10 film capolavori con recensioni negative
Quando i critici stroncano film bellissimi
Oggi vi propongo un giochino. Ho preso la top 10 di Imdb dalla Top 250 e ho cercato su RottenTomatoes solo le recensioni negative per mostrarvi cosa hanno scritto i critici che hanno stroncato le pellicole. Forza, curiosiamo.
1. Le ali della libertà (1994)
Leonard Schwarz – Palo Alto Weekly: Le ali della libertà abbandona continuamente la plausibilità al fine di celebrare il trionfo della speranza sulla disperazione, della decenza oltre crudeltà, della giustizia sull’ingiustizia.
Desson Thomson – Washington Post: Si vaga sulle sottotrame in ogni occasione e ignora l’abbondanza di punti di uscita narrativi prima di stabilirsi sul suddetto finale.
2. Il Padrino (1972)
Nessuna recensione negativa.
3. Il Padrino – Parte II (1974)
Vincent Canby – New York Times: E’ un secondo film fatto in gran parte con dei pezzi di romanzo del signor Puzo che non si adattavano alla prima versione. E’ un mostro di Frankenstein cucito insieme con le parti rimanenti. Si parla. Si muove a scatti, ma non ha una mente propria.
4. Pulp Fiction (1994)
Marc Vincenti – Palo Alto Weekly: Questo mondo immaginario, anche se reso con fantasia, non può sostenere il film.
5. Il buono, il brutto, il cattivo (1966)
Variety Staff – Variety: Il terzo film della serie di Clint Eastwood degli Italo western, è esattamente questo, un curioso amalgama di grande impatto visivo, drammaticamente debole e offensivamente sadico.
6. Il cavaliere oscuro (2008)
Adam Nayman – Reverse Shot: sopravvalutato.
Fernando F. Croce – CinePassion: Mediocre come blockbuster estivo, zero come arte, e un po’ allarmante come fenomeno.
Brie Beazley – Reel.com: Il film è spesso coinvolgente e alla fine diventa faticoso.
Christopher Tookey – Daily Mail [UK]: La trama è spesso impossibile da seguire. E il film, anche se oscuro, non è così profondo come alcuni hanno sostenuto.
Steve Rhodes – Internet Reviews: Il film mi ha lasciato più spesso annoiato che divertito. E’ un certo candidato per la mia lista di quest’anno dei film più sopravvalutati.
Stephanie Zacharek – Salon.com: Ledger dà una bella prestazione a prescindere, e vorrei che il film intorno fosse più meritevole.
Marshall Fine – Star Magazine: Questo film è troppo innamorato di sé stesso.
David Edelstein – New York Magazine: rumoroso, confuso e sadico.
David Denby – New Yorker: La narrazione non è coerente per far emergere contrasti e costruire un climax soddisfacente.
7. La parola ai giurati (1957)
Nessuna recensione negativa
8. Schindler’s List (1993)
Luke Y. Thompson – New Times: un parco a tema mascherato come la tesi di un maestro.
9. Il signore degli anelli – Il ritorno del re (2003
Geoff Andrew – Time Out: Alcune parti della storia sono rozzamente abbreviate, altre non riescono a sviluppare gli elementi che erano già ben avviati.
Jake Euker – F5 (Wichita, KS): Quando si parla di stile registico di Jackson, di che cosa stiamo parlando? La capacità di destreggiarsi tra una produzione di queste dimensioni è una vera impresa, ma che altro ha apportato?
James O’Ehley – Sci-Fi Movie Page: Troppo lungo e si prende troppo sul serio…
David Sterritt – Christian Science Monitor: Un film diseguale con sbadigli in abbondanza.
Michelle Alexandra – Eclipse Magazine: È un pezzo molto carente che manca di quel certo elemento chiamato “credibilità”.
Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: Come tutte le altre puntate della saga, Il Ritorno del Re è parte di un buon film, ma mediocre solo per sé, pieno di pause imbarazzanti.
10. Fight Club (1999)
David Denby – New Yorker: i calci sadomaso di Fincher travolgono ogni possibile critica sociale.
Roger Ebert – Chicago Sun-Times: Se fosse proseguito nella vena esplorata nel primo atto, avrebbe potuto diventare un grande film. Ma il terzo è un inganno.
Judith Egerton – Courier-Journal (Louisville, KY): E’ un film con il calore di un armadietto di carne refrigerata a mezzanotte. E chi vuole rimanere lì?
Joe Lozito – Big Picture Big Sound: Non mi dispiace un film con un finale a sorpresa, ma, invece di valorizzare il film, la rivelazione culminante in Fight Club cancella tutto quello visto in precedenza. In effetti, la fine amara del film è un’ipocrita scappatoia.
Kamal ‘The Diva’ Larsuel – 3BlackChicks Review: Se non avete uno stomaco forte e non vi piace la violenza state a casa. Fidatevi di me.
Andrew O’Hehir – Salon.com: Fight Club è un film tipicamente denso e spesso esilarante, ma alla fine è una sciocchezza.
Tom Keogh – Film.com: Terribilmente deludente.
Dustin Putman – DustinPutman.com: Prendendo ogni scena su base individuale, spesso è follemente geniale, ma mettere tutto insieme è un pretenzioso, pasticcio incoerente.
John J. Puccio – Movie Metropolis: …un film incredibilmente brutale e pretenzioso, una commedia nera che ospita a livello più superficiale.
KJ Doughton – Nitrate Online: Un pasticcio scardinato, con idee potenzialmente pericolose gestite in modo cinico.
Jim Chastain – Norman Transcript: la sua visione complessiva è così violenta, così sanguinosa, e così senza speranza, che semplicemente non posso consigliarlo a nessuno, me compreso.
Mac Brainy – Moviereviews.org: Fight Club è un lavoro di violenza imperante.
David Forsmark – Credo: Ridicolmente ridicolo.