Home Festival di Venezia Venezia 65: Stella – Cucumber

Venezia 65: Stella – Cucumber

Giornate degli autori: Stella, di Sylvie Verheyde La francese Verheyde racconta una storia di formazione autobiografia ambientata negli anni ’70. La protagonista è Stella, ragazzina undicenne che vive coi genitori, che gestiscono un bar popolato da figure decisamente poco “corrette”. Non particolarmente portata per lo studio, inizia la scuola media senza conoscere nessuno. Poco a

6 Settembre 2008 16:54

StellaGiornate degli autori:
Stella, di Sylvie Verheyde

La francese Verheyde racconta una storia di formazione autobiografia ambientata negli anni ’70. La protagonista è Stella, ragazzina undicenne che vive coi genitori, che gestiscono un bar popolato da figure decisamente poco “corrette”. Non particolarmente portata per lo studio, inizia la scuola media senza conoscere nessuno. Poco a poco inizierà a fare le sue amicizie, a studiare e a capire di più il mondo che le sta attorno…

Stella è un bel film: divertente, scritto in punta di penna e intelligente. Con una colonna sonora curiosa, con brani cantati dalla stessa regista, il film è interpretato benissimo dalla piccola protagonista esordiente, Léora Barbara: che, un po’ algida e un po’ “snob”, regge benissimo per tutto il film. Stella tratta temi un po’ “banali” come il primo amore e l’amicizia, certo, ma analizza anche l’importanza di crearsi una cultura e di sopravvivere in un mondo dove tutti hanno i loro grandi problemi. Una piccola e gradevole sorpresa.

Settimana della critica:
Huanggua (Cucumber), di Zhou Yaowu

La città globalizzata che si scontra con la tradizione e la gente di campagna. Questo sostanzialmente il tema del film del cinese Zhou Yaowu, presentato in una copia con titoli di testa già tradotti in italiano (quindi verrà sicuramente distribuito?). A metà strada tra Jia e Tsai, Cucumber mette in scena le storie di un gruppo di personaggi che devono scontrarsi con la realtà cinese di oggi.

Cibo, sesso, povertà e sopravvivenza. Il McDonald contro la verdura dei campi, il sesso fatto senza amore contro rapporti che dovrebbero essere sinceri e invece non si rivelano tali, figli ingrati e figli decisamente attaccati ai genitori. Un film decisamente lento, a tratti lentissimo, ma che non mi sembra privo di interesse. Da guardare con attenzione.

Festival di Venezia