Looper – in fuga dal passato: curiosità e note di produzione sul film con Bruce Willis e Joseph Gordon-Levitt
Viaggi nel tempo ed assassini prezzolati, paradossi temporali e killer pagati profumatamente per eliminare le versioni più anziane di sè stessi…..
Sugli schermi italiani da giovedì 31 gennaio, arriva Looper – in fuga dal passato, thriller d’azione futuristico diretto da Rian Johnson che vede protagonisti Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis ed Emily Blunt. In attesa di gustare il film sul grande schermo, seguiteci dopo l’interruzione cliccando su continua: vi attendono tante curiosità sul film e una cascata di foto.
Nel 2072 i viaggi nel tempo non solo sono possibili, anche se vietati dalla legge, ma sono usati da spietati killer della malavita, chiamati Looper, per eliminare personaggi “scomodi”. Il problema per Joe (Gordon-Levitt) arriva quando scopre di avere come bersaglio se stesso con una trentina di anni in più (Willis)… Nel cast troviamo anche Paul Dano, Noah Segan, Piper Perabo e Jeff Daniels. Qui la nostra recensione in anteprima dal Science+Fiction e qui il trailer italiano del film.
Il Casting
Poiché il film richiede una versione più vecchia e una più giovane dello stesso personaggio, il casting è stato una vera e propria sfida per i filmmakers. Piuttosto che cercare due attori che avessero una somiglianza fisica naturale, hanno cercato gli attori più adatti ai ruoli, senza farsene un problema. “Avevo scritto la parte del giovane Joe per Joseph Gordon-Levitt, che oltre a essere il mio attore preferito, è anche un caro amico con cui volevo lavorare di nuovo”, dice Johnson.
“Quando si è presentata la possibilità di avere Bruce Willis nella parte del Joe maturo, ero davvero entusiasta perché Bruce è un attore bravissimo e molto adatto alla parte, per vari motivi. Il problema però era che i due non si somigliano affatto. Dovevamo trovare il modo per risolverlo, e ci si è presentata una duplice soluzione.
“Prima di tutto c’è il trucco”, continua Johnson. “Joseph Gordon-Levitt si è sottoposto a quasi tre ore di trucco e di protesi per modificare il naso, il labbro superiore e quello inferiore. Non c’era verso di farlo assomigliare a Bruce Willis, ma abbiamo evidenziato un paio di caratteristiche alle quali il pubblico può fare riferimento per riuscire a seguire la storia”.
“Ho avuto il piacere di lavorare con Kazuhiro Tsuji, senza dubbio il migliore artista del trucco con effetti speciali del mondo”, afferma Gordon-Levitt. “È un mago. Ho trascorso tre ore al giorno seduto davanti a lui, per farmi modificare il naso, le labbra, le sopracciglia, le orecchie e persino il colore degli occhi, con le lenti a contatto. Alla fine non sembravo neanche truccato. Non saremmo mai riusciti a farmi assomigliare a Bruce Willis, perché abbiamo un aspetto completamente diverso, ma abbiamo fatto in modo che il pubblico non debba concentrarsi su questo e che pensi soltanto: “Ecco, questo è lo stesso personaggio da giovane”.
Il trucco è solo uno dei modi per rendere la storia. “Il restante 90% riguarda la performance di Joe”, dice Johnson. “È stato fantastico: non copia Bruce, bensì crea un personaggio che assomiglia al giovane Bruce. Sa imitare la sua voce e molti degli atteggiamenti di Bruce. È un momento di grande recitazione, è fenomenale vedere come crea il personaggio”.
“Non volevo “impersonare” Bruce Willis, non mi piaceva questa idea. Piuttosto volevo creare un personaggio che trasmettesse la sensazione che si tratti di una versione più giovane dell’altro, diciamo un personaggio con il gusto di Willis”, spiega Gordon-Levitt. “Bruce è una persona sempre molto misurata, quindi è stato interessante vederlo spiazzato quando mi guardava. A un certo punto ha detto: “Mamma mia, parli proprio come me”. L’ho ringraziato con un certo distacco ma dentro di me facevo i salti di gioia!”
