Cannes 2013: le previsioni sui film che ci saranno
Festival di Cannes 2013: iniziano le previsioni sui film che ci saranno. Cineblog si sbilancia e prova a pensare a quali titoli vedremo sulla Croisette.
Finito il Festival di Berlino, la strada porta solo verso una direzione: quella del Festival di Cannes (15 – 26 maggio). Dopo un’annata che ha un po’ deluso – dicono: ma che aveva Haneke, Carax, Larrain, Wes Anderson, Mungiu, Audiard, Cronenberg… -, i motori dell’edizione 2013 si stanno scaldando. E mentre aspettiamo che arrivi il 18 aprile, data della conferenza stampa di annuncio del programma, Cineblog prova a fare come di consueto le proprie previsioni sui film che ci saranno.
L’altr’anno ne indovinammo una trentina, quindi rifacciamo il gioco sperando di essere altrettanto realistici. Ma appunto, sottolineiamolo sempre!, non c’è nulla di ufficiale. Come sempre dividiamo il mondo per “regioni”: Stati Uniti, Francia (la presenza dei film francesi è sempre massiccia, ovviamente, quindi la nazione merita un sotto-capitolo a sé), Europa, Oriente, resto del mondo ed infine l’Italia. Che, immaginiamo, non sbarcherà proprio in massa sulla Croisette… Ma mai dire mai.
Incominciamo provando ad indovinare il film d’apertura: l’altr’anno puntammo su Moonrise Kingdom e Prometheus. Alla fine fu il primo ad aprire l’edizione 2012.
Film d’apertura
Eravamo pronti a scommettere tutto su Il grande Gatsby di Baz Luhrmann: film attesissimo e posticipato, un regista che aveva già aperto Cannes (nel 2001 con Moulin Rouge!), cast da paura. Eppure… il film uscirà in America e altre nazioni già il 10 maggio. Adieu. A questo punto la scelta più ovvia ricade su un film di produzione francese, The Past, con Bérénice Bejo e Tahar Rahim. Che è però il primo film europeo di Asghar Farhadi, il regista iraniano di Una separazione. Francia + regista da Oscar + data d’uscita che calza a pennello (il film esce proprio il 15 maggio in patria) = papabilissimo film d’apertura.
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The Past – Asghar Farhadi
Tutte le previsioni di Cineblog su Cannes 2013 dopo il salto.
Stati Uniti
In teoria avremmo già una cinquina “perfetta” per il concorso, e tre film da fuori concorso. Sulla carta le nostre previsioni non farebbero una piega, ma ovviamente ci sono più e più variabili da mettere in conto: in primis che si tratta, appunto, di purissime previsioni; e che non è detto che ci saranno 5 film americani in corsa per la Palma d’Oro.
Vero, l’anno scorso c’erano proprio cinque americani in concorso, ma gli ultimi anni hanno visto diminuire la presenza americana. Però, appunto, Cannes vuole far tornare l’America, e i titoli non mancano di certo…
I quasi certi
Cinque titoli da concorso, e tre da fuori concorso. James Gray, Sofia Coppola, Steve McQueen (inglese, ma con produzione americana), i fratelli Coen e Jim Jarmusch: tutti già in precedenza a Cannes, e tutti con titoli praticamente con un piede sulla Croisette. Fuori concorso, invece, Soderbergh ha già dichiarato di voler portare il suo biopic per la tv, mentre Woody Allen potrebbe portare Blue Jasmine, il suo ritorno in America. Come film di mezzanotte, poi, ci sarebbe The Green Inferno, il nuovo horror di Eli Roth.
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Behind the Candelabra – Steven Soderbergh
The Bling Ring – Sofia Coppola
Blue Jasmine – Woody Allen
The Green Inferno – Eli Roth
Inside Llewyn Davis – Joel e Ethan Coen
Nightingale (Lowlife) – James Gray
Only Lovers Left Alive – Jim Jarmusch
Twelve Years a Slave – Steve McQueen
Altri titoli possibili
Se qualche titolo prima citato non ci sarà, abbiamo una caterva di “sostituti”. Per il concorso ci sono almeno altri cinque titoli papabilissimi, e sono i nuovi film di Spike Jonze, Alexander Payne, Kelly Reichardt, Atom Egoyan e… sì, Lee Daniels, ancora lui. Ma come, torna a Cannes dopo i fischi ricevuti per The Paperboy? Eh, dietro c’è Harvey Weinstein, quindi…
Se Tribeca non si prenderà The Canyons, il già assai discusso film di Paul Schrader, scritto da Bret Easton Ellis ed interpretato da Lindsay Lohan e James Deen, rifiutato dal SXSW, allora Cannes potrebbe essere la vetrina ideale: scandali e fischi assicurati. C’è poi un curioso doppio film, quello di Ned Benson, che racconta una storia d’amore dai punti di vista di lui e di lei. Protagonisti Jessica Chastain e James McAvoy: almeno uno dei due sarà selezionato?
