Hendrix 70 – Live at Woodstock: il 27 novembre anche al cinema

A chiusura de mitico Festival di Woodstock, all’alba del 19 agosto 1969, solo i 200.000 spettatori più temerari, o più sballati ‘dal ritmo’, dei 500.000 partecipanti che non hanno ‘tirato’ fino alla fine, hanno assistito all’incredibile performarce di due ore di Jimi Hendrix con la sua band Gypsy Sun e Rainbows, a degna conclusione di un evento che ha segnato e cambiato la storia del rock.

Il 27 novembre 2012, parecchi però potranno festeggiare i 70 anni di questa leggenda, con “Voodoo child”, “Fire”, “Purple Haze”, “Foxy Lady”, e quell’assolo di chitarra da brividi dell’inno nazionale statunitense, direttamente sul grande schermo di una delle sale del circuito Nexo digital, pronte a trasmettere per un solo giorno una versione restaurata di Hendrix 70 – Live at Woodstock, il documentario diretto dal vincitore del Grammy Award Bob Smeaton, e regista del documentario di inediti The Beatles On Record.

Un viaggio lungo la strada che porta Hendrix a Woodstock, e quell’esibizione rara e preziosa, non solo per la durata record della carriera di Hendrix, compiuto con materiale inedito, interviste ai componenti della band come Billy Cox e Mitch Mitchell, all’ingegnere del suono Eddie Kramer o all’organizzatore del Festival di Woodstock Michael Lang, ma soprattutto quella colonna sonora che ha cambiato il ritmo di una generazione. Dopo il salto il trailer.

Una performance valorizzata dal lavoro di restauro sul master audio, che beneficia del surround 5.1 di qualità superiore, con un nuovo mix curato espressamente da Eddie Kramer, sound engineer di Woodstock e per diversi anni fonico di fiducia dello stesso Hendrix. Perfetto per godersi di nuovo la mitica scaletta pubblicata nell’album Live at Woodstock del 1999.

Introduction
Message to Love
Hear My Train A Comin’
Spanish Castle Magic
Red House
Lover Man
Foxy Lady
Disc two
Izabella
Fire
Voodoo Child
Star Spangled Banner
Purple Haze
Jam
Hey Joe

Solo una delle strepitose colonne sonore che tornano per un solo giorno sul grande schermo, trasformato in arena musicale, per il mitico live di Hendrix, come per il concerto oltrecortina dell’Hungarian Rhapsody: Queen Live in Budapest, o quello della reunion londinese dei Led Zeppelin Celebration Day.

C’è un solo modo per festeggiare un visionario che sente le cose in modo diverso, aspettando questo evento dedicato al più grande chitarrista di tutti i tempi, confermato dalla classifica della rivista “Rolling Stone” davanti ad Eric Clapton e e la chitarra dei Led Zeppelin, Jimmy Page.

Ora con il cervello in loop sull’unica versione dell’inno d’america capace di far vibrare i miei padiglioni auricolari insieme all’anima, faccio un viaggetto nel tempo, fino al 1969, tra gli spettatori di Festival di Woodstock, che ho mancato solo perché non ero ancora nata.

Foto | © Getty Images