12 film che hanno scatenato controversie internazionali
Uno sguardo a 12 film che hanno causato polemiche a causa di religione, politica, sesso e violenza
E ora parliamo di cose serie (!). Può un film dare vita ad una serie di discussioni, censure e divieti nel mondo intero? Sì. Qui riportiamo 12 pellicole e la loro storia controversa. Ci sono anche titoli inaspettati (come vedete dall’immagine in testa al post) a differenza di questo recente post. Seguitemi. Vi faccio una domanda (provocatoria): credete nella censura? Se sì quale film vorreste vietare o censurare?
Ritorno al futuro (1985)
Il governo cinese ha vietato Ritorno al futuro perché non permette nessun film che include i viaggi nel tempo. Davvero. Secondo le linee guida della State Administration of Radio Film and Television hanno vietato qualsiasi film che contiene “viaggi nel tempo, compilation casuali di storie mitiche, trame bizzarre, superstizioni feudali, fatalismo e la reincarnazione”. Grande Giove!
Il grande dittatore (1940)
La satira di Charlie Chaplin sul Terzo Reich è stata vietata da Hitler in Germania e da tutti i paesi occupati dai nazisti quando è stato portato sullo schermo nel 1941. Ma c’è un rumor che gira da tempo: Hitler aveva una copia e vide il film non una volta, ma due. Chaplin disse: “Darei qualsiasi cosa per sapere cosa ne pensava”.
Rock Around the Clock – Senza tregua il rock’n’roll (1956)
Il film ha colpito il pubblico dei “Teddy Boys” a Londra, quando fu proiettato nel maggio del 1957. Le sue proiezioni hanno provocato “la peggiore ondata di teppismo che la Gran Bretagna abbia conosciuto dopo la guerra”, secondo il Daily Reporter, con migliaia di giovani che partecipavano a sommosse (“tra cui ragazze adolescenti”) e oltre 100 arresti. I distributori britannici hanno ritirato velocemente il film dalle grandi città, al fine di prevenire ulteriori disordini.
2012 (2009)
Il 2012 era considerata la data della fine del mondo. Ma in Corea del Nord il 2012 ha un valore più sacro: è il 100esimo anniversario della nascita di Kim Il-sung, fondatore del paese. Così il loro governo ha vietato non solo la proiezione del film che descrive gli eventi orribili in tale anno ma hanno arrestato i cittadini che avevano copie pirata della pellicola. Un uomo trovato con una copia cinese è stato minacciato con cinque anni di carcere perché il film costituiva “una grave provocazione contro lo sviluppo dello stato”.
Ben-Hur (1959)
Quando è stato portato sugli schermi nel 1959, la Cina ha rifiutato il film Ben-Hur di William Wyler ed il divieto c’è ancora. Il problema? Il governo comunista ha voluto tenere il pubblico lontano dai temi cristiani.
Agente 007 – Missione Goldfinger (1964)
Gert Frobe, l’attore che ha interpretato il cattivo nel film Goldfinger era stato un membro del Partito nazista e quando questa informazione fu scoperta il film era già concluso. Il film fu proibito quindi in Israele a causa di una legge che vieta l’esposizione di film realizzati in Germania durante la guerra o con i nazisti. Tuttavia, alcuni mesi più tardi è stato rimesso in circolazione, dopo che un uomo ebreo di nome Mario Blumenau ha detto ai funzionari presso l’ambasciata israeliana che Frobe nascose lui e sua madre dalla Gestapo, probabilmente salvando le loro vite.
Zoolander (2001)
La commedia di Ben Stiller racconta la storia di un modello a cui viene praticato il lavaggio del cervello per assassinare il Primo Ministro della Malesia. Ehi, indovinate chi disapprovò il film? Sì, la Malesia, che ha ritenuto il film “sicuramente non adatto”.
Can-Can (1960)
Il premier sovietico Nikita Khrushchev non era soddisfatto delle gonne sollevate e dell’edonismo generale delle scene. Secondo Wiley T. Buchanan, capo del protocollo del Dipartimento di Stato, “durante la scena in cui il ballerino si tuffa sotto la gonna di Shirley MacLaine ed emerge con quello che sembra essere un paio di mutandine rosse, gli americani tra il pubblico hanno emesso un verso di sgomento, mentre i russi hanno disapprovato in silenzio”. Khruschev avrebbe poi denunciato il film come “sfruttamento pornografico”.
Ultimo tango a Parigi (1972)
Il dramma di Bernardo Bertolucci è stato sia lodato che denunciato negli Stati Uniti per il suo candore emozionale e la sessualità. Ma è stato vietato a titolo definitivo in Cile, Portogallo, Singapore, Spagna (anche se curiosi spettatori spagnoli hanno viaggiato per centinaia di chilometri per andare in Francia a vederlo). E non basta: la reazione più grave è venuta dall’Italia. Una settimana dopo l’uscita, un procuratore locale ha denunciato il film come pornografico e ha chiesto alla polizia di sequestrare tutte le copie. Bertolucci è stato messo sotto processo per oscenità, e la Corte Suprema italiana lo ha dichiarato colpevole, ordinando che tutte le copie del film fossero distrutte. Bertolucci ha avuto la sospensione dei suoi diritti civili per cinque anni, durante i quali non poteva votare.
Schindler’s List (1993)
Il film di Steven Spielberg è stato vietato in alcuni paesi per una polemica etnica e politica, ma anche per il contenuto sessuale. E’ stato vietato in Malesia per la propaganda ebraica: “riflette il privilegio e le virtù solo di una certa razza”. In Malesia hanno chiesto la cancellazione di 25 scene offensive che contenevano contenuti sessuali, crudeltà ed eventi orribili. Steven Spielberg però non ha permesso questi tagli. Fu poi vietato in Giordania e Libano; in Egitto fu vietato per le sue scene di “violenza , tortura e nudità”. Il film è stato vietato anche in Indonesia perché il Comitato per il mondo musulmano ha sostenuto che il popolo ebraico stava cercando di diffondere la loro influenza in tutto il mondo attraverso i media.
Non aprite quella porta (1974)
L’orribile e brutale capolavoro horror di Tobe Hooper non è stato ben accolto in Gran Bretagna. La British Board of Film Classification lo ha bandito dai cinema alla sua uscita nel 1974, e dieci anni dopo, quando è stato rilasciato su videocassetta, la BBFC ha vietato anche la sua uscita in home video. E’ stato poi etichettato come “vietato ai minori di anni 18” ed è stato approvato per il rilascio britannico nel 1998, quasi 25 anni dopo essere uscito negli Usa.
Borat (2006)
Ovvio, certo. Ma vero: dopo che Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan divenne un successo mondiale nel 2006, il portavoce del ministero degli Esteri del Kazakistan ha detto al New York Times che Borat non sarebbe apparso nelle sale cinematografiche del paese, aggiungendo che “le forze dell’ordine avrebbero fatto tutto quanto in loro potere per limitare l’importazione del film nel paese, così come le distribuzioni legali di DVD”. Ma la storia ha un lieto fine: sei anni più tardi, il ministro degli Esteri Yerzhan Kazykhanov ha ufficialmente ringraziato Cohen per il film, ammettendo in parlamento che con “il rilascio di Borat, il numero di visti rilasciati dal Kazakistan è cresciuto di dieci volte”.
Fonte: FlavorWire