Ennio Morricone: 84 anni e tanti capolavori musicali
10 novembre, gli auguri di cineblog per gli 84 anni di Ennio Morricone sono musicali e si concedono un viaggio nei suoi capolavori da ascoltare e nella mia personale classifica da votare
Questa sera Ennio Morricone sarà al Mediolanum Forum di Assiago con l’Orchestra Sinfonica della RAI e il Coro di Verona, pronto a far vibrare la platea, con la musica che ha dato colonne sonore a tanti capolavori, e i diaframmi sensibili al carillon di Poverty in C’era una Volta in America o Man With A Harmonica di C’era una volta il west, soffiando su 84 candeline e una lunga vita ancora piena di musica e successi che ci e gli auguriamo.
Auguri che rinnoviamo con la musica del cinema, ad un grande maestro prolifico e infaticabile, che forse non ama il rock, ignora gruppi come i Clash o i Sex Pistols, e ha definito “Rebellion (Lies)” degli Arcade Fire, usata per la sigla di “Otto e mezzo”, «un anello che ricomincia sempre. Insopportabile», ma di certo continua ad essere fonte di ispirazione per gruppi come i Metallica, i Muse, e noi tutti.
Una buona occasione per concederci un viaggio musicale, nelle composizioni di Morricone che hanno regalato atmosfera e spesso elementi filmici ad una nutrita produzione e un’intera stagione di spaghetti western, e sarebbe quasi un peccato, ridurre ad una scelta di solo dieci film. Però condivido volentieri con voi la mia personale top ten di capolavori da ascoltare con l’anima languida e i brividi lungo la schiena. Una mini classifica che è stata comunque ardua e non rispetta un ordine di priorità (varia con l’umore), che potete votare o/e implementare con la vostra nei commenti, dopo l’ascolto di tutto quello che è rimasto fuori ma trovate dopo il salto in ordine rigorosamente cronologico.
1964 – Per Un Pugno Di Dollari di Sergio Leone – Nastro d’Argento 1965
1965 – Per Qualche Dollaro In Più di Sergio Leone
1966 – Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo di Sergio Leone
1968 – C’era una volta il West di Sergio Leone (1968) Man With A Harmonica e Finale
1968 – Dianolik (Danger: Diabolik) di Mario Bava
1969 – Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi – 1° Nastro d’Argento
1970 – Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto Elio Petri
1970 – L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento
1971 – Il Gatto a nove code di Dario Argento
1971- Quattro mosche di velluto grigio di Dario Argento
1971 – Giù la testa di Sergio Leone
1971 – Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo – 2° Nastro d’Argento
1973 – Il mio nome è nessuno di Sergio Leone
1974 – Milano Odia: la polizia può sparare di Umberto Lenzi
1975 – Un Genio, Due Compari, Un Pollo di Sergio Leone
1976 – Novecento (1900) di Bernardo Bertolucci
1977 – L’esorcista II: l’eretico (Exorcist II: The Heretic ) di John Boorman
1978 – I giorni del cielo (Days of Heaven) Terrence Malick
1981 – Bianco, rosso e verdone di Carlo Verdone
1982 – La Cosa (The Thing) di John Carpenter
1984 – C’era una volta in America di Sergio Leone
1986 – Mission di Roland Joff
1987 – Gli intoccabili (The Untouchables) di Brian De Palma
1988 – Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore
1989 – Vittime di guerra (Casualties of War) di Brian De Palma
1991 – Bugsy di Barry Levinson
1994 – Rivelazioni (Disclosure) di Barry Levinson
1994 – Wolf di Mike Nichols
1987 – Gli Occhiali D’Oro di Giuliano Montaldo
1998- La leggenda del pianista sull’oceano di Giuseppe Tornatore
2000 – Malèna di Giuseppe Tornatore
2000 – Canone inverso di Ricky Tognazzi
2000 – Mission To Mars di Brian De Palma
2006 – La sconosciuta di Giuseppe Tornatore
2009 – Baaria di Giuseppe Tornatore 2009
Anche Quentin Tarantino ha usato molti brani dei film precedenti di Morricone nella colonna sonora dei film di Kill Bill Volume 1 (2003) & 2 (2004) e di Bastardi senza gloria (2009).
Ovviamente per quanto corposa, questa ‘cineteca’ di capolavori musicali, lascia fuori tanto spaghetti western, e produzioni meno legate alle colonne sonore cinematografiche, ma preparandola mi sono concessa un piacere che spero di regalare anche a voi, insieme agli auguri emozionati che riservo ad uno dei pochi Italiani in vista, dei quali andare orgogliosi.