Cineblog Consiglia: Il seme della follia
Il seme della follia(1994) di John Carpenter. Con Sam Neill, Jürgen Prochnow, Charlton Heston, Julie Carmen.Stanotte su Rete 4 alle ore 1:35“Io so che quel libro farà impazzire la gente!” “Io me lo auguro, e il film uscirà il mese prossimo”A volte davvero stento a comprendere la politica dei palinsesti. Perché relegare un capolavoro come
Il seme della follia(1994) di John Carpenter. Con Sam Neill, Jürgen Prochnow, Charlton Heston, Julie Carmen.
Stanotte su Rete 4 alle ore 1:35
“Io so che quel libro farà impazzire la gente!”
“Io me lo auguro, e il film uscirà il mese prossimo”
A volte davvero stento a comprendere la politica dei palinsesti. Perché relegare un capolavoro come Il seme della follia in piena notte, quando di solito i canali sono pieni di riempitivi e annunci erotici? Equivale a dire allo spettatore: Noi di questo film possediamo i diritti ma non vogliamo che voi lo vediate.
In ogni caso il consiglio per chi ancora non lo avesse visto è di farsi la classica nottata e vivere finalmente questa esperienza orrorifica messa in scena da un John Carpenter al massimo della sua capacità visionaria.
Sam Neill interpreta l’investigatore Trent, che viene incaricato di ritrovare lo scrittore Sutter Cane, autore di bestseller horror, ma che da qualche tempo non da più sue notizie alla casa editrice. Nel momento stesso in cui Trent accetta il caso, però, strani avvenimenti iniziano ad accadere con sempre più frequenza.
Cane, che risulta evidentemente calcato su Stephen King (anche se “vende molto di più”), si trova in realtà nella inquietante cittadina di Hobb’s End, una cittadina non segnata su alcuna carta geografica, nel mezzo del nulla. Hobb’s end, come Trent scoprirà a sue spese, possiede una particolarità: ci si entra ma non ci si esce.
Ovviamente tutto trova risposta, grazie ad una sceneggiatura di ferro e ad un colpo di scena che cambierà per sempre la percezione del mondo, nonché il destino, dell’investigatore Trent.
Questo film è praticamente un trattato sul destino del cinema, ed in particolare di quello del terrore, sia dal punto di vista concettuale che tecnico, nonché una lucida analisi sul rapporto mediale libro-film e sull’intrinseca compenetrabilità di reale e finzione (vedere il video a fine post). Il tutto, come sempre in Carpenter, miscelato con giuste dosi di ironia e puro orrore.
Anche se, una volta tanto, vale più quel che si dice che quel che si vede. Perché molte volte l’orrore non è all’esterno, ma dentro di noi, nella nostra mente, o nella mente di qualcun altro che pensa per noi, pensa noi.
Voto Mario: 9,5
Ecco cosa succede quando si legge un romanzo con troppa passione!