Warm Bodies: clip in italiano, spot e note di produzione
Flash Mob a Roma per Warm Bodies
21,606,864 dollari incassati in 4 giorni sul suolo americano. Pochi? Punti di vista, perché Warm Bodies ‘sogna’ di trasformarsi nel nuovo Twilight. Dai vampiri agli zombie il passo è stato breve, con l’immancabile amore a collegare le due ipotetiche saghe. D’altronde anche Warm Bodies nasce in libreria, grazie alla penna di Isaac Marion. Perché parlare di possibile saga? Facile, perché lo stesso Marion ha poi dato vita a The New Hunger, prequel di Warm Bodies che la Fazi Editore farà uscire a breve anche in Italia.
Da noi già recensito in anteprima, diretto da Jonathan Levine ed interpretato da Teresa Palmer, Dave Franco, John Malkovich, Nicholas Hoult, Analeigh Tipton e Rob Corddry, il film uscirà domani in Italia, con 380 copie a disposizione. Per lanciarlo al meglio, la Lucky Red ha ‘indetto’ un flash mob per giovedì 7 febbraio, ore 16, in Piazza di Spagna. 3 ore prima, in Piazza del Popolo, ci sarà il raduno, con una serie di truccatori pronti a trasformare in zombie i partecipanti. Imboccata Via del Corso, sulla scalinata più celebre al mondo prenderà vita la danza dei morti viventi.
Nell’attesa, torniamo a parlarvi della pellicola grazie a due clip in italiano, con tanto di spot, dietro le quinte e ricche note di produzione, che vi attendono dopo il saltino. Volutamente ironico (forse anche troppo), Warm Bodies ha conquistato a sorpresa la stampa Usa, tanto da dare per scontato l’arrivo del capitolo 2. Nella speranza che anche i mercati esteri, dopo il box office Usa, lo premino con sentita convinzione.
Note di Produzione
Warm Bodies e? nato da un breve racconto di sette pagine pubblicato online con il titolo “Sono uno zombie pieno d’amore” che, ricevendo consensi su Internet da parte di un pubblico molto vasto, ha incoraggiato il suo autore Isaac Marion ad ampliarlo fino a farlo diventare il suo romanzo di esordio, pubblicato nel 2010. Definito una “storia d’amore zombie” dal Seattle Post Intelligencer, con riferimenti anche a “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, il romanzo ha catturato l’attenzione della produttrice Bruna Papandrea (Milk, Love&Secrets). “Era uno stupendo esempio di letteratura, molto elegante – racconta Papandrea – aveva uno stile molto preciso e molta personalita?. Nonostante fosse un’opera di genere, raccontava una storia incredibilmente commovente, centrata su un personaggio”. Papandrea, che aveva appena fondato la sua societa? di produzione, la Make Movies, si era immediatamente assicurata i diritti per il film, e tre giorni dopo era a Seattle, la citta? di Isaac Marion, per incontrarlo. Subito dopo aveva spedito il manoscritto ad Erik Feig, produttore esecutivo alla Summit Entertainment.
“La velocita? con la quale mi hanno risposto e? stata abbastanza sorprendente” ricorda Papandrea: “Nel giro di alcune settimane mi hanno detto di voler fare il film e che per questo avrebbero opzionato il libro”. Bruna Papandrea e gli altri erano rimasti affascinati dal mondo apocalittico descritto nel romanzo, soprattutto perche? il punto di vista era quello degli stessi zombie.
“Non mi era mai capitato di veder trattare quelle creature come individui, dotati di una prospettiva propria” racconta Marion: “Vengono usati sempre come una specie di accessori messi sullo sfondo, pronti ad assalire i protagonisti umani. Sono sempre anonimi e meccanici”. Rinunciando alla rappresentazione tradizionalmente manichea del conflitto tra vivi e non morti, Marion ha scelto di esplorare le zone grigie poste nel mezzo, ovvero come una persona possa trasformarsi in uno zombie e come poi possa tornare al suo stato di essere umano. “Quest’idea mi affascinava molto”, dice.
Dopo aver coinvolto la Summit, la Papandrea ha presentato il progetto allo sceneggiatore e regista Jonathan Levine (50 e 50, Fa’ la cosa sbagliata), la cui iniziale resistenza a girare un film tratto da un tipico romanzo giovanilistico si e? dissolta quando ha scoperto quanto il libro fosse ricco di inventiva.
“Mi sono identificato con il protagonista, e il libro che Isaac ha scritto si prestava a diventare un film diretto in modo originale e con uno stile nuovo e aggressivo”, dice Levine. “Ero emozionato all’idea di poter sperimentare visivamente, e per una storia che aveva anche un personaggio fantastico. E? un’avventura, e? una storia d’amore, e? in parte una commedia, ma con elementi horror”.