Willis dichiara di essere rimasto colpito dalla performance di Gordon-Levitt. Racconta: “A un certo punto dovevamo girare una scena, seduti uno davanti all’altro. Mentre recitavo, cercando di ricordare a memoria tutte le battute, non potevo fare a meno di pensare a quanto fosse assurdo tutto questo”, dice. “È davvero strano incontrare qualcuno che sembra te stesso da giovane. Joseph è un grande attore; è stato incredibile in questo film. Ha imitato un po’ anche la mia cadenza e il risultato era strano e piacevole al tempo stesso”.
“È stata una scena molto bella da girare”, dice Johnson. “È sempre divertente assistere a due grandi attori seduti uno davanti all’altro, coinvolti in un dialogo serrato. Quando abbiamo girato quella scena, eravamo già a metà produzione, ma fino a quel momento avevamo lavorato con Bruce e Joe per lo più individualmente, quindi è stato eccitante assistere al loro primo incontro”.
Emily Blunt interpreta Sara, una giovane madre che vive in una fattoria fuori città, e che avrà un ruolo chiave nella vita di Joe, quando lui trova rifugio nella sua proprietà. Inseguito dalla malavita dopo essersi dato alla fuga, in cerca di un piano per chiudere il cerchio, il suo futuro sarà fortemente influenzato dall’incontro con Sara.
“Quando conosce questo killer a pagamento di nome Joe, che ovviamente nasconde una storia misteriosa, Sara nutre forti dubbi su di lui”, dice Johnson. “Ma poco alla volta, durante la seconda metà del film, la donna si rende conto che Joe sta solo cercando di capire qual è la cosa giusta da fare, e così inizia a fidarsi di lui”.
Nel film Sara ha un’abilità che si rivelerà utile in futuro, anche se nel presente è paragonabile solo a un gioco di prestigio. “Si tratta del potere della telecinesi”, spiega Blunt. “Nel film molti possiedono questo potere, a vari livelli. In Sara è abbastanza sviluppato, ma assai inferiore rispetto ad altri personaggi del film”.
Johnson spiega che la telecinesi presente nel film non è poi così rara e incredibile come si potrebbe immaginare. “La “TK” o telecinesi, ha avuto origine da una diffusa mutazione genetica; all’inizio ha generato grande entusiasmo e la notizia era sulle prime pagine di tutti i giornali; poi però la gente si è resa conto che in fondo si trattava di un piccolo potere senza importanza, utile solo a far fluttuare in aria oggetti dalle dimensioni di un quarto di dollaro”, dice Johnson. “Quindi, passata l’euforia iniziale in cui si pensava che molti dovessero diventare supereroi, questa abilità era diventata semplicemente un trucco che la gente sfoggiava al bar con gli amici. Anche Sara ha questo potere, ma in lei è più forte di altri e forse questo è uno dei motivi per cui si è allontanata insieme a suo figlio, dalla città”.
Sara abita in una fattoria fuori città, in cui vive da sola con suo figlio. “Il rapporto con il figlio Cid è difficile”, spiega l’attrice. “Lui non la chiama mamma bensì Sara e ogni volta che lo fa per lei è come una coltellata al cuore. Vorrebbe recuperare un legame con lui ma Cid non fa altro che impedirglielo”.
Paul Dano interpreta Seth, un looper il cui cerchio si è chiuso in modo particolarmente cruento. “È un ragazzo solitario, non si trova bene con i suoi coetanei, ed è per questo che si attacca a Joe”, dice l’attore. “Quando lascia andare il suo cerchio … non credo che abbia un motivo particolare. La sua identità più vecchia canta una canzone che evoca un ricordo d’infanzia e lui è sopraffatto da un impeto di emozioni. Il tempo per lui in un certo senso è fermo. Non credo che abbia una spiegazione razionale”.
