La migliore offerta visto da Giuseppe Tornatore: storia semplice, non lineare, tanti temi
Il regista premio Oscar parla del suo ultimo film e dei problemi del cinema italiano.
I principali quotidiani italiani oggi dedicano ampio spazio nella sezione spettacoli a La migliore offerta, il nuovo film di Giuseppe Tornatore, costato 14 milioni di euro, che sarà distribuito in sala (360 copie) dal primo gennaio. Noi prima vi raccontiamo il film attraverso le parole del regista, poi ci soffermiamo sulle sue riflessioni.
Il film
C’è l’ossessione dello spazio e del mondo esterno, uno dei temi che più mi interessano, c’era ad esempio in La leggenda del pianista sull’oceano. (La Repubblica)
La storia è semplice, ma non lineare, anzi piuttosto complessa, destinata a un pubblico vasto che dal cinema vuole essere incuriosito e sorpreso. (La Repubblica)
I temi del film sono tanti, lo si potrebbe definire un racconto sull’arte intesa come sublimazione dell’amore, ma anche un film sull’amore inteso come frutto dell’arte. (La Stampa)
Fare un film con l’assicurazione di “buon fine”, come in questo caso, non è uno scherzo: monitorato passo passo dalla produzione, ho girato sovrapponendo due film, come si fa in musica. Poi ho lavorato sulle voci: ogni voce è un madrigale. (Il giornale)
Il cinema d’autore
Per me anche un film popolare, fatto bene, che sotto le risate nasconde temi importanti è cinema d’autore (Libero).
Il crollo degli incassi a Natale
E’ un problema antico, che sfata la bugia per cui il cinema si avvantaggia dei tempi di crisi. (Il Giornale)
In Italia ripieghiamo sulle cose che hanno incassato, e facciamo solo quelle. C’è grande mancanza di varietà nel linguaggio narrativo. (Il Corriere della sera)
Il problema non è ripiegare sulle cose che hanno incassato (è una pratica diventata consuetudine in tutto il mondo), quanto semmai il non capire quando fermarsi dal riproporre sempre lo stesso film e la stessa storia. La mancanza di varietà è evidente.
La pirateria
E’ tosta, un vero cancro da eliminare (Libero).
Siamo alle solite. Faccio mio parte di un commento scritto da “arcaik” nel post dedicato a Neri Parenti e a Colpi di fulmine: “Questo discorso della pirateria ha rotto, si continua a considerare i download illegali come mancato guadagno, quando in realtà le 100.000 persone che l’hanno scaricato non sarebbero mai andate al cinema.” (centomila sono i download di Colpi di fulmine secondo Neri Parenti N.d.R.). E’ ovvio che la pirateria è un problema da superare, ma vogliamo ricordarci che non siamo l’unico Paese al mondo a soffrirne?
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