Home Torino Film Festival Torino 2012 – The Liability: recensione in anteprima del film con Tim Roth (Concorso)

Torino 2012 – The Liability: recensione in anteprima del film con Tim Roth (Concorso)

Tra noir e ironia, il primo film inglese del concorso del 30. Torino Film Festival. Diverte The Liability, con tempi e attori azzeccati: leggi la recensione di Cineblog.

pubblicato 25 Novembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 20:09

Noir e commedia convivono in The Liability, secondo film in concorso del 30. Torino Film Festival. Un titolo molto atteso perché inedito, ed anche perché si tratta del nuovo film di una delle “scoperte” del festival. L’anno scorso, infatti, Craig Viveiros era in concorso assieme al suo Ghosted, che aveva regalato al suo attore protagonista Martin Compston il premio come miglior attore.

Si trattava di un prison movie nudo e crudo, che seguiva le regole del genere con un impianto che si suol descrivere come “solido”. The Liability è invece una new entry a suo modo “sorprendente”: perché prende le distanze da quel film in modo netto, pur continuando a giocare con le convenzioni del genere in cui si inserisce.

Sarà perché è condito da tantissima ironia, ma The Liability è un netto passo in avanti per Viveiros. Il quale, rispetto a Ghosted, sembra fare un mea culpa e trattare tematiche interessanti e simili, risultando però molto meno serioso e più leggero. Perdendo in pesantezza, quindi, il regista guadagna ritmo e credibilità. Non possiamo che esserne contenti.


Adam (Jack O’Connell: una rivelazione) ha 19 anni e vive con la moglie e il suo nuovo benestante compagno Pete (Peter Mullan: il solito gigante). Dopo aver distrutto la macchina del patrigno in un incidente stradale (in cui leggiamo la targa dell’auto: TH3 805S…!), il ragazzo viene costretto da Pete a fare uno sporco lavoro. Dovrà fare da autista ad un uomo misterioso. Si chiama Roy (Tim Roth, bravissimo), ed è un ricercato assassino, colui che sta dietro ai casi degli “omicidi alla mano”. Roy sta per ritirarsi e vuole andare al matrimonio della figlia. Ma il piano non andrà per il verso giusto…

La prima cosa che sentiamo in The Liability è Una rotonda sul mare di Fred Bongusto: è la prima si una serie di chicche musicali che fanno già alzare il sopracciglio, a cui si aggiungono in seguito anche musiche cubane. Viveiros sembra ispirarsi a Tarantino e ai Coen per darsi un tono, frullare alto e basso e firmare il suo pulp movie. Ma non c’è niente di più sbagliato a pensarla in questo modo. Il punto di partenza è la cultura pop americana, certo, ma questo serve a Viveiros per alleggerire un racconto che parla di rapporti tra padri e figli, tra maestri e allievi, in un contesto come quello dell’Inghilterra odierna.

Materia attuale, quindi, ma letta sotto una luce ironica e stravagante, che non lascia mai spazio alla pesantezza di Ghosted. E, per dirla francamente, neanche alla verbosità e alla seriosità autoriale di un Cogan – Killing Them Softly. Se leggendo la trama, poi, vi è venuto in mente Collateral, cancellate anche questo riferimento. Il regista sembra ispirarsi a più cose, a più idee, film e suggestioni: c’è anche una scena che pare uscire direttamente da Drive, grazie alla musica che l’accompagna. Ma il risultato finale è un’opera particolare, non originale e piuttosto “classica” nel suo essere matta, ma fatta davvero come si deve.

Tra mani mozzate, rapimenti, inseguimenti, e alcune battute fulminanti, The Liability riesce nell’arduo compito di essere dignitosissimo cinema medio senza prendere in giro l’intelligenza dello spettatore, né medio né cinefilo. E facendo ciò riesce a raccontare di una nuova generazione che cerca la propria libertà e la propria strada, ed è disposta ormai a tutto pur di averla. Anche a costo di andare contro i propri genitori a suon di mazzate. Un buon passo avanti per il regista, rispetto al film precedente, anche dal punto di vista “filosofico”.

Voto di Gabriele: 7

The Liability (Inghilterra 2012, thriller 92′) di Craig Viveiros; con Tim Roth, Talulah Riley, Jack O’Connell, Peter Mullan, Kierston Wareing, Christopher Hatherall, Jimmy Knights, Clive Shaw, Jack McBride, Simon Manley – Prossimamente in sala grazie ad Europictures.

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