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The Butler – Lee Daniels
The Canyons – Paul Schrader
Devil’s Knot – Atom Egoyan
The Disappearance of Eleanor Rigby: Hers – Ned Benson
The Disappearance of Eleanor Rigby: His – Ned Benson
Her – Spike Jonze
Joe – David Gordon Green
Nebraska – Alexander Payne
Night Moves – Kelly Reichardt
Possibilità remote
Si sa, alla fine coi pronostici va sempre così: si scommette su certi nomi e ci si ritrova con altri. Certo, chi scrive non si aspetta affatto di trovare il nuovo lavoro di Scorsese: però mai dire mai. Questi sono altri titoli che potrebbero essere selezionati a Cannes, tra cui troviamo anche i nuovi film di Reitman, Newell e Demme. Ma le loro probabilità appaiono non proprio elevate…
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All is Lost – J.C. Chandor
August: Osage County – John Wells
Labor Day – Jason Reitman
Reykjavik – Mike Newell
Wally and Andre Shoot Ibsen – Jonathan Demme
The Wolf of Wall Street – Martin Scorsese
I blockbuster
Non c’è Cannes senza almeno un “filmone” delle major. Vero che ultimamente i blockbuster scarseggiano sulla Croisette (nel 2011 c’era solo Pirati dei Caraibi 4, nel 2012 Madagascar 3), però di sicuro un grande titolo atteso ci sarà. I blockbuster “disponibili” sono tantissimi, per carità: abbiamo Fast & Furious 6, Una notte da leoni 3, After Earth, Into Darkness – Star Trek, L’uomo d’acciaio, Pacific Rim… Ma noi siamo più “realisti” e facciamo una cernita, anche con titoli che non pensiamo ci saranno ma che secondo qualcuno potrebbero essere la “sorpresa” di questa edizione.
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Cattivissimo me 2 – Pierre Coffin e Chris Renaud
Elisyum – Neill Blomkamp
Epic – Chris Wedge
Gravity – Alfonso Cuarón
Monsters University – Dan Scanlon
World War Z – Marc Forster
Francia
I quasi certi
Di solito i titoli francesi in concorso a Cannes sono quattro. L’altr’anno c’erano Haneke (austriaco, ma con produzione francese), Carax, Audiard e Resnais. Noi ne abbiamo proprio quattro, anche se The Past, il primo film francese dell’iraniano Farhadi, Premio Oscar per Una separazione, potrebbe “scombinare” le carte se selezionato in concorso.
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Abus de faiblesse – Catherine Breillat
Blue Is the Warmest Color – Abdellatif Kechiche
Jimmy Picard – Arnaud Desplechin
Les Salauds – Claire Denis
Altri titoli possibili
Cannes è comunque pronta ad accogliere una tonnellata di film francesi in tutte le sue sezioni. Non c’è solo il concorso infatti (anche se qualche titolo in questa lista è papabilissimo). Ideali per Un Certain Regard, Quinzaine des Réalisateurs e Semaine de la critique ci paiono ad esempio i film di Araki (sì, è una produzione francese), Godard, Dupieux… Attenzione poi al film di Canet, scritto da Gray, e a Grace of Monaco con Nicole Kidman, “ideale” film di chiusura.
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Bird People – Pascale Ferran
Blood Ties – Guillaume Canet
Un château en Italie – Valeria Bruni Tedeschi
Goodbye to Language 3D – Jean-Luc Godard
Grace of Monaco – Olivier Dahan
Jacky in Women’s Kingdom – Riad Sattouf
Jeune et jolie – François Ozon
Michael Kohlhaas – Arnaud des Pallières
Réalité – Quentin Dupieux
Tip Top – Serge Bozon
White Bird in a Blizzard – Gregg Araki
Possibilità remote
Due titoli molto attesi: gli ultimi lavori di Besson e Jeunet. Ma escono entrambi ad ottobre, e, come film francesi, avere una premiere a maggio potrebbe non essere la scelta migliore.
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Malavita – Luc Besson
The Young and Prodigious Spivet – Jean-Pierre Jeunet
Europa
I film che arrivano da tutta Europa sono sempre molti a Cannes, soprattutto in concorso. Tra questi di sicuro non ci sarà Nymphomaniac, il film-scandalo di Lars von Trier, purtroppo non pronto in tempo. E le certezze, tuttavia, sono pochine, per ora…
I quasi certi
Sì, un solo titolo: l’attesissimo film di Refn interpretato da Gosling. Quasi sicuramente la coppia di Drive sarà ben contenta di replicare il successo ottenuto nel 2011, tanto più che ‘sto giro hanno alle spalle Weinstein.