Lavorando a stretto contatto con Marion, Levine ha poi scritto la sceneggiatura per il film. Racconta di aver visto la storia d’amore tra R e Julie che e? al centro della narrazione come un mix tra “Romeo e Giulietta” e “Frankenstein”. “Per me la cosa piu? importante da realizzare nel modo giusto, dal punto di vista della regia, era l’arco del loro rapporto: quel tira e molla tra ragazzi e ragazze, il modo in cui le relazioni cominciano e creano tensioni all’inizio, a volte perfino repulsione, fino a quando le persone non si mettono insieme”, dice. Per il produttore Todd Lieberman (The Fighter, Ricatto d’amore), Levine e? un’ottima scelta per la regia. “E? un film di zombie, c’e? una storia d’amore, ma riesce ad avere un tono assolutamente unico, sicuro, indipendente, spiritoso” dice: “Jonathan e? perfetto per un film come questo”.
Tradizione Zombie
Per quanto riguarda i temi piu? generali del film, i realizzatori affermano di essere rimasti fedeli alla tradizione dei film di zombie che mettono in luce alcuni aspetti della societa?, come La notte dei morti viventi di George Romero, ma con alcune mofiche chiave che lo rendono del tutto originale. Nonostante l’esistenza dei cosiddetti “ossuti” – una specie evoluta di morti viventi giunti ormai oltre il punto di non ritorno – in WARM BODIES sono presenti meno immagini sanguinolente rispetto a molti altri film appartenenti al genere.
“In realta?, quando penso al film non lo vedo come un film di zombie” dice Levine: “Lo vedo come un film di mostri che diventa una storia d’amore. Abbiamo lavorato all’interno del mito degli zombie, ma abbiamo usato questo mito come un mezzo per raggiungere uno scopo, come una scorciatoia per arrivare a qualcos’altro”.
Parte di questa scorciatoia consiste in una trovata impressionante: gli zombie rivivono i ricordi delle loro vittime umane quando ne mangiano il cervello. Per l’appunto: R si innamora di Julie rivivendo i ricordi del suo ex fidanzato Perry, dopo aver ingerito il cervello di quest’ultimo. “E? un modo incredibilmente singolare di innamorarsi di qualcuno” dice Papandrea.
Cast
Per il cast del film e? stata messa insieme una combinazione di attori esperti e di quasi esordienti. Per il ruolo del romantico protagonista non morto, R, e? stato scelto l’attore inglese Nicholas Hoult (About a Boy – Un ragazzo, A Single Man), dopo averne apprezzato il lavoro nell’innovativa serie per la televisione inglese “Skins”.
Da parte sua, Hoult dice di essere stato attratto dall’idea della sfida rappresentata da questo ruolo. “Dover cercare di far affezionare il pubblico ad uno zombie, di fare in modo che tifasse per lui, era un’idea molto interessante per me” dice: “Nella sceneggiatura, grazie alla sua voce narrante, si capisce che e? un tipo divertente ed espressivo, per cui risulta insieme affascinante e pieno di umorismo”.
Hoult, che considera il libro di Marion “una lettura fantastica” e l’adattamento di Levine qualcosa da leggere tutta d’un fiato, descrive il personaggio di R come uno zombie che si sente solo e intrappolato, che vaga incespicando in un aeroporto che rappresenta casa sua, desiderando qualcosa di piu? dalla vita.
“La cosa piu? commovente di R e? il suo bisogno di avere un contatto” dice Hoult: “Vuole stabilire un contatto con gli altri zombie dell’aeroporto, anche se questi non hanno niente da dire e non riescono neanche a pronunciare il loro nome. Vuole stabilire un contatto con Julie e sentirsi vivo. E? uno dei piu? normali istinti umani, volersi sentire parte di qualcosa e creare un legame con altri esseri umani”.
“Per gran parte del tempo dovevo comunicare solo muovendo gli occhi, compiendo delle azioni, mettendo dei dischi per Julie” racconta Hoult: “L’idea di non poter dire quello che pensi e? stata molto stimolante per me, perche? e? una cosa che ti porta a pensare in modo un po’ diverso da come faresti di solito”.
Per il ruolo della ragazza della quale R si innamora, Julie Grigio, i realizzatori del film hanno scelto l’australiana Teresa Palmer (Sono il Numero Quattro).
“Le attrici australiane hanno qualcosa di speciale, una specie di forza e di sicurezza in loro stesse”, dice Papandrea, anche lei australiana. “Li? hanno un approccio piu? partecipativo, diverso dagli Stati Uniti. E? difficile trovare una ragazza che sia giovane, bellissima e vulnerabile, ma che riesca anche ad essere esplosiva”.
