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10 cose di noi: recensione in anteprima

10 cose di noi (10 Items or Less, USA, 2006) di Brad Silberling; con Morgan Freeman, Paz Vega, Jonah Hill, Anne Dudek, Alexandra Berardi.Un attore deve passare un’intera giornata sul set del nuovo film che dovrebbe interpretare. Sul luogo, che è un supermarket “popolato” da assurde ed esilaranti figure, conosce una commessa di origini spagnole:

1 Aprile 2008 14:53

10 cose di noi10 cose di noi (10 Items or Less, USA, 2006) di Brad Silberling; con Morgan Freeman, Paz Vega, Jonah Hill, Anne Dudek, Alexandra Berardi.

Un attore deve passare un’intera giornata sul set del nuovo film che dovrebbe interpretare. Sul luogo, che è un supermarket “popolato” da assurde ed esilaranti figure, conosce una commessa di origini spagnole: insieme a lei inizierà una specie di avventura on the road, dandole i giusti consigli di vita…

Eccolo qui un bel filmetto, di quelli che poi non ti aspetteresti leggendo il nome del regista. 10 cose di noi (in originale 10 items or less) era una delle grandi anteprime della bella edizione del Torino Film Festival di quest’anno, e finalmente, dopo vari ritardi (la pellicola è del 2006), esce anche nelle nostre sale.

Comunque, si parlava del regista. Discutibile, perché non ne ha azzeccate molte nel corso della sua (ancora breve) carriera cinematografica. Ma Brad Silberling ha fatto un film davvero non banale, almeno nelle intenzioni e nell’approccio alla narrazione. Sembra quasi rivoler partire da zero, con un film a basso costo e con più idee da sviluppare.

Siamo in pieno stile indie americano, che qualcuno definirebbe “stile Sundance”: lettore avvisato… Ma già dal prologo si capiscono molte cose: Silberling dimostra la sua voglia di voler girare un film basato soprattutto sui dialoghi con un clima divertente, a volte paradossale.

Il suo asso nella manica si chiama Morgan Freeman, l’attore di cui si parlava ad inizio articolo, che non lavora più da quattro anni. In fase di sceneggiatura, il regista ha deciso di non rivelare il nome del suo personaggio: sarà poi il pubblico ad interpretare a proprio modo se l’attore è un personaggio inventato o è proprio il “personaggio” Morgan Freeman.

Paz Vega, commessa che in originale parla un mix di inglese con una marcata cadenza latina (e sul doppiaggio non possiamo pronunciarci), è simpatica, brava, mai sopra le righe. Queste sono alcune delle carte di un film garbato, altamente godibile, ben scritto. Che può anche permettersi di chiudere con un finale commovente, senza stonare.

Voto Gabriele: 7
Voto Simona: 6-7

Dal 18 aprile al cinema.

Torino Film Festival