Home Curiosità 11° Far East Film Festival – Sesta Giornata

11° Far East Film Festival – Sesta Giornata

Anche la terzultima giornata dell’undicesimo Far East Film Festival di Udine è passata in giudicato. Una giornata arricchita dalla grande presenza di ospiti: la giovane indonesiana Mouly Surya (classe 1980), il cinese Cao Baoping e il coreano Kim Jee-won erano presenti a dare man forte alle rispettive pellicole e a ricevere i forti applausi del

1 Maggio 2009 11:08

the good, the bad, the weirdAnche la terzultima giornata dell’undicesimo Far East Film Festival di Udine è passata in giudicato. Una giornata arricchita dalla grande presenza di ospiti: la giovane indonesiana Mouly Surya (classe 1980), il cinese Cao Baoping e il coreano Kim Jee-won erano presenti a dare man forte alle rispettive pellicole e a ricevere i forti applausi del pubblico.

L’evento portante della giornata è stato la proiezione dell’atteso blockbuster coreano The Good, The Bad, The Weird di Kim Jee-won, regista di A Bittersweet Life, film che ha avuto il suo momento di gloria nelle sale italiane nel periodo di apice distributivo del cinema orientale, raggiunto pochi anni or sono è ormai quasi dimenticato. Il film, presentato a Cannes nel 2008, campione di incassi in patria e candidato a svariati Asian Pacific Screen Awards, è un dichiarato omaggio al cinema di Sergio Leone e nello specifico a Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo. Udine e i suoi direttori artistici hanno preso la palla al balzo, programmando il western coreano nella giornata in cui si è commemorato il ventesimo anniversario della morte di Leone.

Siamo negli anni ’30 in Manciuria, e tutti sembrano cercare una mappa in possesso di un ufficiale giapponese. Il più lesto ad appropriarsene è un ladruncolo di bassa lega, che improvvisamente si trova alle calcagna uno spietato assassino, un silenzioso e letale cacciatore di taglie, l’esercito giapponese e i membri del fronte di liberazione coreano. Tra un inseguimento e una sparatoria, gli equilibri fra i contendenti cominciano a delinearsi e a confrontarsi nel più classico dei Mexican standoff saranno il buono (il cacciatore di taglie), lo strano (il ladruncolo) e il cattivo (l’assassino).


L’ultimo lavoro di Kim Jee-won, uno fra i registi coreani più apprezzati all’estero all’estero, ricorda da vicino il progetto di un altro autore di culto del cinema orientale, il giapponese Takashi Miike, che con il suo Sukiyaki Western Django, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, ha porto il suo personale tributo allo spaghetti western omaggiando Sergio Corbucci e il suo violentissimo Django. Peraltro, tra il serio e il faceto, in sede di presentazione Kim Jee-won ha dichiarato che il suo omaggio allo spaghetti western di Leone andrebbe chiamato kimchi western. The Good, The Bad, The Weird, in buona sostanza, è più un adrenalinico action che un western con tutti i crismi, nonostante mantenga certamente elementi tipici del genere. L’azione, intervallata da rari momenti di stasi, è violenta e concitata, girata in maniera rapida e ritmata; Kim Jee-won si dimostra ancora una volta regista e autore preparato, ironico e super cool.

Altro ottimo film presentato in sala dal rispettivo regista è stato The Equation of Love and Death, del cinese sui generis Cao Baoping. La complessa serie di vicende concatenate che vede al centro il tentativo della disperata tassista Li Mi di ritrovare il perduto amore va a costruire un film indefinibile, senza nessun genere di appartenenza, che attraversa come un fulmine un’ora e mezza della vita dello spettatore riuscendo nel raro intento di lasciare il segno.

lalalipoLascia il segno anche il giapponese Lalalipo – A Lot of People, ma questa volta si tratta dei postumi di una mandibola slogata per il troppo ridere. Il film di Miyano Masayuki, con una struttura a episodi intrecciati l’uno all’altro, racconta le vicende di personaggi ai margini della società e dei loro problemi col sesso: uno scrittore fallito fa lunghe chiacchierate col suo pene di peluche, un giovane problematico si veste da super eroe con un mega fallo per combattere il virus del sesso, una ragazza in carne vestita da gothic lolita realizza porno amatoriali all’insaputa dei compagni, un giovane si guadagna da vivere circuendo ragazze e convincendole a entrare nel mondo dell’hard, una madre ninfomane e l’ingenua figlia si ritrovano sul set dello stesso film porno. Esilarante esibizione di umanità varia, Lalalipo è un valido film di genere che intrattiene dall’inizio alla fine e non disdegna di gettare, qua e là, vaghi spunti di riflessione.