1000 attori Imbizzarriti per i diritti d’autore, da Marcorè a Scamarcio
La piccola rivoluzione di Artisti 7607 e dei suoi “mille attori imbizzarriti” contro la cattiva politica italiana dei diritti d’autore
Forse non tutti sanno che gli attori hanno diritto ad un ‘equo compenso’, maturato attraverso lo sfruttamento sul mercato delle opere di cui sono interpreti, potendo finalmente anche scegliere come gestire i propri diritti connessi.
Un diritto difeso dallo Statuto Sociale Europeo degli Artisti (data di nascita 7-6-07), costretto ovviamente a fare i conti con le inevitabili ‘peculiarità’ della cattiva politica italiana, contro la quali si batte, sin dal 2010, la Società Cooperativa Artisti 7607 fatta di “mille attori imbizzarriti”.
1000 attori che contano Neri Marcorè e Paolo Calabresi, Giuseppe Battiston e Valerio Mastandrea, Valeria Solarino e Isabella Ragonese, Valeria Golino e Riccardo Scamarcio, Elio Germano e Carolina Crescentini, Claudio Santamaria e Cinzia Mascoli, quanto Emma Bonino e Paola De Micheli.
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Imbizzarriti contro l’istituto dell’Imaie che per legge (e monopolio) gestisce i diritti da pagare agli interpreti, pur se dichiarato incompetente e inadempiente alle sue funzioni, tanto da tenere bloccati oltre 118 milioni di euro, pur se nel 2010 è stato chiuso, per riaprire con lo stesso managment.
Un collettivo ‘imbizzarrito’ che ha ottenuto la liberalizzazione, incassato i primi diritti e distribuito in parti uguali a tutti gli iscritti, tutto ciò che la legge prevede.
Una società cooperativa che le istituzioni non possono più ignorare, con una sede provvisoria nel quartiere Flaminio di Roma e continue richieste di adesione, un Consiglio di Amministrazione fatto quasi interamente da attori, un manager, uno staff legale, le competenze, il tempo e le risorse per combattere, senza temere lunghi ricorsi amministrativi o cause civili.
“La cattiva politica ha perso e, oggi, sui diritti degli artisti siamo primi in Europa.” Francesco Schlitzer
La storia di una piccola rivoluzione coraggiosa e dei suoi mille protagonisti italiani, raccontata dai testi di Francesco Schlitzer e i ritratti fotografici di Fabio Lovino, nelle 120 pagine e 60 fotografie (a colori e in b/n) del volume Imbizzarriti, pubblicato da Contrasto.
“Racconto una vicenda che racchiude tutti gli atavici difetti, le perversioni e le inefficienze di cui è piena l’Italia. Una storia di conservazione, di un sistema di potere incancrenito fondato su un meccanismo che stava bene a tutti, tranne alla maggioranza che dovrebbe beneficiarne: gli artisti. Un vero e proprio esproprio a danno di un’intera categoria di lavoratori. Gli ingredienti ci sono veramente tutti: scarsa trasparenza, violazione di diritti elementari, occupazione da parte dei partiti (tutti o quasi), cattiva politica, leggi scritte male e, non manca mai, banale incapacità. Ingredienti di una frittata che è durata circa trent’anni, con una vasta complicità anche del settore privato. Racconto com’è stata ottenuta una liberalizzazione. Quella della remunerazione degli artisti interpreti ed esecutori che viaggia sotto il nome di diritti connessi al diritto d’autore. Si tratta di una vera liberalizzazione nel senso di rendere liberi. Prima gli artisti non potevano sapere quanto e perché ricevessero occasionalmente quel “salario” che arrivava nelle loro tasche. Lo faccio perché anche queste vicende possono raccontare i mali in cui noi italiani siamo precipitati.”
Un libro da sfogliare online, presentato ufficialmente martedì 3 febbraio alle ore 19:00, alla Fandango Incontro (in via dei Prefetti 22) di Roma, con l’evento “La libertà è partecipazione. Storia di una piccola rivoluzione”, moderato dallo stesso Neri Marcorè, con la partecipazione di Gian Antonio Stella e Fabio Lovino, e gli interventi di Gianluigi Chiodaroli, Paola De Micheli, Claudio De Vincenti, Cinzia Mascoli e Simona Vicari.