Noah Segan interpreta Kid Blue, il capo dei Gat Men di Abe. “È un gangster e un assassino, ma non penso che sia uno psicopatico”, dice Segan. “È un uomo determinato a svolgere quel che considera il suo lavoro, a qualsiasi costo. Ha perfezionato le sue abilità e ha intenzione di andare fino in fondo, e di portare a termine la sua missione”.
Per il ruolo di Suzie, Johnson ha scritturato Piper Perabo. “Suzie lavora in un locale notturno e incontra i clienti nel retro”, spiega. “I looper non sono i suoi clienti migliori, infatti spesso non possono neanche entrare nel locale, tuttavia ha una relazione strana e occasionale con Joe. A confronto degli altri killer con cui va a letto, Joe è un bravo ragazzo. È gentile e con lui si sente a suo agio”.
Completa il cast del film Jeff Daniels nel ruolo di Abe, il boss malavitoso del presente. “La città è controllata da un criminale di nome Abe che diventa una sorta di figura paterna per Joe. È circondato da una gang di Gat Men e controlla tutta la città. Il problema è che Abe viene dal futuro”, spiega Johnson. “È stato mandato indietro nel tempo per comandare e controllare i looper. Ma si è annoiato, e quindi ha formato una piccola gang, con cui ora controlla la città intera”.
“Nessuno immagina Jeff Daniels nella parte di un gangster”, dice Bergman. “Anche fra i responsabili del casting, qualcuno si è meravigliato che Rian lo avesse scritturato per questo ruolo. Ma è stato davvero incredibile e ha fatto un ottimo lavoro”.
La produzione
Per il look del film, Johnson si è rivolto al direttore della fotografia Steve Yedlin e allo scenografo Ed Verreaux. Il film è ambientato in un futuro non lontano, una scelta che ha permesso a Johnson di creare un legame fra un mondo di fantascienza e una realtà a noi conosciuta. “Volevo che la storia fosse ambientata nel futuro per poter giustificare alcune invenzioni, ma non doveva essere troppo lontano da noi perché doveva trattarsi di un mondo per noi riconoscibile”, spiega.
“Il futuro è un luogo abbastanza deprimente”, continua Johnson. “È andato in malora; la gente guida ancora automobili del 2010, che ha dovuto conservare per 30 anni”.
“Rian definisce il look del film “realismo cinematografico”, dice Yedlin. “Sembra un po’ una contraddizione in termini ma io e Rian ne abbiamo parlato a lungo e il significato di questa definizione è molto preciso: riguarda la luce, l’atmosfera, si basa sulla realtà ma è potenziato dal punto di vista cinematografico”.
“Non volevamo un futuro completamente distrutto né meraviglioso e patinato”, dice Verreaux, lo scenografo. “È un futuro in cui le cose non vanno molto bene: l’economia è collassata e le industrie più importanti hanno cessato la loro produzione. Questo è il motivo per cui le automobili hanno tutte 30 anni; esistono alcune macchine nuove e particolari, ma sono riservate agli straricchi; la gente comune guida solo macchine vecchie.
“L’idea era che il look fosse legato al cambiamento sociopolitico piuttosto che a quello tecnologico”, spiega Yedlin.
“Abbiamo sempre saputo che questo film non sarebbe stato come Tron”, dice Stern. “Volevamo creare un futuro ‘retrò’ caratterizzato dal degrado urbano. La moto sospesa in aria è un esempio perfetto: ricorda il design di una motocicletta della seconda guerra mondiale, ma è anche in grado di volare”.
