Freaks: la mostruosa parata di Tod Browning da riscoprire on line
La ‘parata mostruosa‘ approdata al Musée de l’Elysée di Losanna, è quella unica e sublime dei Freaks di Tod Browning.
Il cult movie del 1932 da riscoprire con le proiezioni di questo capolavoro che trascende il tempo e 50 stampe d’epoca ai sali d’argento selezionate dal collezionista di Zurigo Enrico Praloran, raccolte nelle 96 pagine dello splendido catalogo edito da IDPURE, da sfogliare anche on line.
Stampe in bianco e nero che approdano sul set e dietro le quinte della storia di amore e vendetta nell’ambiente del Circo, guardando da vicino, la ragazza senza braccia Frances O’Connor, il mezzo ragazzo Johnny Eck, le sorelle siamesi Violet e Daisy Hilton, i fratelli Rollo Edward Brophy e Matt McHugh, la Mezza Donna-Mezzo Uomo Josephine Joseph, la donna barbuta Olga Roderick, l’uomo torso Prince Randian, la donna uccello Elizabeth Green, lo Scheletro Umano Peter Robinson, il nani Froso Wallace Ford e Angeleno Angelo Rossitto, e i piccoli (affetti da acondroplasia) Hans-Harry Earles e Frieda-Daisy Earles, Koo Koo, i piccoli grandi Pinhead (microcefali o ‘capocchia di spillo’) Schlitze, Elvira Snow e Jenny Lee Snow.
Personaggi reali che interpretano se stessi e il quotidiano del circo ben noto a Browning, scappato di casa a soli sedici anni per unirsi ad un circo viaggiante, dove come domatore di circo equestre, clown, illusionista, attore di vaudeville, contorsionista, equilibrista, mangiatore di serpenti, comico di burlesque, finto negro del varietà, assistente di maghi, imbonitore e illusionista, prima di mettere a frutto tutto nella regia di un universo che si staglia tra la realtà e la fantasia
Freacks veri, nell’aspetto e le deformazioni fisiche, ma non certo spaventosi come l’aitante e prepotente Ercole (Henry Victor) e l’avvenente, avida e crudele trapezista Cleopatra (Olga Baclanova), quanto chi scambia la deformità per mostruosità, si lascia spaventare dal diverso e ha segnato le sorti del film. Criticato, censurato, ristampato, tagliato, vietato e acclamato solo negli anni ’60 al Festival di Cannes, al punto da influenzare profondamente fotografi come Diane Arbus o registi come David Lynch, insieme a molti altri.
Omaggi e citazioni
«Gooble, gobble, we accept her, we accept her, one of us, one of us!»
Il ritornello della canzone cantata dai Freaks durante il banchetto (Gabba Gabba Hey!) è stato personalizzato come slogan del gruppo punk statunitense dei Ramones.
Film e regista sono citati da David Bowie nella title track dell’album Diamond Dogs (1974) con i versi “With your silicone hump and your ten inch stump / Dressed like a priest you was / Tod Browning’s freak you was“.
La versione romantica dell’amore di un nano per una trapezista anima il videoclip in bianco e nero degli U2 “All I want is you 1988”.
“Separated Out” nell’album Anoraknophobia (2001) dei Marillion, inizia con il sonoro originale del monologo iniziale del cicerone e fa terminare il brano stesso sempre col sonoro originale della canzone che i “freaks” cantano al matrimonio. (“gooble gobble, una di noi”).
Nel film “Io, robot” quando Will Smith parla ai robot, questi gli rispondono con la famosa frase “è uno di noi”, a sottolineare la sua iniziazione al mondo dei robot.
In “The Dreamers” di Bernardo Bertolucci, dopo la visita lampo al museo Louvre di Parigi, i fratelli Theo e Isabelle, acclamano il loro nuovo amico Matthew per il talento mostrato citando la frase del film “Lo accettiamo, è uno di noi!”
