stato girato in Russia, con condizioni climatiche molto difficili. Anche -30 gradi. Sopra la macchina da presa c’era una copertina termoriscaldante.
6. Niente di ciò che si vede nel film esisteva, la troupe dedicata alla scenografia (guidata da Rita Rabassini) ha dovuto ricreare tutto, fin nel più piccolo dettaglio.
7. Lubomir Misak è il coordinatore degli Stunt ed ha dichiarato: “In questo film non usiamo controfigure, gli attori, molti dei quali ragazzi esordienti, fanno tutto loro anche le scene di lotta con armi”.
8. Secondo le regole siberiane, quando Dio creò l’uomo gli regalò un coltello. Per questo la “picca” era considerata quasi un simbolo religioso. Ogni arma era personalizzata, coperta di decorazioni e iscrizioni.
9. I tatuaggi sono stati molto curati e Lilin ne è molto orgoglioso perché sono come un linguaggio alternativo.
10. E concludiamo con le note di regia di Gabriele Salvatores. Vediamo cosa ci racconta:
L'”educazione siberiana” è uno strano tipo di “educazione”. E’ un’educazione criminale, ma con precise e, a volte sorprendentemente condivisibili, regole d’onore. “Educazione Siberiana” è anche il titolo del primo libro di Nicolai Lilin, in cui l’ autore racconta la sua infanzia e la sua adolescenza all’interno di una comunità di “Criminali Onesti” siberiani, così come loro stessi amano definirsi. La storia si svolge in una regione del sud della Russia e abbraccia un arco di tempo che va dal 1985 al 1995. In quegli anni avviene uno dei più importanti cambiamenti della nostra storia contemporanea: la caduta del muro di Berlino e la conseguente sparizione dell’Unione Sovietica con tutto quello che questo evento ha poi comportato nei rapporti economici e sociali dell’intero pianeta. La storia di questi ragazzi che passano dall’infanzia all’adolescenza e della comunità in cui sono cresciuti diviene, quindi, partendo da un microcosmo molto particolare, una storia universale che, al di là delle implicazioni sociali, acquista un significato metaforico che riguarda tutti noi. Ci siamo ispirati ai personaggi, alle situazioni e al mondo raccontato da Lilin per creare una storia epica: l’eroica e disperata resistenza dei discendenti dei guerrieri Urca, originari abitanti delle grandi foreste siberiane, all’invasione del consumismo e della globalizzazione. E, soprattutto, la storia di un gruppo di ragazzi che affronta uno dei problemi più complessi della nostra vita: il diventare adulti. È un mondo di contrasti, come quando, in una scena del film, nell’unico spazio libero lasciato dai palazzi grigi e tutti uguali di un quartiere di architettura sovietica, una piccola giostra accende le sue luci colorate e diffonde dai suoi altoparlanti la musica di David Bowie. E, dato che si tratta di creare un mondo lontano da noi e praticamente sconosciuto, questo si può in un certo senso definire un vero film “in costume”.
Educazione siberiana, diretto da Gabriele Salvatores (110 minuti – Italia) con John Malkovich, Peter Stormare, Eleanor Tomlinson, Giedrius Nagys, Andrius Paulavicius, Donatas Simukauskas, Arnas Fedaravicius, Riccardo Zinna.
Gabriele Salvatores – Filmografia
– Sogno di una notte d’estate (1983)
– Kamikazen ultima notte a Milano (1987)
– Marrakech Express (1989)
– Turné (1990)
– Mediterraneo (1991)
– Puerto Escondido (1992)
– Sud (1993)
– Nirvana (1997)
– Denti (2000)
– Amnèsia (2001)
– Io non ho paura (2003)
– Quo vadis, baby? (2005)
– Come Dio comanda (2008)
– Happy Family (2010)
– Educazione siberiana (2013)
Iniziativa realizzata in collaborazione con 01 Distribution