Home Box Office Colpi di Fulmine fa suo il botteghino del primo dell’anno: ma è crisi nera al box office festivo

Colpi di Fulmine fa suo il botteghino del primo dell’anno: ma è crisi nera al box office festivo

Botteghino da crisi per il cinema italiano

pubblicato 2 Gennaio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 19:04

Sono state delle Feste ‘nere’, per non dire nerissime. Il box office natalizio ha parlato chiaro. Tra il 25 e il 26 dicemnre, 1.873.000 spettatori sono corsi in sala, ovvero il 25% in meno rispetto alle 48 ore del 2011. Se lo scorso anno Vacanze di Natale a Cortina incassava 4.090.735 euro in 2 giorni, quest’anno il primatista Colpi di Fulmine si è accontentato di 2.787.124 euro. Secondo a quota 2.416.714 euro Lo Hobbit, con I 2 Soliti Idioti terzo a quota 2.336.042 euro. Dodici mesi fa Finalmente la Felicità, solo quarto in classifica, fece meglio di tutti e 3, con 3.039.117 euro in cassa.

Anche ieri, primo giorno dell’anno, la situazione è tutt’altro che cambiata. Ancora primo posto per Colpi di Fulmine, con 733.554 euro raccolti (totale a quota 8.779.038 euro), seguito dai 621.942 euro di Vita di Pi (in netta crescita grazie al passaparola e finalmente oltre i 4 milioni) e dai 560.086 euro de La Migliore Offerta di Tornatore, uscito proprio nella giornata di ieri. Solo quarto Lo Hobbit, in realtà ‘vincitore’ festivo, con 503.249 euro incassati il primo gennaio e un totale di 14.137.573 euro. Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno è ad un passo, ma i tre incassi totali dei tre capitoli dedicati alla Trilogia del Signore degli Anelli non saranno neanche minimamente ‘avvicinati’. E attenzione perché 10 anni fa il prezzo del ticket era nettamente inferiore, causa 3D.

Chi non ha sbancato è stato Tutto Tutto Niente Niente, arrivato ai 7.985.261 euro incassati, ovvero la metà rispetto al boom di Qualunquemente, così come I 2 Soliti Idioti, boccheggianti rispetto al primo capitolo (7 milioni e mezzo di euro in cassa), mentre la palma di vera e propria delusione festiva va immeritatamente a Ralph Spaccatutto. Un po’ a sorpresa. Anche ieri, per il cartoon Disney, solo 448.904 euro in cassa (e un totale ancora sotto i 5 milioni). La crisi economica si è quindi abbattuta sulle sale, oggettivamente sempre più penalizzate da costi esorbitanti legati alla terza dimensione, tanto da allontanare le famiglie.

A questo inizio 2013, condito da Django, The Master e Les Miserables, il compito di ‘invertire’ la pericolosa tendenza.