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Only God Forgives – Nicolas Winding Refn (Francia / Danimarca)
Altri titoli possibili
Una bella manciata di titoli, ma nessuno sicuro di avere già un piede sul tappeto rosso. Le nostre previsioni comunque portano a questi film…
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Las brujas de Zugarramurdi – Álex de la Iglesia (Spagna)
Duncharon – Athina Rachel Tsangari (Grecia)
A Field in England – Ben Wheatley (Inghilterra)
Histoire de la Meva Mort – Albert Serra (Spagna)
The Invisible Woman – Ralph Fiennes (Inghilterra)
Nine Minutes Interval – Corneliu Porumboiu (Romania)
Nude Area – Urszula Antoniak (Polonia / Paesi Bassi)
Panda Eyes – Isabel Coixet (Inghilterra / Spagna)
Under the Skin – Jonathan Glazer (Inghilterra)
We Come As Friends – Hubert Sauper (Austria)
Oriente
I quasi certi
Negli ultimi anni il primato per quel che riguarda il cinema orientale pare essere di Venezia, ma alcuni film del far east presentati a Cannes hanno sempre il loro peso. Se da una parte anche il Lido non riesce a fare a meno del “nome”, anche se qualche volta bollito, anche la Croisette punta sui suoi “cavalli di razza”, a volte deludendo (vedi Im l’anno scorso). Quest’anno comunque Cannes avrà una vasta scelta, e sarà difficile fare male, tra la trasferta americana di Bong, il primo filmone di Jia, l’horror “di mezzanotte” di Mendoza e il ritorno in patria di Tsai.
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Diary of a Young Boy – Tsai Ming-Liang (Taiwan)
Qing Dinasty – Jia Zhangke (Cina)
Sapi – Brillante Mendoza (Filippine)
Snowpiercer – Bong Joon-ho (Corea del sud / Usa)
Altri titoli possibili
Quattro titoli orientali non sono ovviamente abbastanza. Tranquilli, ecco altre previsioni: e senz’altro c’è tanta di quella roba che bolle in pentola che non ne abbiamo manco idea. Intanto ci pare che sarà una bella annata per il Giappone, con i nuovi film di Kurosawa, Aoyama, Kore-eda e, soprattutto, Miyazaki…
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Actors Are Actors – Shin Yeon Shik (Corea del sud)
A Perfect Day for Plesiosaur – Kiyoshi Kurosawa (Giappone)
The Assassin – Hsiao-hsien Hou (Taiwan)
Blind Detective – Johnnie To (Hong Kong)
Dog Eat Dog – Shinji Aoyama (Giappone)
Soshite chichi ni naru – Hirokazu Kore-eda (Giappone)
The Wind Is Rising – Hayao Miyazaki (Giappone)
Resto del mondo
Le sorprese più belle del festival, alla fine, possono arrivare da qualunque parte del mondo, anche dalla cinematografia che non te l’aspetti (ma forse dovresti). La vera sorpresa di Cannes 2012 è stata dopotutto No: una conferma per chi scrive, ma per molti la scoperta di un talento – quello del cileno Larrain – indiscutibile. Difficile fare pronostici e monitorare le cinematografie “altre”, ma proviamo a fare comunque qualche pronostico.
I quasi certi
Due titoli attesissimi arrivano dal Canada, grazie al nuovo thriller di Villeneuve (nominato agli Oscar per il bellissimo La donne che canta, scoperta veneziana) e al nuovo lavoro del giovanissimo e prolifico Dolan. Se questa volta non lo mettono in concorso probabilmente farà cadere l’Olimpo: disse già di esserci rimasto male per non per non aver corso per la Palma l’anno scorso con Laurence Anyways, finito in Un Certain Regard. Su, Xavier!: siamo con te. Il titolo più atteso in bottega, tuttavia, è The Congress di Ari Folman, il regista di Valzer con Bashir: metà live action, metà animazione, e sarà una sorpresa (conferma) vera.
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The Congress – Ari Folman (Israele / Usa)
An Enemy – Denis Villeneuve (Canada)
Grigris – Mahamat Saleh Haroun (Chad / Francia)
Tom à la ferme – Xavier Dolan (Canada)
Altri titoli possibili
Ci sbilanciamo solo con cinque titoli: uno ucraino, uno australiano (e nel caso specifico sarebbe un bel colpo), due messicani e uno russo. Il più atteso è Chavez, biografia diretta da Diego Luna non su Hugo, ma su Cesar Chavez, sindacalista messicano e difensore dei diritti civili degli agricoltori. Ma quello più interessante è il progetto fantascientifico di German, scomparso poche ore fa: un film che è stato in gestazione per più di 10 anni.
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Chavez – Diego Luna (Messico)
Dau – Ilya Khrzhanovskiy (Ucraina / Russia)
It’s Hard to be a God – Aleksei German (Russia)
Mad Max: Fury Road – George Miller (Australia)
Manto Acuífero – Michael Rowe (Messico)
… e l’Italia?
Mah, mah, mah. Forse ci stiamo scordando qualcosa e qualcuno. Anzi: sicuramente ci staremo scordando qualcosa e qualcuno. Ma per ora il nome che ci viene in mente è solo uno: La grande bellezza, che riporterebbe Paolo Sorrentino in concorso a Cannes per la quinta volta consecutiva… Speriamo quindi in qualche indipendente.
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La grande bellezza – Paolo Sorrentino