Venezia 65: A Erva do Rato – Pescuit sportiv (Hooked) – Kabuli Kid
Orizzonti: A Erva do Rato, di Julio Bressane e Rosa Dias Qui la follia è di casa, quindi è normale che ci sia un po’ di fuggi fuggi dalla sala e che poi ci sia una quasi-ovazione di chi è rimasto fino alla fine in sala. Bressane e la Dias fondono assieme due racconti di
Orizzonti:
A Erva do Rato, di Julio Bressane e Rosa Dias
Qui la follia è di casa, quindi è normale che ci sia un po’ di fuggi fuggi dalla sala e che poi ci sia una quasi-ovazione di chi è rimasto fino alla fine in sala. Bressane e la Dias fondono assieme due racconti di Machado de Assis, ovvero Um Esqueleto e A Causa Secreta.
L’erba del topo del titolo è un veleno che alcune tribù indigene portoghesi preparavano: nel film, comunque, il topo c’è per davvero. Ed anche uno scheletro, come dice il titolo del primo racconto. Serioso e follemente ironico, malizioso ed erotico, lento e comico in modo veloce: si esce dalla proiezione come minimo incuriositi e convinti di aver assistito a qualcosa di non comune.
Giornate degli autori:
Pescuit sportiv (Hooked), di Adrian Sitaru
Il film del romeno Sitaru ha una tecnica singolare: per tutto il film ci sono quasi sempre solo soggettive dei personaggi, con un montaggio non buttato a caso ma ben studiato. Un’operazione furba? Pochi dubbi, però Hooked può anche divertire, anche perché la storia è quella di una coppia che, dopo aver investito una prostituta, si ritrova con la stessa a fare un pic-nic dove gli equilibri della coppia inizieranno seriamente a traballare.
Hooked è un film dove succede poco o nulla; importano i dialoghi e le tensioni che si creano fra i pochi personaggi. E, nonotante quello che si possa pensare, non mancano colpi di scena abbastanza riusciti e gradevoli. Dura poco, ed è un esperimento da non criticare troppo.
Settimana della critica
Kabuli Kid, di Barmak Akram
Akram sembra avere davvero un certo talento registico: basta vedere solo la prima parte del suo bel Kabuli Kid, con il protagonista autista di taxi alle prese con il traffico impressionante di Kabul. La storia inizia quando una donna con tanto di velo blu a coprirle interamente il viso scompare lasciando nel taxi dell’uomo il suo bambino nato da pochi giorni: comincia così la ricerca della madre…
Kabuli Kid è un film innanzitutto girato in modo divertente e intelligente, che offre anche uno spaccato della vita della città in modo autocritico senza però risultare pesante. Ed ha gentili tocchi d’ironia nei dialoghi, scritti davvero bene. La ricerca della madre del bambino diverte e appassiona, toccando temi importanti ed arrivando sano e salvo alla meta.