Hancock: Recensione in anteprima
Hancock (Hancock, Usa, 2008) di Peter Berg; con Will Smith, Charlize Theron, Jason Bateman, Eddie Marsan, Jae Head, David Mattey.Omofobo, burbero, ubriacone, sboccato, volgare, cafone, ignorante, antipatico ma dotato di superpoteri. Lui è Hancock, supereroe anomalo che per catturare due delinquenti distrugge mezza città, collezionando milioni di dollari di danni e portando all’esasperazione sindaco e
Hancock (Hancock, Usa, 2008) di Peter Berg; con Will Smith, Charlize Theron, Jason Bateman, Eddie Marsan, Jae Head, David Mattey.
Omofobo, burbero, ubriacone, sboccato, volgare, cafone, ignorante, antipatico ma dotato di superpoteri. Lui è Hancock, supereroe anomalo che per catturare due delinquenti distrugge mezza città, collezionando milioni di dollari di danni e portando all’esasperazione sindaco e cittadini. Talmente eccessivo da essere odiato da tutti, tranne che da un consulente d’immagine, che farà di tutto per farlo amare, trasformandolo in un vero supereroe…
Stroncato dalla critica americana ma apprezzato dal pubblico, Hancock è un cinecomics anomalo, che per la prima volta non prende spunto da un fumetto, divertente e discretamente realizzato, tra effetti speciali più o meno convincenti, battute al vetriolo e un Will Smith onnipresente che domina la scena…
Si ride, ci si diverte e si passano 90 minuti in allegria e spensieratezza. Cosa si poteva chiedere di più ad un film come Hancock, blockbusterone dell’estate Usa? Obiettivamente nulla, tanto da rendere probabilmente ingiustificate le accesissime critiche che sono piovute addosso al film negli Stati Uniti.
Vero è che il personaggio interpretato da Will Smith forse non è il massimo come esempio per i più piccoli, ma è anche vero che durante il film il cuore di Hancock riuscirà finalmente ad aprirsi e a farsi amare dalla città intera, grazie ad una lunga crescita introspettiva portata avanti addirittura da un consulente d’immagine.
Il film, che inizia ottimamente con uno dei soliti ‘disastri’ creati da Hancock, si perde leggermente nel finale, a causa della totale assenza di un cattivo credibile, di un vero e proprio villain. Questo probabilmente è l’unico difetto palese della pellicola, che potrà occuparsi del problema nello scontato e ovvio sequel. Un cinecomics senza villain non è un cinecomics, e quello che ci ritroviamo in Hancock è davvero poca roba, tanto da chiederci come mai sceneggiatori e regista non abbiano pensato a qualcosa di diverso e di più ‘cattivo’.
Discreta la regia di Peter Berg, che si barcamena tra effetti speciali più o meno riusciti, con tanto di citazione musicale più o meno velata nei confronti di Superman, mentre è assolutamente convincente Will Smith, all’ennesima prova centrata della propria carriera. Senza un soldo, odiato da tutti e alla deriva, Smith/Hancock prima di salvare gli altri deve essere salvato da se stesso, perché non è vero che da grandi poteri derivano solo grandi responsabilità, ma anche grandi preoccupazioni interiori, grandi dubbi e grandi momenti di solitudine. Hancock ha necessità di essere salvato da un passato che non ricorda, da un presente che non vuol essere vissuto e da un futuro fatto di solitudine, visto che altri come lui non ce ne sono…
A venirgli incontro Jason Bateman, pubblicitario dal cuore tenero, salvato dallo stesso Hancock prima che un treno ponesse fine alla sua vita. Riconoscente e voglioso di aiutarlo, Bateman farà di tutto per ricostruirgli l’immagine pubblica, abbattuta e distrutta a colpi di alcool, trasformandolo in un vero e proprio supereroe, con tanto di tutina e ‘logo’ di riconoscimento.
Al fianco di Bateman troviamo la dolce e splendida moglie Charlize Theron, che vede Hancock con timore, impaurita che possa tradire il marito e portarlo a fondo con sé. Cementate le basi della storia il film regala tante risate, secchiate d’azione, una storia d’amore a tinte drammatiche e un clamoroso colpo di scena, poco prevedibile o telefonato, e per questo pienamente riuscito.
In conclusione un buon prodotto commerciale, senza troppe velleità pseudo artistiche ma pensato e realizzato per divertire ed incassare, riuscendo a centrare entrambi gli obiettivi prefissati con estrema precisione. E vi pare poco?
Voto Federico: 6,5
Voto Gabriele: 5
Voto Carla: 6/7