Ciononostante Johnson ha optato per un approccio decisamente low-tech. “Rian ama girare in-camera, tutto ciò che è possibile”, dice. “Ci sono alcuni elementi CG nel background ma la maggior parte del CG nel film viene impiegato soprattutto per far fluttuare gli oggetti grazie alla telecinesi. Anche nel caso della motocicletta volante, abbiamo piazzato un veicolo su un’asta legata a un camion e, durante la ripresa, abbiamo ovviamente escluso l’asta, per ottenere l’effetto del veicolo sospeso”.
Per quanto riguarda il design della macchina del tempo, Johnson e Verreaux si sono ispirati alla storia. “Rian mi ha mostrato l’immagine della prima bomba atomica, che era chiamata ‘The Gadget’”, dice Verreaux. La bomba ha un design retrò-futuristico, un insieme aggrovigliato di fili, cavi e scatole che circondano una grande sfera. “Non appena l’ho vista, ho capito quello che dovevo fare. Abbiamo scelto un look sporco, semplificato, retrò. La cosa importante è riuscire a comunicare l’idea che la macchina del tempo funziona; al di là di questo, l’altro aspetto importante è concentrarsi sulla storia del film”.
“Era importante che la macchina del tempo avesse l’aspetto di uno strumento che è stato assemblato, che non sia costato troppo”, dice Bergman. “Non è scintillante, anzi è quasi un rottame. Deve trasmettere l’idea che sono riusciti a malapena a farla funzionare. Tutto qui”.
La maggior parte del film è stato girato a New Orleans, ma per due settimane è stato filmato on location in Cina. “Quando ho scritto la sceneggiatura questa sequenza doveva essere ambientata a Parigi. Volevamo girarla a New Orleans, facendo finta che fosse Parigi; non è l’ideale ma grazie alla magia del cinema si può fare”, dice Johnson. “A quel punto il nostro distributore cinese ci ha fatto un’offerta: e se avessimo girato la scena a Shanghai? Ci ho pensato e ho capito che era una scelta molto adatta alla storia: anche se Joe idealizza Parigi, è la Cina il posto in cui un ragazzo andrebbe nel futuro. A parte questo, è divertente: e poi al posto di fingere di trovarsi a Parigi, abbiamo potuto sfruttare un luogo vero. Non c’era neanche da pensarci”.
Attraverso Endgame Entertainment, la distribuzione cinese DMG Entertainment è diventata partner del film. Considerando il mercato cinese in espansione, è stata colta l’opportunità di realizzare qualcosa di nuovo, e di presentare una visione futuristica del paese nel film. “Ha funzionato perché questa visione era molto adatta alla storia raccontata da Rian”, dice Stern. “Abbiamo avuto l’occasione sia nel film che dietro le quinte, di fare qualcosa di nuovo e mostrare qualcosa di inedito, persino in Cina”.
Il glossario di Looper
Looper: un assassino di basso livello che lavora per la malavita del futuro, uccidendo le vittime che tornano nel passato e sbarazzandosi dei loro corpi.
Gat Man: gangster di livello più alto che svolgono mansioni criminali più tipiche. Tendono a snobbare i looper perché li considerano un gruppo di pivelli privi di tecnica.
Blunderbuss: Pistola automatica usata dai looper. Non è in grado di colpire il bersaglio a oltre 9 meri di distanza, ma entro questo raggio lo centra sicuramente.
Gat: termine generico che indica una pistola; nel caso del film si riferisce ai revolver d’alto calibro usati dai Gat Man, armi potenti, precise e affidabili.
TK: sigla che indica la “telecinesi”. Nel 2040 circa il 15% della popolazione ha sviluppato un modesto potere telecinetico; ben lungi dall’essere un superpotere, si tratta di una piccola abilità che funziona solo a breve distanza; viene per lo più sfoggiata al bar.
Chiudere il cerchio: Ogni looper sa che un giorno o l’altro dovrà uccidere la sua identità futura, ponendo quindi fine al suo contratto, ricevendo un’enorme liquidazione e cancellando qualsiasi traccia dell’accordo illegale stipulato con il suo futuro datore di lavoro.