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I Centoautori chiedono le dimissioni del Ministro Bondi

Anche il movimento dei Centoautori interviene sulla decisione del Governo di “tagliare alcune fondamentali misure a favore del cinema che avrebbero messo finalmente l’Italia in grado di competere con gli altri paesi europei. Non solo, il progetto – affermano i Centoautori – è di togliere gli incentivi fiscali ai film italiani per regalarli a quelli

di simona
26 Giugno 2008 13:38

100autori

Anche il movimento dei Centoautori interviene sulla decisione del Governo di “tagliare alcune fondamentali misure a favore del cinema che avrebbero messo finalmente l’Italia in grado di competere con gli altri paesi europei. Non solo, il progetto – affermano i Centoautori – è di togliere gli incentivi fiscali ai film italiani per regalarli a quelli americani girati in Italia. Se questa è la linea, chiediamo che il governo spieghi chiaramente perché preferisce sostenere le produzioni hollywoodiane e non i nostri film”. Ricordanto poi come negli Stati Uniti ci siano “oltre 200 diversi tipi di incentivi statali e locali previsti a favore delle produzioni cinematografiche”.

Sulla web-page del movimento è quindi apparsa una nota in cui – a sostegno del comunicato circolato ieri da ANICA, API, AGI – i Centoautori invitano autori, registi, produttori, attori, al boicottaggio di tutti i festival italiani, rifiutandosi di partecipare a giurie, concorsi e premi – chiede a gran voce le immediate dimissioni del ministro Bondi, “il quale pur essendosi impegnato a difendere questi incentivi con dichiarazioni alte e ispirate sul ruolo della cultura e della bellezza, alla fine ha ceduto alle istanze del governo. Un governo che inizia la sua azione mostrando di non avere una visione per il futuro e di non credere al ruolo del cinema nel rilancio del nostro Paese”. (Ma come: Alemanno non ha appena finito di pontificare sulla necessità di offrire maggiore spazio al cinema di casa nostra, lasciando a casa le star americane? Nell’opinione della scrivente è tutto un gran controsenso…)

Secondo le parole di Paolo Virzì riportate dal Corriere della Sera, la scelta del Governo Berlusconi di tagliare i provvedimenti è “dettata più da sciatteria e disamore per il cinema che da una precisa volontà di soffocare e assoggettare alla politica una voce libera, come invece pensano molti miei colleghi”.

Fonti: 100Autori.it e Corriere.it