12 anni schiavo: le recensioni dagli Usa e dall’Italia
Diamo un’occhiata alle recensioni Straniere e Italiane del film “12 anni schiavo”, candidato a 9 Premi Oscar 2014
Vi dirò: sono proprio curiosa di vedere 12 anni schiavo, credo che lo farò nei prossimi giorni, forse addirittura oggi. Dopo la nostra recensione (buona ma senza voti eclatanti!), vi riporto le critiche Americane e Italiane. 12 anni schiavo (12 Years a Slave) è diretto da Steve McQueen e vede nel cast Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti, Lupita Nyong’o, Sarah Paulson, Brad Pitt, Alfre Woodard, Scoot McNairy, Taran Killam, Garret Dillahunt, Michael K. Williams, Quvenzhané Wallis, Ruth Negga, Bryan Batt, Chris Chalk, Dwight Henry, Anwan Glover, Marc Macaulay e Mustafa Harris. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale delle recensioni positive è del 96%. Wow. A voi è piaciuto?
Tom Huddleston – Time Out: L’effetto emotivo cumulativo è devastante: le scene finali sono memorabili. Voto: 5/5
Chris Vognar – Dallas Morning News: Ogni scena trasmette una verità penetrante sul peccato originale dell’America. Voto: A
Moira MacDonald – Seattle Times: “12 anni schiavo” non è facile da guardare, e non dovrebbe essere: è la tragedia di un uomo, ma è anche il dramma di migliaia e migliaia di anime, letteralmente e metaforicamente. Voto: 4/4
Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: Il film è brutale da guardare e sorprendente da contemplare, sfida il pubblico con forza – particolarmente il pubblico bianco – per esaminare la propria coscienza. Voto: 4/4
Calvin Wilson – St. Louis Post-Dispatch: Uno dei migliori e più coraggiosi film dell’anno. Voto: 4/4
Rene Rodriguez – Miami Herald: 12 Anni uno Slave è a volte difficile da guardare, ma è impossibile allontanarsi da esso. Voto: 4/4
Randy Myers – San Jose Mercury News: è cinema di altissimo livello. Voto: 4/4
Tom Long – Detroit News: “12 anni schiavo” espone un’istituzione così contorta e sbagliata che il suo ritratto onesto è stato evitato per secoli. Sì, è buio e brutale. Ma ha bisogno di esserlo. Voto: A
Ty Burr – Boston Globe: Altri film e libri ci hanno provato, ma pochi finora ci sono riusciti con tale travolgente chiarezza di intenti. Voto: 4/4
James Berardinelli – ReelViews: Il film offre un formidabile atto d’accusa della crudeltà di cui gli esseri umani sono capaci. Voto: 3.5 / 4
Christopher Orr – The Atlantic: il film è probabilmente la caratteristica lucida più dolorosa mai realizzata sulla schiavitù americana.
Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: Notevole. Voto: 4/4
Joe Neumaier – New York Daily News: Un straziante dramma indimenticabile che non sembra lontano dalla realtà della schiavitù e, così facendo, aiuta tutti noi, davvero ad affrontarlo. Voto: 5/5
Jocelyn Noveck – Associated Press: Il film appartiene a Chiwetel Ejiofor, i cui grandi occhi profondi sembrano registrare così tante cose in una sola volta: shock, dolore, grinta, determinazione, disperazione abietta, a volte, la speranza – e sempre, la dignità. Voto: 4/4
Rex Reed – New York Observer: Se i migliori film intrattengono, incantano e ti insegnano qualcosa allo stesso tempo, allora “12 anni schiavo” è eccezionale, coraggioso e indimenticabile. Voto: 4/4
Fabio Ferzetti: Si capisce che l’America, così vergognosamente in ritardo sul tema, anche al cinema, si inginocchi davanti a un film comunque nobile e destinato a fare data. Ma non è questa la voce più vera dello Steve McQuene inglese. Speriamo che lavorando in America non la perda.
Alberto Crespi – l’Unità: (…) Il film, pur nella magnificenza della confezione e nell’indubbio impatto emotivo della storia raccontata, è quanto di più ricattatorio e manicheo si sia mai visto sull’argomento. Al cinema e altrove (…) L’altro problema è strettamente estetico. 12 anni schiavo è visibilmente bello. Molto bello.
Maurizio Acerbi – il Giornale: Il film non emoziona come ci si potrebbe e dovrebbe aspettare. Mc Queen sembra più interessato ad allestire scene che a farle vivere, privandole di un’anima, tradito anche da un protagonista poco empatico. Questo non vuol dire che non vincerà gli oscar.
Natalia Aspesi – la Repubblica: Il film è spietato, ha scene di violenza fisica e psicologica quasi insopportabili, ma mai quanto fu nella realtà. La sapienza del regista è quella di darci un’opera di fattura classica, per attanagliarci alla sorte di Solomon: che non vuole solo sopravvivere, ma tornare a vivere nella libertà. Sulla bella faccia di Chiwetel Ejofor passano tutti i sentimenti dal dolore alla speranza, dal sentirsi schiavo come gli altri ma anche uomo libero, che deve nascondere di saper leggere e scrivere per non essere ucciso.
Nomination Premi Oscar 2014
– Nomination Miglior film
– Nomination Miglior regista a Steve McQueen
– Nomination Miglior attore protagonista a Chiwetel Ejiofor
– Nomination Miglior attore non protagonista a Michael Fassbender
– Nomination Miglior attrice non protagonista a Lupita Nyong’o
– Nomination Miglior sceneggiatura non originale a John Ridley
– Nomination Miglior montaggio a Joe Walker
– Nomination Miglior scenografia ad Adam Stockhausen e Alice Baker
– Nomination Migliori costumi a Patricia Norris