In “The Wolf of Wall Street”, i fondatori della Stratton Oakmont intenzionati ad ingaggiare dei nani da lanciare su un bersaglio, vengono incalzati dal personaggio soprannominato ‘tappetino’ con un “Li dobbiamo considerare come uno di noi!” e incoraggiati dai pugni battuti sul tavolo al grido di “Uno di noi! Uno di noi!”.
Nel libro “Freddo nell’anima” di Joe R. Lansdale, Bill Roberts finisce nella carovana di freaks e l’uomo-cane lo acclama dicendo “Uno di noi. Uno di noi. Uno di noi.”
Nel fumetto italiano ‘Dylan Dog’ di Tiziano Sclavi si trovano diverse storie ispirate a Freaks, anche se la più famosa e celebre è “Johnny Freak” (albo n°81).
Nell’episodio ‘La Paura fa novanta XXIV’ de I Simpson, il 3º episodio ‘Freaks no Geeks’ è un omaggio-parodia della celebre pellicola.
In un episodio di ‘American Horror Story Freak Show’, a Stanley è riservato un destino simile a quello di Cleopatra.
Nel circo abituato a dar spettacolo di ogni genere di bizzarra e straordinaria peculiarità, la bella trapezista Cleopatra trama per sposare, uccidere e intascare la cospicua eredità del nano Hans, con la complicità dell’amante, il forzuto Ercole. Una volta scoperti perà, non basterà neanche la forza di Ercole per resistere alla vendetta della ‘famiglia dei Freacks’, pronta a mutilare i due amanti per renderli come loro, un castrato obeso che canta in falsetto e una “donna gallina”. Questo almeno nel finale originale…
Il cast di veri freaks, croce e delizia del film, e scene di mutilazione alle quali attribuirono reazioni di malessere nel pubblico, compreso un aborto spontaneo, hanno decretato critica e successo del film, insieme a censure, tagli e divieti, nel Regno unito fino al 1964, in Irlanda fino al 1999, nella città di Cleveland (magari ancora c’è), nella Germania nazista e l’Italia fascista, dove è arrivato solo in tv negli anni ’70, doppiato su richiesta della RAI. Di sicuro bandì da Hollywood il visionario padre di Daracula con Bela Lugosi, e la stirpe di dannati e non morti che lo segui.
La stessa Metro-Goldwyn-Mayer, che lo aveva concepito come un film horror per risollevare le sorti della compagnia, lo ha prima rinnegato e poi drasticamente censurato.
Le polemiche furono talmente forti, da turbare e spingere a rinnegare produzione e pellicola, anche la donna barbuta, tale nella vita come nel film.
Johnny Eck, il ragazzo senza gambe, soprannominato “the half boy”, ha avuto invece una lunga carriera nei freak show e una toccante autobiografia.
Il nano Angelo Rossito, ha interpretato diversi ruoli horror, con Bela Lugosi in Spooks Run Wild (1941), The Corpse Vanishes (1942) e Scared to death (1947), con Lon Chaney e J. Carroll Naish in Dracula vs Frankenstein.
Nella versione italiana, Schlitze viene doppiato con una voce femminile e considerato come una ragazza alla stregua delle sorelle Zip & Pip. In realtà è solo un uomo affetto da microcefalia Schlitze, vissuto straordinariamente fino a 80 anni, che indossava lunghe vesti femminili più pratiche al momento dei ‘bisogni’.
Harry Earles, il nano Hans del film, e la sua fidanzata Frida, interpretata da Daisy Earles, sono in realtà fratello e sorella, di origine tedesca, battezzati Kurt Fritz e Hilda Emma Schneider; fondatori della compagnia teatrale The Doll Family insieme alle sorelle Elly Annie e Frieda (in arte Tiny e Gracie). La famiglia contava altri tre fratelli di statura normale, che non partecipavano agli spettacoli.
