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Disastro box office Italia nel 2012: ‘solo’ 91 milioni di spettatori

-10% delle presenze e -8% sugli incassi. Report del box office italiano 2012

pubblicato 16 Gennaio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 18:31

Se in Francia qualcuno ha persino storto il naso dinanzi ai 205 milioni di spettatori del 2012, causa calo del 5.9%, in Italia cosa dovremmo fare? Forse riformare l’intero apparato produttivo nazionale. Il 2012 delle sale nostrane è stato infatti disastroso. -10% delle presenze con 91.310.793 spettatori, contro i 101.343.987 del 2011 e i 110 ‘da record’ del 2010. 608.954.249 gli euro incassati, contro i 661.679.788 (-8%) del 2011 e i 735 del 2010.

A pagare dazio la quota mercato dei film italiani, scesa dal 37,6 del 2011 al 26,5% del 2012. Chi ne ha guadagnato sono stati gli altri titoli europei, passati dal 13.8% al 18.3%, così come quelli americani, passati dal 46,8% al 51,2%. 363 i film complessivamente distribuiti, di cui 127 titoli italiani insieme alle coproduzioni, per un crollo che potremmo spiegare in vari modi. A pesare più di tutti, è innegabile, la crisi economica. Pesante, tagliente, asfissiante. Il sovrapprezzo dei ticket 3D, da questo punto di vista, è semplicemente autolesionistico. Riportare tutti i biglietti, 2D e 3D, ad un unico prezzo di mercato favorirebbe l’afflusso in sala, mentre appare ancora una volta eccessivo, per non dire ridicolo, l’attacco alla tanto chiacchierata pirateria.

Perché vedere un film in rete non significa perdere automaticamente un ‘sicuro’ spettatore pagante. Chi scarica film illegalmente, molto probabilmente non pagherebbe 8 euro per andare a vedere la stessa pellicola al buio di un cinema. La fruizione è differente. Lo stesso spettatore è differente. Scaricare illegalmente un film significa dover ‘sopportare’ scarsa qualità audio e video. Elementi imprescindibili in casa blockbuster, che diventano aggirabili solo e soltanto quando la distribuzione nostrana attende mesi, per non dire anni, prima di portare in Italia un film dal taglio internazionale. Se la pirateria è un problema, e nessuno nega che non lo sia, lo è solo in minima parte. Vedi l’home video, sicuramente penalizzato dalla gratuità del ‘mezzo’. Perché questo cinema italiano, sotterrato da commedie trite e ritrite, limitato da una scarsa capacità virale/promozionale, e zavorrato da prezzi che per una famiglia media significano ‘sforamento budget mensile’, ha altro a cui pensare.

6 film italiani tra i primi 20 incassi del 2012. Al 1° posto Benvenuti al nord (27.193.895 milioni €), al 9° Immaturi-Il viaggio (11.820.941 €), al 13° Posti in piedi in paradiso (9.323.514 €), al 16° Il peggior Natale della mia vita (7.841.330 €), al 17° Colpi di fulmine (8.053.921 €) e al 18° Tutto tutto niente niente ( 7.654.668 €). Warner Bros., Medusa Film, Universal, 01 Distribution e 20Th Century Fox) hanno coperto il 74,5% della quota di presenze, facendo così i primi 5 posti legati alla distribuzione.

A pesare sul mostruoso 2012 andato in soffitta, com’era prevedibile, è stata soprattutto l’estate. Tra maggio e settembre c’è stato un calo del 33% rispetto al 2011. Giugno, da questo punto di vista, è stato agghiacciante. Causa Olimpiadi ed Europei, gli studios nazionali hanno fatto slittare a settembre/ottobre titoli usciti d’estate in ogni altra parte del mondo. Affossando di fatto il mercato estivo ed ingolfando quello autunnale. Una scelta rischiosa, per non dire stupida e sfacciatamente suicida, che ci auguriamo venga cestinata da qui all’eternità. Anche perché un’altra stagione così negativa, il cinema italiano, non può proprio permettersela.