Carlo Verdone: “La sala cinematografica ha un futuro? Io inizio a nutrire qualche dubbio”
Il regista romano analizza la situazione del cinema italiano: i problemi sono la crisi, la pirateria, la creatività e le sale cinematografiche.
Carlo Verdone, intervistato da Pedro Armocida de Il Giornale, parla della difficile situazione che sta vivendo il cinema italiano cercando di individuarne le cause. Come abbiamo fatto ultimamente con Neri Parenti, i fratelli Vanzina e Giuseppe Tornatore, diamo un’occhiata al pensiero del regista romano.
La crisi
Gli spettatori sono obbligati a farsi i conti in tasca e concedersi un tot di film l’anno. Un bel film come Argo quattro o cinque anni fa sarebbe andato molto meglio.
Concordo. Ma perché allora i cinema non creano convenzioni veramente convenienti per venire incontro allo spettatore? Da me ci sono offerte, ma: mai nel fine settimana, non sui film 3D, non sulla prevendita, non cumulabili …
La pirateria
La pirateria dà al sistema un’altra botta da novanta. Ogni tanto chiudono qualche sito ma poi non cambia niente. In Francia ci sono riusciti con una legge. In Italia appena affronto l’argomento mettono sotto attacco il mio sito. Ma dovrebbero essere l’Anica e l’Agis a pensarci insieme al Governo e alle compagnie telefoniche perché il problema è che chi scarica non fa solo un danno a me come autore ma a circa 400mila lavoratori dell’audiovisivo.
Gli utenti pagano cifre importanti per avere grandi velocità internet principalmente per due motivi: per giocare online e per scaricare. Credo sia quasi un dato di fatto. Partendo da questo assunto: non si potrebbe trovare una strategia che non penalizzi gli utenti e che porti soldi nelle casse delle produzioni?
I contenuti
Lo specchio della crisi è anche psicologico. Il clima di depressione non aiuta né gli spettatori né gli autori. Non ci si sforza più nel cercare nuove strade. Non riusciamo più a essere curiosi come quando realizzavamo Ladri di biciclette o Umberto D.. Ora tutto sembra un remake che rappresenta una vera resa alla fertilità creativa. E poi basta con i film di “vacanze”, non è più periodo di vacanze … Dobbiamo tutti cercare di stupire un po’ di più.
Mi ripeterò: la crisi è mondiale, ma da altre parti del mondo qualche film particolare e fantasioso si produce.
Le sale cinematografiche
Non è ammissibile andare in un cinema e trovare magari le sedie rotte, il riscaldamento mancante d’inverno e l’aria condizionata d’estate.
Io aggiungerei: non è ammissibile avere immagini e audio scadenti e sedie attaccate allo schermo.
La domanda finale
La sala cinematografica ha un futuro? Io inizio a nutrire qualche dubbio.
Personalmente credo che il cinema, per come è pensato adesso, non avrà futuro, ma la realtà della sala cinematografica non si estinguerà, perché è troppo importante per gli appassionati della settima arte avere un posto dove gustarsi un bel film in compagnia.
E voi: quale idea vi siete fatti?
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