Audrey Hepburn: 20 anni, 78 foto e una Colazione da Tiffany
A 20 anni dalla scomparsa di Audrey Hepburn dedichiamo un pensiero nostalgico e tanti ricordi alla star di Hollywood, alla donna e all’ambasciatrice UNICEF impossibile da dimenticare
È scoccata da poco la mezzanotte, insieme al primo ventennio orfano della divina Audrey Hepburn, scomparsa a soli 63 anni il 20 gennaio 1993, dopo aver incantato il mondo con le Vacanze romane della principessa Anna, il ritorno nella casa sul garage di Sabrina, la Colazione da Tiffany di Holly Golightly, la scommessa fonetica di Eliza Doolittle nel musicale My Fair Lady, La storia di una monaca con le vesti di Suor Luca, la Charade della Regina “Reggie” Lampert, o Gli occhi della notte e la suspense della cieca Susy Hendrixun.
Venti anni incapaci di dimenticare, il fascino delicato, lo sguardo magnetico, il sorriso disarmante e lo stile regale della star di Hollywood, insieme all’altruismo generoso della Goodwill Ambassador dell’UNICEF. L’attrice premiata con un Oscar, tre Golden Globe, un Emmy, un Grammy Award, quattro BAFTA, due Tony, tre David di Donatello e una stella sull’Hollywood Walk of Fame, al 1652 di Vine Street. L’ambasciatrice in missione umanitaria per i bambini di ogni angolo di mondo dimenticato, che ha guadagnato stima e riconoscenza, oltre alla Presidential Medal of Freedom e il Jean Hersholt Humanitarian Award.
L’incantevole icona di stile ed eleganza che ha festeggiato i primi 50 anni di Colazione da Tiffany con una versione restaurata del film, tornando al cinema e a passeggiare lungo la Fifth Avenue newyorchese, con quel tubino nero disegnato da Givenchy per l’amica e la musa, capace di influenzare moda e costume del ventesimo secolo, ma anche il futuro di tanti bambini di Calcutta, grazie all’originale donato a Dominique Lapierre e l’associazione che porta il nome del suo romanzo “la Città della Gioia”. Una donna con un cuore pulsante, esaltato da abiti sartoriali e un mito speso in beneficenza, alla quale dedichiamo un pensiero nostalgico e una Colazione da Tiffany, da assaporare con rassegne come quella in programma al Cine Club Alphaville di Roma, e tutti i ricordi che siamo riusciti a raccogliere nella gallery e in qualche video a seguire.
Ricordi sparsi di un arco temporale esteso dal 1946 al 1992 che la ritraggono giovanissima al fianco della mamma Ella van Heemstra, con le colleghe a teatro, con Gary Cooper sul set cinematografico di Love in the Afternoon diretto da Billy Wilder, con Rex Harrison e Wilfrid Hyde-White sul set di My Fair Lady diretto da George Cukor, con il barboncino e il regista Billy Wilder sul set di Sabrina, abbracciata a Gary Cooper in una momento di pausa dalle riprese di Robin And Marian diretto da Richard Lester.
E ancora, in bianco al fianco di Julie Andrews alla cerimonia degli Academy Awards del 1965, con l’amico e fashion designer Hubert De Givenchy, con il fidanzato James Hanson, mentre fa a spesa in Spagna, e alla conferenza UNICEF di ritorno dal lungo viaggio in Somalia. Al fianco dell’attore, regista e produttore cinematografico americano Mel Ferrer, incontrato a una festa a casa di Gregory Peck, primo marito ‘maturo e gelosissimo’ dal 1954 al 1968, padre di Sean Hepburn Ferrer. Al fianco di Andrea Dotti, psichiatra italiano più giovane di nove anni e latin lover, secondo marito dal 1969 al 1982 e padre di Luca Dotti. Due mariti, due divorzi, bambini mai nati, e due figli che continuano ad occuparsio del club di donatori UNICEF “Amici di Audrey”.
L’icona ricordata da tante mostre e retrospettive, oggi pomeriggio alle 17:00, anche dall’appuntamento con Vite da Star di Sky Arte HD, mentre libri come Audrey Hepburn. Un’anima elegante (Tea) del del figlio Sean Hepburn Ferrer, offrono racconti più intimi dell’anima fragile, incline a ironia e tristezza, celata dai bagliori della ribalta dell’eroina romantica.
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