Home Curiosità Quello che so sull’amore visto da Gabriele Muccino: un film onesto, una commedia romantica, un viaggio verso la maturità

Quello che so sull’amore visto da Gabriele Muccino: un film onesto, una commedia romantica, un viaggio verso la maturità

Il regista italiano parla del suo ultimo film americano e lo difende dall’accusa che sia stato un flop oltreoceano.

pubblicato 9 Gennaio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 18:47

Quello che so sull’amore, il nuovo film di Gabriele Muccino è in rampa di lancio, pronto per invadere i cinema italiani (450 copie distribuite da Medusa). Il regista assicura che non è un flop (è veggente). Scopriamo tutte le curiosità riguardanti la sua ultima fatica leggendo le dichiarazioni riportate dai principali quotidiani italiani.

Il film

Il film non è una commedia romantica nell’accezione anglosassone del termine e così non è stata capito dal pubblico americano. Questo film è una commedia drammatica, un lavoro sulle relazioni umane con momenti toccanti e valori. (Il messaggero)

Mi hanno chiesto di togliere alcune scene. Ed esattamente due scene drammatiche con protagonista Uma Thurman perché, appunto, non rientrava nella loro visione di commedia romantica e così, alla fine ho dovuto, con dispiacere, cancellarle. (Il Messaggero)

Non è un film sul calcio, ma un viaggio verso la maturità, i 40 anni sono una barriera, devi decidere se essere un uomo o restare ragazzo e rischi di farti male. (Il Corriere della sera)

Credo di aver fatto un film onesto che coltiva l’amore e racconta momenti di grande verità, come quello di decidere se diventare uomini o rimanere ragazzi. (Libero)

Non è un flop

Si può parlare di flop quando un film che è costato 120 milioni di dollari ne incassa poi solo 20, ma non è il caso nostro. ‘Quello che so sull’amore’ ha avuto dei costi molto più bassi, 20 milioni di dollari. (Il messaggero)

Ok. Se riesce a coprire con gli incassi mondiali almeno i costi di produzione evita il disastro. Non è flop, ma a livello di incassi, ci sono pochi sinonimi per definirlo. Tra l’altro secondo Wikipedia il film è costato 35 milioni di dollari (compreso di promozione evidentemente oppure è una cifra inesatta). Cifra esatta per cifra esatta, Boxofficemojo riporta che ad oggi il film ha incassato 12.856.286 $.

I motivi del flop … ehm … scarso successo

In America si fanno e si comprendono solo i film di genere. E quando un film come il mio è un ibrido non sanno più come collocarlo. (Il messaggero)

Mandate una mail a Muccino indicandogli tutti i successi ibridi che ha prodotto la cinematografia americana. Si potrebbe aprire un blog solo per elencarglieli tutti.

Il pubblico americano, che deve trovare tutto impacchettato, non capisce il finale aperto (Il Giornale)

Mandate una mail a Muccino ricordandogli che gli americani sono quelli di serie tv come Lost e dai finali di stagioni aperti…

I trailer erano confusi e i critici iniziano a valutare un film da lì. Il manifesto era brutto, il titolo in inglese, che si può tradurre Giocare in ritirata, insignificante (Il corriere della sera).

Tradotto: la colpa è della campagna pubblicitaria.

e in più il film, tra l’altro, è uscito nella settimana più sbagliata, quella prenatalizia, quando le donne vanno a fare i regali per le feste. (Il Messaggero)

Dal 7 dicembre ad oggi ha incassato 13 milioni di dollari, anche se il costo totale è stato di 20. Ma è stato venduto in molte parti del mondo. Purtroppo è uscito in un periodo sbagliato, nei giorni dello shopping ed il target era al femminile (Libero)

E’ vero. In America i negozi sono aperti 24 ore su 24 (c’è gente che non riesce a uscire dai centri commerciali per giorni e giorni) e le donne, dovendo scegliere tra i regali per le feste e il film, hanno optato per passare il loro tempo e spendere i loro soldi al centro commerciale.

A parte gli scherzi il film NON è uscito nella settimana prenatalizia, bensì il 7 dicembre (come è specificato nel secondo stralcio di dichiarazioni) in 2837 sale (quinto film più distribuito), incassando 5,75 milioni di dollari (sesto risultato), con una media di 2.027$. I risultati delle settimane seguenti: 14-16 dicembre, 2840 sale (quinto film più distribuito), 3,146 milioni di dollari (ottavo incasso), 1.108 $ di media; 21-23 dicembre, 851 sale, 424mila dollari (ventesimo), 498 $ di media; 28-30 dicembre, 268 sale, 125mila dollari (trentatreesimo), 467$ di media; 4-6 gennaio, 139 sale, 53mila dollari (quarantesimo), 382 $ di media.

Film stroncato

Se il film non fosse piaciuto non sarebbe neppure uscito. Così funziona in America. E anche la loro indagine scientifica sul passaparola ha segnalato un ottimo gradimento. Non è vero che il pubblico l’ha stroncato negli Usa. Questa è una inesattezza. (Il Messaggero)

Dire che il pubblico lo ha stroncato è inesatto. E’ stato pubblicato un solo articolo su un giornale che non è certo importante (Libero)

La distribuzione è stata ridotta drasticamente di quasi 2000 sale; su Rottentomatoes.com il suo film ha un punteggio di 3.4 su 10; su Metacritic il punteggio arriva a 4.4 su 10; su IMDB il punteggio è di 5.2 su 10 e il Metascore di 27 su 100.

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