“E? una guerriera” dice la Palmer del suo personaggio: “E? forte e ha un’incredibile energia. E? spumeggiante; ha una grande forza d’animo e un cuore d’oro. La vita per lei e? stata abbastanza cupa da quando sua madre e? stata uccisa da uno zombie. E? infelice. Poi incontra R, che riesce a ridarle forza. Si innamorano e lei si ricorda di come puo? essere bella la vita e ritrova quella cosa meravigliosa che e? la speranza”.
Sebbene Marion insista sul fatto che il film non e? affatto una versione di “Romeo e Giulietta” con zombie, ammette che la tragedia classica di Shakespeare ha in qualche modo influito sul sottotesto del film. C’e? perfino una scena con un balcone e – sicuramente per la prima volta sullo schermo – un bacio romantico tra lo zombie R e la sua amata e umana Julie.
Levine ammette che la scena del balcone e? un omaggio a “Romeo e Giulietta” e racconta di quanto sia stato divertente girarla, nonostante avesse dei dubbi in proposito. Per il ruolo del generale Grigio, il padre freddo e inflessibile di Julie, capo dei sopravvissuti umani, i realizzatori del film si sono sentiti elettrizzati quando sono riusciti a coinvolgere John Malkovich (Le relazioni pericolose, Essere John Malkovich). “E? un ruolo minore rispetto agli altri del film, ma incredibilmente importante” afferma Bruna Papandrea. “Avevamo veramente bisogno di qualcuno che appena arrivato in scena mostrasse il suo peso”.
Da parte sua, Malkovich dice di essere stato attratto dalla narrazione del film. “Mi piacciono soprattutto i due protagonisti e il modo in cui la storia si sviluppa. Nella sceneggiatura tratta dal romanzo e? rimasto un approccio letterario che mi e? piaciuto molto”. I filmmaker si sono rivolti all’ex alunno del “The Daily Show with Jon Stewart” Rob Corddry (Un tuffo nel passato) per il ruolo di M, il miglior amico di R, che Levine descrive come uno dei personaggi piu? importanti del film. “M, per molti versi, e? il cuore del film”, dice Levine. “Il cambiamento di R e? la miccia che scatena tutto, ma il cambiamento di M e? caratteristico di tutti gli altri”.
Per Corddry, che ha anche letto il romanzo di Marion, il ruolo di M era molto piu? interessante della media dei ruoli da “miglior amico”. “In genere si tratta di personaggi usati solo come congegni per la trama” dice Corddry. “Io invece qui subisco un vero cambiamento. Potrei essere l’unico miglior amico nella storia del cinema ad avere un proprio arco di sviluppo come personaggio”.
La Palmer dice che il personaggio di Corddry, per quanto adorabile e divertente, presenta alcuni aspetti molto complessi. “E? il piu? sensuale tra gli zombie del film” dice: “Vuole divorare gli umani e non capisce cosa gli stia accadendo. Non riesce a capacitarsi all’idea che R abbia preso una ragazza umana in ostaggio e si stia innamorando di lei. Lo trova strano e bizzarro, ma vuole molto bene a R e percio? si rassegna. Ad un certo punto c’e? anche un po’ di gelosia da parte sua”.
Dave Franco (21 Jump Street, Suxbad) interpreta la parte di Perry, il fidanzatino del liceo di Julie, che all’inizio del film finira? divorato per pranzo da R. Papandrea dice che, per alcuni versi, questo attore e? stata la piu? grande scoperta del film.
“Sta iniziando a emergere” dice di Franco, che e? il fratello minore dell’attore James Franco (127 ore, Spider-Man). “Illumina lo schermo ed e? una gioia averlo intorno. E? molto curioso, sia come persona che come attore. Credo che lasci davvero un segno con il personaggio di Perry”. All’inizio Perry e? un giovanotto ingenuo pazzamente innamorato di Julie, ma poi diventa ossessionato dall’idea di uccidere gli zombie dopo aver assistito alla morte del padre per mano di questi. Sebbene Perry sia presto vittima di R, i ricordi del suo amore disperato per Julie – rivissuti “di seconda mano” dal protagonista – costituiscono uno dei fili conduttori del film.
Infine e? entrata a far parte del cast per il ruolo di Nora, la migliore amica di Julie, Analeigh Tipton (Crazy, Stupid, Love; The Green Hornet). Una decisione che ha avuto il pieno sostegno del produttore Todd Lieberman. “Analeigh mi ha colpito molto in Crazy, Stupid, Love”, ricorda. “Spiccava in quel film. Trovare un’attrice comica gia? esperta a quell’eta? e? difficile. Analeigh si e? presentata, ha letto per la parte e l’ha avuta”.
Da parte sua, l’attrice dice che il suo personaggio e? “una valanga di divertimento” in grado di combinare l’umorismo con il suo talento nell’uccidere zombie. Funge anche da contraltare pragmatico alle tendenze romantiche di Julie.