Dopo le polemiche e contestazioni scatenate dalla prima, il regista fu costretto a tagliare più di mezz’ora di pellicola, andata persa o distrutta. Anche del finale scioccante ‘a sorpresa’, per le stesse ragioni esistono diverse varianti, e se non sempre integrale, si trova la scena con il volto mutilato,la lingua tagliata e le membra amputate di Cleopatra, esposta con un costume piumato da donna gallina, nessuna magia quindi solo orrore puro, la scena di Hercules che canta in falsetto dopo la castrazione dei freaks (e non l’uccisione) è ormai persa.
Freaks – fin alternative di 110laurent
A quanto pare la ‘maledizione’ del film iniziarono sin dall’inizio delle riprese negli studi di Culver City (9 novembre 1931), grazie al tentativo di alcuni funzionari della MGM, di mettere in cattiva luce il progetto agli occhi dei finanziatori dell’Est Coast, incaricati di vigilare sui conti della MGM.
Il film restò vietato da città come Cleveland al Regno Unito (fino al 1964), dalla Germania nazista (dal 1933 al 1945), all’Italia, dove arriva solo all’inizio degli anni settanta, mentre in televisione, dopo essere stato doppiato su richiesta della RAI, fu trasmesso per la prima volta solo verso la fine degli anni 80, nella trasmissione ‘fuori orario’ di Enrico Ghezzi.
Esistono ancora oggi delle varianti del finale. Tuttavia, la scena di Ercole che canta in falsetto non fu inclusa in nessuna delle versioni straniere ed è ormai perduta.
La riabilitazione dei critici dovrà aspettare la proiezione del festival di Cannes del 1962, alla mostra di Venezia del 1967 e allo Studio de l’Étoile di Parigi nel 1969.
Del film su girato un remake nel 1967, “She Freak”.
Da cult movie e classico del genere macabro, Freaks si trova al terzo posto della classifica dei migliori 50 cult movies stilata nel 2003 dalla rivista statunitense Entertainment Weekly, preceduto solo da The Rocky Horror Picture Show di Jim Sharman (1975) e da This is Spinal Tap di Rob Reiner (1984).
Il titolo, usato in seguito per una serie italiana, a quanto pare ha anche qualche predecessore. Reference Guide to Fantastic Films: Science Fiction, Fantasy and Horror (Vol.I) di Walt Lee, asserisce che la Joker Films nel 1915 ha prodotto un FREAKS muto diretto da Allen Curtis.
Il circo è protagonista di altri film di Browning, lui stesso era scappato di casa a soli sedici anni per unirsi ad un circo viaggiante e prima di diventare regista era stato domatore di circo equestre, clown, illusionista, attore di vaudeville, contorsionista, equilibrista, mangiatore di serpenti, comico di burlesque, finto negro del varietà, assistente di maghi e soprattutto imbonitore.
Dopo Freaks Browning dirige Fast Workers (1933), I Vampiri di Praga (Mark of the Vampire, 1935), il notevole La bambola del diavolo (The Devil-Doll, 1936) e Miracles for Sale (1939), ma di fatto, la reputazione di “Freaks” e l’alcolismo avevano decretato la sua fine, al punto che nel 1942 lascia il cinema, si ritira a Malibù e conduce una vita schiva fino al 6 ottobre 1962, quando alcuni amici lo trovano morto nel bagno della sua abitazione.
Questo non è che un piccolo assaggio di quello che ogni tanto salta fuori e poi scompare, anche se Olga Baclanova, la trapezista Cleopatra, al momento condivide on line parecchio materiale di approfondimento, dallo script originale della MGM alla gallery fotografica, dal “The Making of Freaks” di Elias Savada.
On line si può approfittare di una versione originale di discreta qualità da guardare gratis su Archive, oppure della versione italiana ‘a puntate’ da recuperare con i video disponibili.
Un film controverso, viscerale, deturpato e ostacolato, che non ha perso longevità, al quale è difficile dare un voto, perchè in una scala da 1 a 10, sarebbe senza ombra di dubbio 11!. Lontano dal consueto e dalla logiche condivise, come i suoi protagonisti, puri, ingenui, buoni, sensibili (alla crudeltà), storpi, deformi, diversi, unici e bellissimi.
Via | Elysée Losanna
Foto | Art Blart